Il PUEBLO de TAOS, Stati Uniti, Taos Valley (New Mexico)

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view post Posted on 24/8/2011, 21:38     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Il PUEBLO de TAOS



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Stati Uniti, Taos Valley (New Mexico)



Ogni anno, a fine agosto, presso il Lago Blu si svolge la cerimonia d’iniziazione del Pueblo de Taos, un rito necessario per essere ammessi alla vita religiosa e alle cariche politiche della comunità.
Per gli indiani Pueblo della Taos Valley, in cui scorre un tributario del Rio Grande del nord, da quel lago ebbero origine i nativi della regione che coincide con il New Mexico e l’Arizona. E nel 1970, con una decisione che resta una pietra miliare nella riconciliazione tra gli Stati Uniti e la popolazione indigena, il Governo Federale ha restituito ai Pueblo il lago sacro che domina dall’alto delle montagne la vallata in cui vivono. Sebbene vi siano prove di primitivi insediamenti umani nella valle risalenti ad almeno 5.000 anni fa, i primi abitanti di cui si abbiano notizie sono gli indiani Anasazi, gli “Antichi”, che vissero nella regione intorno al IX secolo d.C.
Della loro civiltà si sa poco, ma è certo che abitavano in ripari scavati nel terreno, prima dell’epoca in cui ebbe inizio la costruzione degli edifici Pueblo. Il villaggio di Pueblo de Taos fu costruito a metà del XIV secolo.


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I primi europei a mettere piede nel Pueblo de Taos furono, nel 1540, I conquistadores guidati dal capitano Hernán Alvarado, al seguito dei quali arrivarono i missionari francescani.
Grazie alla liberalità del re Filippo II, però, agli indiani Pueblo fu concessa una certa autonomia e le comunità vissero relativamente in pace fino alla fine del secolo. Fu in quel periodo che le costruzioni in mattoni cotti dei Pueblo risentirono dell’influenza spagnola e dell’architettura araba che aveva dominato la penisola iberica. I Pueblo conoscevano la tecnica dei mattoni cotti da secoli, ma solo allora cominciarono a usare stampi in legno per dare ai mattoni una forma regolare e a costruire forni circolari, gli hornos, per la cottura del pane, la cui struttura è di chiara influenza araba. Tutti gli edifici del villaggio sono realizzati con mattoni di adobe, una mistura di fango e paglia, e poi ricoperti da un ulteriore stato di fango. Benchè necessiti di riparazione dopo ogni stagione piovosa, questo materiale ha il pregio di trattenere il calore in inverno e di essere fresco in estate.



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Nel Seicento, però, la dominazione spagnola si fa più ruvida e nel 1860 gli indiani Pueblo organizzarono una rivolta, domata nel 1692. Il secolo successivo vide insediarsi nel New Mexico una vasta comunità agricola, con la nascita di fattorie autosufficienti a fianco di villaggi locali. La chiusura degli insediamenti spagnoli, concesse ai Pueblo un relativo isolamento, che permise di tramandare le tradizioni e quello spirito di indipendenza che ancora oggi li anima.
Ma nel 1821 il Messico ottenne l’indipendenza dalla Spagna e presto iniziarono gli attriti tra il nuovo Paese e gli avventurieri che si erano spinti fin qui dalla costa orientale per il commercio delle pelli.


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Questi “uomini delle montagne” vissero gomito a gomito con gli indiani, apprendendo le loro tecniche di caccia e adottandone i costumi, per poi ritrovarsi al loro fianco a fronteggiare gli attacchi che le tribù nomadi delle pianure come Navajo e Apache portavano nei villaggi dei sedentari Pueblo.
L’espansione statunitense verso ovest sfociò nella guerra del 1846 che vide la provincia entrare a far parte del Territorio del New Mexico degli Stati Uniti. Erano gli anni in cui Kit Carson si batteva nella guerra civile difendendo strenuamente la bandiera dell’Unione che sventolava sul Pueblo de Taos.

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Ma l’arrivo degli “intrusi” non doveva finire qui. Negli anni Settanta del XIX secolo, fu la volta della corsa all’oro, che portò nella valle nuovi abitanti in cerca di fortuna. E a cavallo del Novecento toccò agli artisti: Ernest Blumenschein e Bert Philips, nel 1898 furono i primi di una “colonia” che vide sopraggiungere a Taos avanguardie intellettuali come la pittrice Georgia O’Keefe, il fotografo Ansel Adams, lo psicanalista Karl Jung e lo scrittore D.H. Lawrence.

Nonostante le innumerevoli influenze esterne, l’architettura e la cultura del Pueblo de Taos sono arrivate fino a noi e il villaggio rappresenta uno dei più antichi insediamenti sul suolo statunitense. I Pueblo mantengono la sovranità sul territorio grazie all’ufficio del Governatore della Tribù e al Consiglio tribale e sono in grado di assicurarsi un’autonomia economica grazie a un’attività artigianale e a un’industria turistica. (M.@rt)




Edited by Milea - 26/9/2021, 18:17
 
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