Myths, Andy Warhol, 1981

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view post Posted on 24/4/2011, 15:06     +2   +1   -1
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Andy Warhol
Myths ( Multiple )
1981
Vernice di polimeri sintetici
e inchiostro serigrafico su tela
254X254cm
Collezione privata



La fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta sono per Warhol, in un certo senso, il momento della resa dei conti, in cui l'artista, capace ancora di rinnovare il proprio linguaggio ( si pensi, per fare solo un esempio, all'inquietante e quasi astratta serie delle "Shadows", nello spoiler ), comincia a storicizzare se stesso, tirando le fila del proprio lavoro e riprendendone alcuni motivi.




Nascono così le immense "Retrospectives", dei grandi quadri di formato orizzontale ( lunghi fino a undici metri ) in cui Warhol elenca, l'uno accanto all'altro in strisce verticali, alcuni motivi chiave della sua opera, da Marylin ai fiori, dai barattoli agli incidenti, dalla mucca alla sedia elettrica; o la serie dei "Reversals", in cui Marylin o la Gioconda, montate in composizioni enormi e altrettanto serializzate, sono recuperate in negativo, quasi a visualizzare la sedimantazione di cui sono state oggetto nel tempo.

A questo percorso à rebours appartiene anche la serie dei "Myths", grandi tele ( o, come in questo caso, multipli, ovvero scaccheire di tele più piccole ) quadrate che dispiegano in colonne verticali i ritratti di dieci personaggi, sempre gli stessi, accomunati dal fatto di essere considerati a pieno diritto dei miti della cultura di massa del Novecento: da Superman a Santa Klaus, da Howdy Doody a Mickey Mouse, da Uncle Sam a Dracula, a Andy Warhol.

A chiudere la serie è sempre l'artista, con la sua ombra lunga da "oracolo muto e abbastanza terrificante", per citare una frase di Tomkins. ( Mar L8v )





Edited by Milea - 26/11/2022, 20:10
 
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view post Posted on 26/4/2011, 09:48     +1   -1
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Andy Warhol
Myths ( Uncle Sam )
1981
Vernice di polimeri sintetici
e inchiostro serigrafico su tela
152,4X152,4cm
The Andy Warhol Foundation - New York



Elaborata in grandi scacchiere composite, la serie dei miti ha prodotto anche una serie di ritratti individuali dei suoi protagonisti: tra questi non poteva certo mancare Uncle Sam, simbolo per eccellenza, con la sua tuba a stelle e strisce, dell'America capitalista e imperialista, tradizionalista e protezionista, puritana e democratica.

I ritratti di grandi dimensioni, sono sviluppati con una versione semplificata e appiattita della tecnica messa a punto per il genere, ma con una maggiore libertà di interpretazione legata anche al carattere fictional di alcuni di questi personaggi, provenienti dalla grafica propagandistica ( Uncle Sam ) o dai fumetti ( Superman, Mickey Mouse ), mascehre ( Dracula ) o fantocci ( Howdy Doody ).

Ritornano i livelli di stampa falsati, il chiaroscuro ridotto al minimo, i segni grafici sovrapposti.

In questa versione, i colori sono quelli che identificano il mito, vale a fire il rosso, il bianco e l'azzurro della bandiera americana.

A meglio definire il rapporto che lega Warhol al proprio paese, vale la pena citare un brano insolitamente poetico dell'artista: "Ciascuno ha la propria America, e poi le persone hanno frammenti di un'America di fantasia che ritengono ci sia ma che non possono vedere...si può vivere solo in un luogo alla volta. E la tua stessa vita, mentre si svolge, per te è priva di atmosfera finchè non diventa memoria. Accade così che gli angolini di fantasia dell'America appaiano tanto carichi di atmosfera perchè li hai messi assieme da scene di film, musiche e pagine di libri. E vivi nella tua America onirica fatta di arte, sdolcinatezze ed emozioni, non meno di quanto tu viva nella tua America reale". ( Mar L8v )





Edited by Milea - 31/8/2021, 11:06
 
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view post Posted on 26/4/2011, 19:55     +1   -1
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Myths-_-Mickey-Mouse-_P

Andy Warhol
Myths ( Mickey Mouse )
1981
Vernice di polimeri sintetici
e inchiostro serigrafato su tela
152,4X152,4cm
The Andy Warhol Foundation - New York



Con i personaggi di Walt Disney, l'America ti entra nel cuore sin dall'infanzia, e a quel punto diventa molto difficile estirparla.

Il colonialismo culturale americano, l'omologazione dei desideri e dei bisogni della gente, parte proprio da qui: e Warhol, grande divoratore di fumetti, ne è perfettamente consapevole.

Tra i miti elencati nelle grandi tavole del 1981, Topolino, Superman e Babbo Natale sono gli unici che possono dirsi veramente universali, proprio perchè hanno cominciato a popolare la fantasia delle persone in una fase non sospetta; e sono tutti e tre, miti d'esportazione, perchè è più facile esportare un simbolo quando le differenze culturali non sono ancora maturate.

Sono questi i miti che hanno aperto la porta alla diffusione di altri miti, compreso quello di Andy Warhol; apprezzato in Europa più che negli Stati Uniti, perchè più simile all'idea dell'America che si è formato chi non è americano che all'immagine di sè che il popolo americano si è costruito.

Sarebbe stato un errore intervenire troppo pesantemente sull'immagine di Topolino, complicando inutilmente la semplicità dei suoi tratti e diversificando ciò che è già omologato.

Per questo, gli interventi di Warhol sono minimi, limitandosi a un tratto leggermente falsato che fa pensare più a un difetto di stampa che a un tentativo di personalizzazione dell'aspetto del personaggio: cosa che avverrà anche nelle altre, numerose variazioni sul tema, singole o modulari che siano. ( Mar L8v )








Edited by Milea - 31/8/2021, 11:13
 
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