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Casa Amatller, 1898
Josep Puig i Cadafalch (Matarò,1867-Barcellona,1956)
Probabilmente, visitando Barcellona, non avrete neppure notato la Casa Amatller, offuscata dalla notorietà e dalla bellezza della vicinissima Casa Batllò, uno dei capolavori di Antoni Gaudì. La casa si trova nel Passeig de Gràcia, accanto appunto, alla Casa Batlló e alla Casa Lleó Morera con le quali forma la “Manzana de la Discordia.” Invece questo edificio neogotico ha una facciata notevolmente elaborata, che risalta in modo particolare per le guglie e le forme appuntite che contrastano con le curve, le ellissi e le rotondità dell’edificio che la affianca.
Antoni Amatller, un fabbricante di cioccolato, incaricò Josep Puig i Cadafalch nel 1898 del progetto di ristrutturazione della casa di famiglia in Passeig de Gràcia, col compito di renderla più maestosa. Completato nel 1900, questo edificio, esempio di architettura modernista, dopo 200 anni circa è diventato monumento di interesse nazionale; l’architetto sviluppò una visione storicistica che combina lo sviluppo economico della Catalogna dell’epoca con le glorie nazionali del periodo medievale.
Josep Puig i Cadafalch ideò una sorta di palazzo gotico urbano, con una facciata piana, un patio centrale e una scala che conduce alle abitazioni, coniugando vari stili: una mescolanza di architettura gotica catalana con alcune influenze nordiche, conferendo alla struttura il tipico stile gotico urbano, con tanto di patio e scalone centrale.
La facciata superiore ricorda le case delle Fiandre, la decorazione a graffito appartiene alla tradizione catalana, le finestre e la galleria sono neo-gotico, e le ringhiere, neo-barocco. La silhouette a gradoni che corona l’edificio, ricorda le facciate della case del diciottesimo secolo, che fiancheggiano i canali di Amsterdam, reminiscenza che evidenzia le conoscenze acquisite da Puig i Cadafalch nei suoi viaggi attraverso l’Europa.
La facciata mostra, inoltre, l’importanza delle arti decorative applicate all’architettura modernista: graffiti geometrici, composizioni in ceramica, ringhiere in ferro battuto, vetrate finemente lavorate e differenti motivi scultorei, rappresentano un ulteriore esempio della gran quantità di artisti e artigiani che parteciparono a queste opere.
Il viale di ingresso ha due porte asimmetriche che sono legate da una statua creata dallo scultore Eusebi Arnau: San Giorgio con il drago (San Giorgio o Sant Jordi è il santo patrono della Catalogna).
Tra le sculture della facciata vi sono inoltre le allegorie delle arti e la musa ispiratrice, un domatore di orsi e alcuni animali incuriositi dalla preparazione del cioccolato.
Il magnifico balcone al primo piano ha il pavimento e la ringhiera in ferro battuto che l'artigiano Manuel Ballarin ha sviluppato con particolare eleganza.
Puig i Cadafalch portò a termine opere e progetti per la Plaça de Catalunya e per l’Esposizione Universale del 1929, ed è l’autore di altri celebri palazzi come la Casa Martì, che al piano terra ospita la taverna Els Quatre Gats, la Casa Macaya (1901), la Casa de les Punxes (1905), Palau del Baró de Quadras (1904-1906).
La sua attività di architetto si accompagnò ad un’intensa vita politica, che nel 1917 lo condusse a presiedere la Mancomunitat di Catalogna (una specie di parlamento costituito quell’anno dalle forze nazionaliste catalane). Oggi è possibile accedere solo all’atrio della Casa Amatller, punto di informazione turistica e di vendita dei biglietti del Percorso del Modernismo: il palazzo ospita abitazioni private e una sala espositiva sullo stesso argomento.
La casa appartiene dal 1960 all'Institut Amatller d'Art Hispànic, fondazione creata dai discendenti di Antoni Amatller ed è stata dichiarata monumento storico-artistico con un decreto del 1976. Se la fila per la Batllò è troppo lunga oppure volete concedervi un’altra immersione nell’architettura modernista, dedicate un’oretta alla Casa Amatller e all’Istituto di Arte Ispanica che vi è ospitato. (M.@rt)
Edited by Milea - 4/10/2021, 10:49
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