| Casa Lleó Morera, 1902
Lluís Doménech i Montaner (Barcellona, 1850-1923)
Casa Lleo-Morera, progettata da Lluís Domènech i Montaner, è una delle migliori performance del modernismo catalano. Il Passeig de Gràcia fu inaugurato nel 1827 come via di comunicazione tra l’antica città di Barcellona e la vicina cittadina di Gràcia, ma man mano che si andava sviluppando l ‘Eixample, il paese diventò il centro commerciale della città, il corso residenziale della borghesia e la zona delle passeggiate più eleganti.
Gli edifici residenziali dell’alta borghesia, pertanto, rappresentano in molti casi trasformazioni di costruzioni preesistenti, come è accaduto proprio alla Casa Lleò-Morera, opera dell’architetto Lluís Domènech i Montaner, autore anche del Palau de la Musica Catalana e dell’Hospital de Sant Pau.
Il nome un po' strano di questo edificio non ha nulla a che fare con i proprietari (come la maggior parte delle case costruite a Barcellona in quel momento). “Lleona” (leoni) e “Moreres” (gelso bianco) sono i simboli decorativi ispirati da corone medievali che Domenech i Montaner ha voluto utilizzare in questo suo lavoro. Con questo progetto Domènech i Montaner vinse il primo premio al concorso di architettura organizzato dalla città.
Casa Lleò-Morera è il risultato della ristrutturazione di un'altra casa, Casa Rocamora, realizzata nel 1864; l’opera fu portata a termine tra il 1902 e il 1906 e il risultato fu uno degli edifici residenziali più completi, ed oggi meglio conservati, grazie alla gran varietà di elementi decorativi modernisti, tra i quali risaltano la luminosità e la vivacità delle vetrate e dei mosaici, così come le eleganti realizzazioni di ebanisteria e scultura.
Ugualmente rappresentative del clima di euforia che si respirava in quell’epoca, sono le figure delle finestre e dei balconi del secondo piano: alcune muse si ergono a celebrare il culto delle invenzioni moderne, dal grammofono alla lampadina elettrica, dalla macchina fotografica al telefono…
Risultano ben conservati i mosaici, i parquet e i rilievi delle porte. Questi ultimi raccontano " la rondalla de la mala dida " (la leggenda della balia): si dice che, mentre Doménech costruiva la casa, i proprietari persero un figlio appena nato. Tutte le decorazioni del palazzo, sia all'interno che all'esterno, ricordano l'atmosfera di Wagner, musicista molto di moda tra la borghesia catalana di quel tempo.
Per anni, soprattutto a metà del ventesimo secolo, è caduto nell'oblio e ha subito diversi attacchi durante la guerra civile e il dopo-guerra; alcune bellissime sculture a forma di ninfa, lavoro di un artista straordinario catalano, Eusebi Arnau, sono state distrutte. Tuttavia, queste sculture non furono tutte perdute; vi è una storia che spiega perché queste statue non sono andati tutti. Quando il custode vide l'attacco che aveva subito la casa, salvò tutte le statue che poteva. Poco dopo, Salvador Dalì le acquistò per una somma equivalente a 30 euro odierne. Attualmente, una di queste statue può essere ammirata presso il Museo Dalí a Figueres, nella provincia di Gerona.
Congiunte a questo edificio si trovano la Casa Amatller di Josep Puig i Cadafalch al numero 41 e la Casa Batlló, trasformata e ampliata da Antoni Gaudí, al numero 43. Queste tre costruzioni formano un nucleo che riunisce una varietà architettonica così eccezionale che l’insieme è stato battezzato “Manzana de la Discordia” (in catalano Illa de la Discordia), giocando sul doppio significato del termine “manzana” che in spagnolo sta sia per mela, che per isolato (o, appunto, blocco di edifici) e rimanda al mito del pomo della discordia.
La Casa Lleó Morera è il primo edificio che può essere visto e si trova a poca distanza dalle altre due, riconoscibile per le terrazze cilindriche, chiuse da vetrate, che incombono sul marciapiede. Nonostante solo la Casa Batlló sia aperta al pubblico (le altre due sono proprietà di privati), grazie alla presenza di questi famosi edifici, l'isolato è una notevole attrazione turistica di Barcellona. Della Casa Lleó Morera si possono solo contemplare i dettagli della facciata: gli archi medievali, le fate e leggende attraverso i busti e le sculture di donna. Il restauro dell'edificio è iniziato nel 1992 ed ora la casa è in perfette condizioni. (M.@rt)
Edited by Milea - 4/10/2021, 10:56
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