I templi megalitici di MALTA, Malta, Diverse località delle isole di Malta e Gozo

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view post Posted on 25/8/2011, 12:23     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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I templi megalitici di MALTA



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Malta, diverse località delle isole di Malta e Gozo



Correva l’anno 1913 quando, incuriosito dalle parole di un contadino che si lamentava per la presenza di grossi massi sul suo campo, nei pressi del villaggio di Paola, l’archeologo maltese Themistocles Zanmit decise di andare a vedere di cosa si trattasse, scoprendo il tempio megalitico di Tarxien.
Dieci anni prima, un’altra circostanza fortuita aveva svelato l’accesso a uno straordinario tempio ipogeo: Hal Saflieni.
In quell’occasione, alcuni operai impegnati a scavare un pozzo, avevano dovuto interrompere i lavori quand’era comparso dinanzi a loro occhi uno strato di roccia che celava, si scoprì poi, una serie di tre ambienti sotterranei. Scavati nella roccia a partire da 6.000 anni fa, questi contenevano una camera adibita probabilmente a luogo cerimoniale e una serie di catacombe nelle quali sono stati rinvenuti i resti di almeno 7.000 sepolture, amuleti, statuette, vasi e altri oggetti.

Di una colossale effigie della Dea Madre a Tarxien
rimane oggi solo la parte inferiore



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L’inizio del XX secolo ha visto Malta e Gozo al centro dell’interresse di molti studiosi, soprattutto britannici che, attratti dal rompicapo dei numerosi monumenti megalitici sparsi nelle campagne delle due isole, avviarono una serie di campagne di scavo.


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Questi monumenti sono imponenti e alcuni sono persino più antichi di Stonehenge, essendo stati costruiti tra il 4000 e il 2500 a.C. da un popolo probabilmente approdato sulle coste maltesi dalla Sicilia, e la cui civiltà era qui fiorita per poi sparire nel nulla ( forse per mano di conquistatori, o forse a causa di un’epidemia). Ancora oggi, sulla cultura e sul destino di quel popolo si possono fare solo delle ipotesi.


Malta



Il ritrovamento di molte immagini legate al culto e di resti di sacrifici animali prova che i complessi di Malta e Gozo erano edifici religiosi. Sicuramente si trattava di gente pacifica ( in nessuno dei siti sono state ritrovate armi, sia pure rudimentali, e nemmeno architetture difensive), di contadini che possedevano animali domestici e avevano sviluppato notevoli capacità artigianali. Quanto alla loro “vita spirituale”, il ritrovamento di un gran numero di statuette, anche di considerevoli dimensioni, che raffigurano la Dea Madre, una rappresentazione comune a tutta l’area mediterranea, indica che praticavano culti legati alla fertilità.

La “donna dormiente di Malta”, da Hal Saflieni,
è una delle più raffinate immagini della Dea Madre, associata al culto della fertilità.



Statuina



Non è ancora dato sapere se i sacerdoti del culto fossero uomini o donne, se essi fossero anche i capi della comunità o esercitassero soltanto un ruolo cerimoniale. I templi principali di Malta ( Tarxien e Hal Saflieni, Hagar Qin e Mna jdra, Skorba e Ta’Hagrat, Tal Qadi e Bugibba) così come il complesso di Ggantija, a Gozo, furono eretti a coppie, a brave distanza l’uno dall’altro, tanto da suggerire ad alcuni studiosi che fossero destinati rispettivamente a sacerdoti e sacerdotesse.


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Ognuno dei complessi megalitici presenta una copertura a semicupola e si pensa che il resto del tetto fosse costituito da pelli di animali. Nonostante le considerevoli dimensioni (Tarxien si articola su 4200 metri quadrati), i templi, che hanno una pianta a trifoglio, hanno una camera centrale del diametro di appena 5 metri e un’altezza di poco più di 3. Uno spazio troppo angusto per poter permettere l’accesso a più di una decina di persone contemporaneamente, fatto che lascia intendere che il popolo non fosse ammesso ai riti.
Dalle tracce sulle pareti, inoltre, si intuisce che l’ambiente era interamente rivestito di stucco dipinto di color ocra con decorazioni a spirali e di animali realizzate con grande consapevolezza artistica.


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In alcuni templi, infine, la camera centrale contiene, sulla parete di fronte all’ingresso, una nicchia (denominata “nicchia dell’oracolo”) nella quale la luce del Sole entra nei giorni degli equinozi. E sono numerosi i megaliti posti in luoghi dove qualche studioso ha trovato correlazioni con l’allineamento del Sole; tanto da far dire a qualcuno che a Malta si trova il primo calendario della storia e a far diventare di moda l’isola tra gli appassionati della new age.

Questo stretto passaggio conduce alle camere cerimoniali di Hagar Qin.


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Hagar Qin, che nell’antica lingua maltese significa “pietre in piedi”,
prende il nome da questi menhir posti lungo il perimetro del complesso,
ognuno del peso di 70 tonnellate.



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Il tempio di Ggantija, sull’isola di Gozo,
secondo un’antica leggenda era la dimora di Qala,
una gigantessa dalla forza straordinaria. (M.@rt)



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Edited by Milea - 26/9/2021, 18:24
 
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