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Tamara de Lempicka Le téléphone II, 1930 (Il telefono II) olio su tavola, 34,9x26,9 cm Collezione privata
Il dipinto è la seconda versione di un soggetto analogo documentato nell’Archivio Marc Vaux. La prima versione presenta consistenti differenze: il capo è coperto da una cappello e dunque non si vedono i capelli inanellati; al posto della camicia a righe bianche e blu la donna indossa una semplice camicia con colletto rotondo, ornata da un fiore in basso a sinistra.
Tamara de Lempicka Le téléphone I, 1930 foto Archivio Marc Vaux Parigi, Centre George Pompidou Lastra fotografica n. 92
I due dipinti vanno collocati nello stesso anno, il 1930; certamente questa seconda versione doveva essere finita nel maggio del 1930, nel momento in cui si tiene la personale, poiché di lì a poco è esposta al Salon des Tuileries, presenza confermata dal cartellino sul retro della tavola. Si delinea invece come un giallo la presenza della piccola tavola in un’altra mostra finora mai indicata, ma documentata da un secondo cartellino apposto sul retro, che segnale il luogo dell’esposizione: Varsavia, Instytut Propagandy Sztuki. E’ uno dei dipinti più moderni della Lempicka, un’icona che racconta la sua attenzione per un’immagine femminile dinamica e “à la page”.
La donna al telefono compare inizialmente sulle riviste di moda: “La femme de France”, rivista settimanale che propugna la figura della parigina aggiornata ed elegante, propone due copertine tra il 1926 e il 1927, con due moderne “eroine” impegnate in una conversazione telefonica. Il taglio che la Lempicka adotta però è diverso: è uno zoom fotografico, che ricorda alcune riprese cinematografiche. La sua donna al telefono, elegante e sofisticata, perfettamente truccata e pettinata, impugna il telefono come un’arma. Che il dipinto sia un’icona del suo tempo e della donna moderna che si appropria di uno strumento che nella stampa del periodo era un attributo dell’uomo d’affari, lo indica anche la scelta fatta da donne celebri -indipendenti e autonome- di farsi ritrarre al telefono: da Marlene Dietrich nel 1930, a Greta Garbo nel 1932, a Coco Chanel nel 1937. (M.@rt)
Edited by Milea - 1/8/2021, 20:30
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