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Edouard Manet
In barca
1874
Olio su tela
97,2X130,2cm
Metropolitan Museum of Art - New York
L'opera fu dipinta nel corso dell'estate del 1874, durante la quale Manet s'incontrò frequentemente con Monet e Renoir.
Nell'inquadratura insolita, fortemente ravvicinata, ora addirittura senza orizzonte, il dipinto ricorda "Sulla spiaggia" eseguito pochi anni prima en plein air.
Questa volta, però, la luminosità è molto più pronunciata e la giornata di sole si fa evidente nei riflessi sul viso e sulla maglia bianca del canottiere, per il quale posò nuovamente il fratello di Suzanne.
La donna, che esibisce lo stesso cappello portato dalla moglie dell'artista nell'altro dipinto, è invece ignota. Come in quel caso, Manet si rifà alle composizioni audaci delle stampe giapponesi, dove figure e oggetti risultano spesso tagliati dai limiti stessi della superficie.
L'opera, costruita con sicurezza e disinvoltura, è imperniata sul vivace contrasto tra la distesa azzurra dell'acqua, il marrone della barca e le due figure.
Pur essendo da sempre uno specialista dei raffinati giochi tono su tono, le variazioni di bianco e viola acquistano un carattere nuovo, essendo intrise di luce.
Manet era certamente influenzato dalle realizzazioni dei giovani amici, ma le rielaborò in modo del tutto personale: il soggetto non ha alcun legame con le opere di Monet e Renoir e il dipinto appare del resto assai più strutturato dei loro.
Pur se Manet dimostrava una notevole autonomia, la critica che vide il quadro al Salon del 1879 mosse all'artista esattamente gli stessi rimproveri fatti agli impressionisti accusandolo, cioè, di usare nel proprio lavoro gli occhi, ma non il cervello.
Soltanto il giovane Huysmans apprezzò la qualità dell'opera, sostenendo il diritto per il pittore di rappresentare ciò che vede come lo vede, lo stesso insegnamento che Manet aveva impartito a Eva Gonzales già dieci anni prima. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 18/9/2021, 09:31 |
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