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Incendio di Borgo Affresco, base 670 cm circa Città del Vaticano, Stanza di Eliodoro
La terza delle stanze, la cui realizzazione venne affidata a Raffaello, prende il nome dall’unico episodio affrescato dall’artista, mentre le altre tre scene che raffigurano: La Battaglia di Ostia, l’ Incoronazione di Carlo Magno e il Giuramento di Leone III, furono lasciate all’esecuzione della bottega e compiute entro il 1517. Queste immagini, come del resto quella di autografia raffaellesca, fanno riferimento, attraverso episodi del passato, alla politica instaurata da Leone X durante il suo pontificato. Con quest’opera si è soliti far coincidere l’inizio dello stile pittorico che contraddistinse gli ultimi anni di Raffaello, uno stile venato da un senso eroico della classicità.
L’avvenimento rappresentato è desunto dal Liber Pontificalis e mostra il miracolo grazie al quale, nell’anno 847 papa Leone IV - personificazione di Leone X - affacciandosi alla loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro, raffigurata nelle forme paleocristiane, estinse un incendio che era scoppiato nell’Urbe. Nell’impostazione della scena il pittore si ispira alle prospettive delle scenografie teatrali utilizzando, in modo innovativo, più spunti prospettici. Non meno importanti sono i vari riferimenti a edifici della classicità - quali il tempio di Saturno - e contemporaneamente al vocabolario bramantesco. E riferimenti all’antico sono anche nelle figure: le pose di alcune di esse, desunte dalla statuaria classica, riescono a infondere nello spettatore il senso della tragedia in atto. La scelta di questo episodio non fu - come del resto quello del tema degli altri realizzati dagli allievi - casuale. Attraverso il miracolo di Leone IV il papa Medici intese fare un esplicito riferimento agli scopi che intendeva perseguire durante il suo pontificato: placare il fuoco della guerra che stava devastando la Cristianità. (M.@rt)
Edited by Milea - 28/8/2021, 09:31
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