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Madonna con il Bambino, 1508
( Madonna Tempi )
olio su tavola 75×51 cm
Monaco,Alte Pinakothek
L’opera è ricordata da una fonte seicentesca in casa Tempi a Firenze, e nel 1829 venne acquistata da Ludovico I di Baviera. La semplicità della raffigurazione - davanti a un paesaggio che appare all’orizzonte e che è fonte di emanazione di luce la Madonna tiene stretto a sé il Bambino - è in verità una sorta di summa degli studi, degli interessi, di tutto quanto Raffaello aveva appreso durante il soggiorno fiorentino.
Ormai padrone della monumentalità eroica e della dinamica a spirale caratteristiche di Michelangelo e allo stesso tempo di quella tendenza a concordare moti fisici e psichici di Leonardo, il pittore si cimenta in quest’opera in una sorta di competizione con le immagini scolpite. Il risalto plastico che Raffaello persegue in questa sua composizione, ha fatto sì che molta parte della critica abbia segnalato legami stretti fra quest’opera e alcune sculture realizzate da Donatello.
Quest’ultimo come sappiamo era, insieme a Masaccio e ad altri sommi artisti del primo Rinascimento, continuamente studiato a Firenze da coloro che intraprendevano l’attività artistica, ma anche coloro che continuavano a essere, come del resto la statuaria classica, motivi di incessante riflessione e di ispirazione.
Con questa tavola, che viene datata quasi unanimamente intorno al 1508, il pittore, con un bagaglio di esperienze straordinario, concluse il suo periodo fiorentino e intraprese il suo cammino verso Roma dove avrebbe ricevuto quelle commissioni pubbliche che nella città toscana non ebbe, ma che l’Urbe gli offrirà a piene mani.
E di nuovo a Roma, Raffaello si sarebbe imbattuto nelle realizzazioni michelangiolesche ma, non meno, nelle vestigia della Roma antica.
E’ da lì che ripartirà il suo cammino di studio e di continua, indefessa rielaborazione che lo vedrà impegnato fino al termine della sua esistenza. (M.@rt)
Edited by Milea - 28/8/2021, 09:50 |
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