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San Michele sconfigge Satana, 1518 olio su tela, trasporto su tavola, 268x160 cm Parigi, Musée du Louvre
L’opera venne commissionata a Raffaello da Lorenzo de’ Medici, nipote di Leone X, che andò sposo nell’autunno del 15518 a Maddalena de la Tour d’Auvergne, proprio per conto del pontefice che lo inviò in dono al re francese Francesco I nel giugno dello stesso anno, qualche mese prima che si celebrassero le nozze che rinsaldavano ulteriormente i rapporti fra la Francia e la dinastia medicea.
Sempre rimasta nelle collezioni del paese a cui era destinata (è segnalata nel 1537-1540 nel castello di Fontainebleau, da cui dovette giungere al Louvre tra il 1652, e il 1673, mentre è menzionata nella camera del re a Versailes nel 1695) fu trasportata su tela nel 1737. L’ ideazione è unanimemente riferita a Raffaello che il 21 settembre dello stesso 1518 inviò il cartone (perduto) ad Alfonso I d’Este e che firmò e datò l’opera sull’orlo della veste di san Michele “RAPHAEL URBINAS PINGEBAT MDXVIII”. E l’invenzione è veramente grandiosa, con la possente figura di san Michele intenta, quasi senza sforzo, a sconfiggere Satana.
Questa raffigurazione, che godette di grandissima fortuna tanto in Italia quanto in Francia, è permeata da chiari riferimenti politici. Infatti il re Francesco I, gran maestro dell’ordine di san Michele, nel Concordato di Bologna del 1515 era stato incaricato di difendere la Chiesa, e, a sua volta, dal papa sperava di poter avere un appoggio per le proprie mire sulla corona imperiale. In tal senso egli, come difensore e paladino della Chiesa la difende, quale un novello san Michele, con estrema facilità e grazia, dai suoi nemici rappresentati. Per quanto l’opera in passato sia stata ritenuta frutto della collaborazione degli allievi - soprattutto Giulio Romano - più di recente è stata restituita nella sua interezza la catalogo di Raffaello, secondo quanto sarebbe giustificato dall’importanza che rivestiva il dipinto per fini diplomatici. (M.@rt)
Edited by Milea - 28/8/2021, 08:14
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