Ritratto di Bindo Altoviti, Raffaello, 1514

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view post Posted on 13/3/2011, 23:50     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Ritratto di Bindo Altoviti, 1514
olio su tavola, 60x44 cm
Washington, National Gallery of Art, Kress Collection



Ricorda Giorgio Vasari nella biografia di Raffaello che questi “a Bindo Altoviti fece il ritratto suo, quando era giovane, che è tenuto stupendissimo”.
L’opera restò presso i discendenti dell’Altoviti fino a quando, nel 1808, non fu venduta a Ludivico I di Baviera, e a Monaco il dipinto restò fino al 1936, anno in cui fu ceduto a Samuel Kress, per giungere successivamente alla National Gallery di Washington.
Bindo Altoviti, ricco banchiere nato a Roma nel 1491, ma di origine fiorentina, fu uomo colto e di certo contraddistinto da un notevole gusto artistico tento da essere stimato da Michelangelo (che disprezzava invece Agostino Chigi a sua volta uomo d’affari che per ricchezze era secondo solo ai papi) che gli fece dono del cartone con l’Ubriachezza di Noè, utilizzato per la volta della Sistina.

Il ritratto che eseguì per lui Raffaello è un’opera in piena sintonia con le effigi di amici, di alti prelati e di papi, realizzate da Raffaello durante il suo soggiorno romano, e in cui il pittore tende, attraverso la posizione del ritrattato, qui rappresentato di spalla e volto quasi di scatto, come pure con l’uso di gamme cromatiche preziose e sapientemente accostate, a instaurare e a far partecipe lo spettatore della psicologia del personaggio.
E’ interessante ricordare che per la case fiorentine di Bindo Altoviti, Raffaello realizzò la famosa Madonna dell’impannata (Firenze, Galleria Palatina) eseguita probabilmente intorno al 1516 dalla bottega e sulla quale, in fase finale, Raffaello intervenne rendendo omogenea la rappresentazione. (M.@rt)





Edited by Milea - 28/8/2021, 08:26
 
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