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Natura morta con iris, maggio, 1890 olio su tela, 73x92 cm Amsterdam, Van Gogh Museum
Durante il ricovero nella casa di Saint-Paul-de-Mausole, Van Gogh ebbe varie ricadute. Scrisse al fratello Theo: ”Ho bisogno d’aria, mi sento rovinato dalla noia e dal dolore”. Gli iris furono rappresentati al centro del trittico Portinari, oggi agli Uffizi, opera di Hugo van der Goes (1440-1482), un pittore fiammingo che, ritiratosi a trentacinque anni in monastero, era diventato pazzo. La parabola di questo artista colpì particolarmente Van Gogh, che lo citò più volte nelle sue lettere. I contorni neri ancora una volta potenziano l’intimità cromatica dell’immagine.
Le lunghe foglie a spada degli iris contrastano nella loro forma tagliente con la ricca mollezza dei fiori, che Vincent rappresenta in tutta la loro bellezza, particolarmente fragile. A differenza dei quadri impressionisti, dove le piante sono macchie di colore senza forma, gli iris sono attentamente studiati nelle loro forme individualizzate, con la stessa precisione che si trova nei ritratti di Van Gogh. “Sto dipingendo un mazzo viola che va fino al carminio e al blu di Prussia puro, staccandosi su un fondo giallo limone squillante, con tanti altri toni di gialli nel vaso.
Ancora un difficilissimo accordo di gialli: il fondo “limone” avviluppa gli iris e ne riflette in alcuni punti la gamma fredda. Vincent riduce le dimensioni del vaso, quasi a sottolineare l’esplosione turbinosa dei fiori. il viola e il giallo costituiscono un emozionante contrasto cromatico, che Vincent aveva già usato nel Seminatore. (M.@rt)
Edited by Milea - 8/8/2021, 17:46
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