Vierge bleue (Vergine blu), Tamara de Lempicka, 1934

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view post Posted on 3/7/2011, 20:15     +1   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Vierge_bleueP

Tamara de Lempicka
Vierge bleue, 1934
(Vergine blu)
olio su tavola, 19,5x13,5 cm
Collezione privata




Il dipinto è stato esposto al Salon des Tuileries del 1934, come documente il cartellino sul retro della tavola, insieme a La Bretonne e Portrait de Mlle Poum Rachou, ed è citato in almeno due recensioni. Dei tre dipinti esposti a quel Salon, due furono acquistati da Gino Puglisi (Vierge Bleue e La Bretonne) ed entrarono a far parte della sua collezione a Catania.
Il volto della Madonna dagli occhi dal taglio quasi orientale, senza ciglia, appare incorniciato dal velo di un intenso azzurro; spiccano nella quasi totale monocromia del quadro le labbra dipinte di rossetto e il risvolto rosato del manto sotto il collo.

La resa dell’immagine è dura, “metallica”, ed è comune anche alle altre Madonne dipinte dalla Lempicka nello stesso periodo: una Madonna su rame e una Vierge à la larme del 1935, che aveva il velo verde, esposta quell’anno al Salon des femmes artistes modernes e che riscosso un certo successo. In particolare, François Ribadeau Dumas, a proposito della Vierge à la larme, per descrivere la durezza e la preziosità dei colori e del segno usati dalla Lempicka in questo periodo, evoca tutto il mondo minerale ( perla, smeraldo, ribino) e conclude dicendo che dipinge “con metallo fuso”: a questo lapidario potremmo aggiungere, per descrivere la Vierge Bleue, la dura e smagliante pietra di lapislazzulo.
Tutta questa notazione si rivela esaustiva per raccontare l’alto grado di perfezione raggiunto dalla Lempicka, che insegue l’ideale del mestiere antico, dei colori fatti di materiali naturali, pietre sminuzzate, colori macinati, vernici brillanti.
Tanta glaciale fermezza e la rara perfezione dei volumi sono originati dal fatto che il modello da cui nasce la Vierge bleue è di marmo: straordinaria la somiglianza della testa con la Pietà di Michelangelo, autore in quegli anni particolarmente studiato dalla Lempicka


Michelangelo, Pietà
Particolare, 1499
Roma, San Pietro


PIeta_Michelangelo



Solo il virgineo volto adolescenziale della Madonna michelangiolesca viene tramutato dalla Lempicka in un volto profano, aggiungendo I particolari delle labbra con rossetto e delle sopracciglia disegnate da una matita per il trucco. L’accentuata umanizzazione del prototipo può peraltro avere un’origine artistica, scaturire dalla visione di certe Madonne lignee boeme ( che la Lempicka poteva conoscere perché si recava spesso in Cecoslovacchia, da quando frequentava il barone Kuffner). D’altra parte, fare riferimento alla statuaria antica era uno dei cardini dell’estetica del “ritorno all’ordine” soprattutto nella declinazione italiana, ben nota alla Lempicka. (M.@rt)



Edited by Milea - 1/8/2021, 20:12
 
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