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Francisco José de Goya y Lucientes Saturno, 1820- 1823 olio su muro trasportato su tela, 143,5x81,4 cm Madrid, Museo Nacional del Prado
“Il binomio Saturno-Malinconia racchiude due aspetti che per Goya dovevano avere lo stesso significato: le forze distruttive della vita come pure quelle geniali e brillanti, la vecchiaia, la malattia e l’isolamento, ma al tempo stesso il genio creativo e ricco dell’artista. La relazione tra il dipinto parietale e Saturno non è semplicemente tematica. Il colore di Saturno è nero; spesso egli è rappresentato con abiti neri o seminudo, ma il nero è sempre il colore dominante. Questa caratteristica si ritrova non soltanto nel dipinto si Saturno, ma anche nella maggior parte delle pitture nere dove predominano il nero, il nero-grigio o il grigio scuro, colori prevalentemente legati alla morte, come anche il marrone scuro; il nero ha conferito ai dipinti il nome con cui sono conosciuti.
Esempi del tema trattato alla Quinta del Sordo (Saturno mentre divora i figli) sono i principali soggetti di opere astrologiche e di calendari, dove viene riprodotto con una certa frequenza. Si possono anche citare esempi di xilografie, per esempio un’illustrazione italiana del soggetto dei Tarocchi (1465 circa), di somma importanza quale fonte d’ispirazione e prototipo per opere posteriori. Tra i dipinti che rappresentano Saturno, esiste, oltre a quello di Rubens del 1636 conservato al Prado, un’altra replica del dipinto di Torre de la Parada nell’Alcazar di Madrid”. (Folke Nordstrom, Goya, Saturno y melanconia, 1989). L’opera è realmente una sorta di manifesto goyesco, per l’esasperato impatto emozionale ma anche per la tecnica pittorica che azzarda verso l’informale. (M.@rt)
Edited by Milea - 25/9/2021, 10:00
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