| Casa Batlló, 1905
Antoni Gaudì
(Riudoms or Reus,1852 - Barcellona,1926)
La Casa Batllò è uno dei palazzi più belli di Barcellona. Insieme al Palau Güell, la Casa Calvet e la Casa Milà (la Pedrera) è una delle costruzioni residenziali che Gaudì portò a termine per l’alta borghesia dell’epoca ed è, senza alcun dubbio, quella che trasmette una sensazione più magica a fantastica, soprattutto di notte. Nel 1904 Joseph Batlló, altolocato industriale del settore tessile, affidò a Gaudí l'incarico di rimettere a nuovo un modesto palazzo acquistato l'anno precedente sul Passeig de Gràcia, l’ arteria principale del quartiere modernista dell’Eixample. La costruzione originale era uno spazio rettangolare, molto stretto e allungato. Gaudí modificò notevolmente l'aspetto dell'edificio, rivoluzionando la facciata principale, ampliando il cortile centrale ed elevando due piani inesistenti nella costruzione originale.
Il piano di accesso fu interamente ristrutturato da Gaudì in modo da ricavarvi le scuderie (che a metà degli anni novanta furono ristrutturate per essere utilizzate come sala convegni), un locale commerciale ed un androne comune in cui si trovano la rampa di accesso al piano nobile, il cortile centrale, interamente rivestito di ceramiche di diverse sfumature di azzurro, chiuso in alto da un grande lucernario, attorno al quale si snodano le rampe della scala comuni e all'interno del quale è collocato un ascensore.
Ceramica, marmo, ferro battuto e legno si alternano in sequenze sinuose in cui la mano del maestro si sofferma nella cura dei dettagli più minuti: porte, maniglie, campanelli, portano tutte il suo marchio inconfondibile.
Sedia da pranzo 75x53x48 cm - collezione privata
La sedia di quercia intagliata, è moderna e dalla seduta molto confortevole.
Sedia da pranzo 103x165x80 cm - Collezione privata
Completamente smontabile, può essere considerata uno dei primi mobili disegnati da Gaudí per la produzione di massa. I braccioli molto ampi, il sedile anatomico e lo schienale scolpito offrono una postura perfetta.
Il progetto si sviluppò tra gli anni 1905 e 1907: uno degli obiettivi fu quello di reimpostare il cortile interno per migliorare la luminosità. Per fare ciò si impiegarono formule che rappresentano l’equilibrio perfetto tra l’immaginazione artistica e la soluzione pratica: due lucernari permettono alla luce di fluire fino al pianterreno, dove il cortile illuminato distribuisce il chiarore in modo omogeneo grazie ad una gradazione cromatica verticale del rivestimento in ceramica ( dal blu scuro al bianco in senso digradante).
Inoltre, la luce penetra in modo uniforme attraverso tutte le finestre, dal momento che queste aumentano di dimensione nei piani inferiori.
Per quanto riguarda l’esterno, Gaudì progettò una facciata conforme ai nuovi criteri di modernità. Il nucleo della sua concezione artistica rimase qui ben rappresentato: legittimare l’immaginazione artistica sui progetti prettamente utilitari, avvicinarci alla natura tramite l’incorporazione di elementi organici e biologici e rivitalizzare l’identità catalana attraverso i simboli del passato medievale.
Interamente rinnovato da Gaudí per la famiglia Batlló, questo lavoro mostra un indefinibile senso di leggerezza, nonostante l'abbondanza di forme e motivi. La facciata può contare su tre elementi celebri: il rivestimento generale con frammenti di ceramica policroma, i balconi di ferro a forma di mascherina carnevalesca e una copertura ondulata del tetto che rappresenta un’allegoria di un passaggio della leggenda di San Giorgio con la morte e la lancia in primo piano. Il tutto con una preminenza delle linee curve, che preannunciava lo stile che avrebbe poi impresso alla Pedrera subito dopo.
Nella parte bassa della facciata, in pietra arenaria scolpita in forme sinuose, Gaudí concepì dei corpi di aspetto zoomorfo e fantastico (motivi ossei), ripresi dall' art nouveau.
