AYUTTHAYA, Thailandia, Provincia di Phra Nakhon Si Ayutthaya

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view post Posted on 15/8/2011, 22:01     +2   +1   -1
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Ayutthaya


AyutthayaP

Thailandia, Provincia di Phra Nakhon Si Ayutthaya



Buddha30


I nemici incombevano da nord, appostati sulle colline alle spalle di Sukhothai. Erano in molti e ben armati. A re U Thon ogni tentativo di resistere appariva ormai vano. E un giorno, correva l’anno 1350, il sovrano dovette prendere la dolorosa decisione di abbandonare la capitale del regno di Siam, fondata poco più di un secolo prima. Chiamò a sé gli strateghi militari e gli asceti per chiedere loro consiglio sul luogo in cui costruire una nuova città.

I primi gli consigliarono di puntare a sud, nella pianura, dove futuri nemici non sarebbero potuti arrivare senza farsi scorgere da molto lontano. I secondi consultarono i sacri testi e prescrissero di cercare la nam, l’acqua alla base della simbologia del popolo thai, proprio lì dove scorreva avviluppandosi in una spirale. Con queste indicazioni, il re mandò in ricognizione i suoi emissari, che fecero ritorno avendo individuato un antico insediamento khmer al centro di un articolato sistema fluviale creato dalla confluenza tra il Mae Nam Lopburi, il Pasak e il Chao Phraya.

U Thon giunse nel sito prescelto e diede il primo colpo di vanga al terreno. Il fango smosso svelò una conchiglia… la spirale predetta dagli asceti. Nacque così Ayutthaya; il suo nome, che significa l’”Invincibile”, deriva da una parola sanscrita che nel poema epico indiano Ramayana indicava Ayodhya, dimora del dio Rama.

Sebbene la nuova capitale, che avrebbe conservato il ruolo fino al 1767, quando venne distrutta dall’esercito birmano, almeno agli occhi nostalgici dei suoi regnanti, non abbia mai eguagliato la bellezza di Sukhothai, i visitatori europei e cinesi ammessi alla corte di Ayutthaya hanno lasciato entusiastici resoconti delle sue favolose ricchezze.


Ayutthaya



Il cosiddetto “periodo di Ayutthaya”, durante il quale la città arrivò a contare un milione di abitanti, coincise con la massima potenza del regno di Siam, che via via si estese nei territori degli attuali Laos, Cambogia e Myanmar. Durante i monsoni, Ayutthaya appariva sospesa sull’acqua. Le abitazioni, compresa la reggia, erano in legno, erette su palafitte, mentre l’uso della pietra era consentito soltanto per la costruzione degli edifici religiosi, posti su terrapieni che simboleggiavano il vascello della redenzione di cui parla la mitologia buddhista.


Ayutthaya7



I templi dunque sono ciò che resta di quella meravigliosa città. Il più grande, Wat Phra Si Sanpet, era destinato alla preghiera dei membri della famiglia reale e ospitava una statua del Buddha alta 16 metri e ricoperta da 250 chilogrammi di lamine d’oro, poi fuse dagli invasori birmani. Sul complesso, cui fa da perno uno stagno rettangolare punteggiato da fiori di loto, dominano tre imponenti chedi, monumenti- reliquario a forma di campana.


Ayutthaya2



Poco più in là si trova il Wat Phra Mahathat con una torre in stile khmer, detta prang, sorretta da statue raffiguranti l’uccello sacro Garuda. La torre è circondata da statue del Buddha in mattoni rossi ricoperti di stucco, alcune delle quali sono state fagocitate dai rami degli alberi. Nel Wat Phra Mahathat, radici di Ficus religiosa avvolgono un volto del Buddha, appartenuto a un’effigie distrutta secoli fa.


Ayutthaya1




Di fronte invece, sorgono le rovine del Wat Ratchaburana con alcuni chedi che recano ancora frammenti di affreschi. Venne eretto nel XV secolo da Borom Rachathirat II, il settimo re di Ayutthaya, per commemorare i due fratelli maggiori, morti duellando a dorso di elefante per conquistare la successione al trono, alla fine del regno del padre, il sovrano Intharacha I, nel 1424.


Wat-Ratchaburana



Due chedi, reliquiari simili agli stupa, diffusi in tutto il mondo buddhista, affiancano la torre centrale (prang) di Wat Ratchaburana. All’interno di essi, come anche nella cripta del prang, sono stati rinvenuti numerosi oggetti di grande valore che costituiscono il nucleo principale della collezione del Chao Sam Phraya National Museum di Ayutthaya.


Ayutthaya3



Resti di statue, di chedi e fondamenta di monasteri sono sparsi ovunque nella valle, semisepolti dalla vegetazione, che, per molto tempo, ha fatto da cortina alle razzie dei ladri di antichità. Poi, negli ultimi anni, grazie anche al riconoscimento dell’Unesco, le autorità thailandesi hanno avviato una compagna di restauri e hanno dotato il sito di un piccolo esercito di guardiani.

Oggi Ayutthaya rivive come simbolo religioso: ad aggirarsi silenziosi tra i monumenti sono tornati i monaci e le statue del Buddha sono ornate di drappi di seta color arancio. (M.@rt)


Ayutthaya4


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Edited by Milea - 26/9/2021, 22:42
 
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view post Posted on 22/10/2011, 16:48     +1   +1   -1
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Una veduta aerea delle antiche rovine di Ayutthaya,
semi-sommerse dalle acque delle inondazioni.


ayutthya
(Christophe Archambault/Getty Images)



Edited by Milea - 21/7/2014, 16:06
 
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