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Francisco José de Goya y Lucientes
Asmodea, 1820-1823
olio su muro trasportato su tela, 127x263 cm
Madrid, Museo Nacional del Prado
Nella sala al primo piano della Quinta del sordo, nella stessa parete in cui è rappresentato il Pellegrinaggio di San Isidro, Goya dipinge un’altra enigmatica scena, per la quale sono state avanzate diverse interpretazioni. Generalmente si tende a identificare nella donna ammantata di rosso Asmodea, la versione femminile del demone biblico sconfitto da Tobia, con molta probabilità collegato al genio dell’ira della mitologia persiana Aesma Daeva, protagonista nel Seicento del celebre romanzo El Diablo cojuedo ( Il diavolo zoppo) dello spagnolo Veléz de Guevara. Come racconta il romanziere, infatti, l’uomo, don Cleofas, impaurito, è trascinato in aria dal crudele demone, puntando invano l’indice alla rocca, dipinta da Goya sullo sfondo, in lontananza.
Alcuni hanno invece visto nelle due figure in volo, la rappresentazione di Minerva che conduce Prometeo nel Caucaso; altri hanno attualizzato il soggetto, interpretando l’episodio in riferimento alla situazione politica del periodo, come vera e propria allegoria del presente.
La cittadina arroccata sull’enorme rupe rocciosa, infatti, è stata associata al Penon de Gibraltar, luogo di rifugio per coloro che lottarono a fianco della resistenza contro la restaurazione dell’assolutismo, promossa da Ferdinando VII una volta reinsediatosi sul trono borbonico.
In basso a destra, per riempire uno spazio che rischia di “cadere” nella tensione visiva generale, Goya dipinge due soldati di cui non è chiara la funzione: costoro stanno sparando probabilmente verso il gruppo di uomini a cavallo, gli oppositori alla restaurazione. (M.@rt)
Edited by Milea - 25/9/2021, 10:04 |
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