Nella parte centrale della facciata, invece, cercò un grande effetto di luminescenza attraverso la collocazione di dischi di maiolica frammentata e di vetri istoriati di diverse dimensioni e forme, secondo la tecnica del trencadís. La facciata è leggermente ondulata e, quando il sole sorge, la luce cangiante ricorda il movimento dell’ acqua.
La parte alta della casa è coronata da un enorme tetto, realizzato in maniera zoomorfo-fantastica, interamente ricoperto da tegole di ceramica vetrificata colorata, evocanti le squame di un drago. Le maioliche (questa volta intere) di origine artigianale, definiscono e rendono più evidente il riferimento fantastico. Gaudí inserisce nel progetto anche una torretta dalla forma circolare, non regolare, coronata dalla croce (curiosa forma a quattro bulbi che ricorda un aglio), che diventerà il biglietto da visita del grande architetto catalano.
Per la prima volta nella storia, Gaudí ideò oltre alla struttura del progetto stesso, anche l'illuminazione interna ed esterna, collocando luci di grande effetto alla base del tetto, della torretta e della facciata stessa.
La facciata, al primo piano, ha la tribuna del piano nobile, interamente realizzata in pietra arenaria e composta da cinque aperture tondeggianti delimitate da colonne che richiamano delle gigantesche ossa. Le aperture sono chiuse da grandi vetrate colorate.
Le finestre dal secondo al quinto piano si aprono su una serie di balconi dal pavimento in pietra a forma di conchiglia, non presenti nella costruzione originaria, con una ringhiera in ferro battuto che ricorda la foggia di una maschera veneziana, un omaggio alle origini della famiglia Batlló.
Sul sesto piano si apre un unico balcone centrale a forma di fiore.
La facciata posteriore è meno spettacolare di quella anteriore; ne richiama comunque le linee sinuose, rappresentate da quattro terrazze continue in cui si alternano rientranze e sporgenze, con ringhiere di rete metallica in ferro battuto. In corrispondenza del piano nobile si apre l'accesso al patio dell'appartamento della famiglia Batlló.
L'appartamento del piano nobile, che ospitò la famiglia Batlló, è ampio circa 400 mq ed è suddiviso in tre zone: la prima, che si affaccia sul Passeig de Gràcia, è occupata da un grande salone composto da tre locali comunicanti; un vestibolo, la cucina, i bagni ed altri locali di servizio; sulla facciata posteriore si affacciano invece le camere da letto e la stanza da pranzo.
Il corrimano della scala di accesso al piano nobile della casa suggerisce la spina dorsale di un drago.
Da quest'ultima si accede ad una grande terrazza, ampia oltre 200 m2. Gli interni si fondono l'uno nell'altro e sulle pareti, come per l'esterno, sono assenti spigoli e linee rette.
Le porte a soffietto, in legno di quercia con vetri colorati, creano uno spazio più intimo nella grande sala Batlló.
Il caminetto del soggiorno è integrato direttamente nel muro; le panche incorporate sono molto confortevoli.
]
Nella realizzazione della soffitta Gaudí adottò un' ingegnosa soluzione architettonica basata sull'utilizzo del cosiddetto arco catenario o arco equilibrato, che consente una omogenea distribuzione dei carichi eliminando la necessità di colonne, muri e contrafforti. Il risultato è un ambiente che richiama una caverna, o secondo alcuni la cassa toracica di un grande animale come la balena. In passato vi trovava posto la lavanderia dei condomini mentre oggi ospita un piccolo museo dedicato all'architetto catalano.
Due scale a chiocciola collegano i locali della soffitta alla terrazza.
Su ogni piano della casa si aprono due appartamenti di circa 200 m2, per un totale di otto di cui due sono tuttora abitati da inquilini in affitto, gli altri ospitano uffici amministrativi della casa.
Considerata una delle opere più originali del celebre architetto, l'edificio è stato dichiarato, nel 2005, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.(M.@rt)
Edited by Milea - 3/10/2021, 13:41
|