| Casa Vicens, 1883
Antoni Gaudì
(Riudoms or Reus,1852 - Barcellona,1926)
Dopo la collaborazione per la Fontana del Parco della Ciutadella, la Casa Vicens è la prima opera di Gaudì e riflette l’illusione dell’architetto nei suoi primi incarichi.
La casa Vicens è un’abitazione unifamiliare costruita tra il 1883 e il 1888 per Manuel Vicens, un fabbricante di piastrelle e la cosa certa è che Gaudì fece un buon uso di questo materiale nel combinarlo con la pietra e il mattone da costruzione.
Questa piccola abitazione, costruita intorno ad una serra, in blocchi di pietra irregolare e situata, allora, ai margini della città, richiama forti ascendenze arabe, e in particolare lo stile ispano-islamico, tipico delle architetture elaborate in Spagna dopo il 1492, anno della riconquista aragonese del paese e della conversione al cristianesimo delle comunità arabe.
Se gran parte della decorazione di Casa Vicens deve molto all'arte islamica, la componente verticalistica, l'uso dei torricini e le soluzioni strutturali riprendono lo stile gotico, anch'esso rivisitato con grande libertà creativa, preannunciando i tipici movimenti dell'Art Nouveau degli anni Novanta.
In questa prima opera però, si avverte già che il giovane Gaudì non seguirà i modelli della scuola francese, a quel tempo predominante, ma anzi eviterà quanto più possibile le linee rette, cercherà l’ispirazione nelle forme medievali e nell’arte mudéjar (fusione di elementi gotici e romanici con l’arte araba), azzardandosi ad usare le combinazioni ad effetto degli azulejos come tecnica ornamentale della facciata.
La casa è avvolta in combinazioni geometriche risolte con grande abilità: fasce orizzontali al pianterreno e pilastri ai piani superiori, le cui forme sono accentuate con la ceramica smaltata.
L'uso della ceramica in funzione decorativa caratterizza la costruzione sia all'esterno, sia, soprattutto all'interno, dove si trova una profusione di piastrelle policrome, le cosiddette azukjos, caratteristiche del mondo iberico, e ancora presenti nell'architettura portoghese e brasiliana. Si tratta di formelle decorate con motivi floreali che richiamano il disegno «a foglia di palma», desunto, in parte da ornamenti micenei e greci, in parte, secondo la testimonianza dello stesso artista, da piante presenti nell'area prima della costruzione.
All’interno Gaudì sperimenta l’uso della volta catalana o russillon; la volta ricorrerà spesso nell’architettura gaudiana fino a raggiungere la forma più delicata e perfezionata nella Scuola della Sagrada Familia.
In origine, la residenza Vicens era inserita in un giardino, ora quasi del tutto perduto, in cui Gaudì aveva costruito in mattoni una grande fontana con arco parabolico, purtroppo demolita in epoche successive per lasciare posto ad altre costruzioni.
Infatti, quando la crescita della città unì la cittadina di Gràcia con Barcellona, la via Carolines dovette essere ampliata e la casa Vicens perse un pergolato, la fontana e parte del giardino che la circondava. Anni dopo (1925-1927),l’architetto Serra de Martinez operò un ampliamento, seguendo tuttavia criteri rispettosi e mantenendosi fedele alle forme e ai colori originali.
Parimenti interessante sono la grata di ferro battuto dell’ingresso, e le inferriate che proteggono le finestre, che riproducono motivi vegetali, come anche il design degli interni, studiato accuratamente da vari artisti che diedero ad ogni stanza un’atmosfera diversa, stabilendo le basi di quella che in seguito sarà una continua fusione tra l’architettura e le arti plastiche.
Nel 1927, la Casa Vicens ricevette il premio del Comune come miglior edificio.
Sfortunatamente trattandosi di una abitazione privata, l’interno della casa non è visitabile.
La piccola sala dei fumatori, che si ventila grazie a una stretta porta che conduce al giardino, pare essere uscita dalla fiaba “Le Mille e una notte”, anche se con un’interpretazione molto originale e personale.
Il pavimento della sala da pranzo è costituito da mosaico romano, il camino è rivestito di ceramica smaltata e le serrature degli armadi (tutte differenti) furono disegnate da Gaudì, che possedeva una profonda conoscenza delle funzioni complementari della costruzione. (M.@rt)
Edited by Milea - 2/10/2021, 09:38 |
