Olympia, Edouard Manet, 1863

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view post Posted on 4/3/2011, 20:41     +3   +1   -1
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Moka
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Edouard Manet
Olympia
1863
Olio su tela
130,5X190cm
Musée d'Orsay - Parigi



Il dipinto fu esposto nel 1865 al Salon, dove in circostanze normali sarebbe stato respinto, ma la giuria era diventata più malleabile in seguito al Salon des Refusès.

La tela suscitò uno scandalo di proporzioni enormi, che condannò definitivamente Manet a una carriera in perenne lotta con i circoli ufficiali, bollato quale provocatore dedito all'insulto della morale borghese.

Come già per "Le déjeuner sur l'erbe", l'artista interpretava due celebri fonti, "La Venere di Urbino" di Tiziano e "Las Maja desnuda" di Goya, trasgredendole in modo analogo.

Mancava nuovamente qualsiasi tipo di idealizzazione e non c'era, inoltre, alcuna possibilità di equivoco circa l'identità della protagonista: "Ha il grave difetto di assomigliare a molte signorine che conoscete. E poi, quella strana mania di dipingere diversamente dagli altri ! Se almeno Manet avesse preso in prestito da Cabanel il piumino di cipria...".

In tre sole righe Emile Zola coglieva il potenziale scandaloso di "Olympia", soggetto tratto dalla "vita moderna", senza alcun travestimento storico, reso in uno stile innovativo, che rifiutava le leziosità della pittura alla moda.

Il parallelo con Cabanel è tanto più calzante, in quanto egli aveva trionfato nel 1863 con un sensuale nudo disteso, dal titolo "La nascita di Venere".




Niente invece nel quadro di Manet lasciava dubitare che si trattasse di una prostituta, dal nome, all'epoca caratteristico, alle pantofole da cortigiana.

A differenza delle eroine dei dipinti antichi, inoltre, Olympia ci fissa senza sorridere, privando l'immagine di qualsiasi accento romantico e senso di mistero.

Anche la presenza della cameriera di colore non era una novità, ma essa non poteva più essere scambiata per la schiava di un harem, come in moltI quadri di soggetto esotico.

Manet era poi ricorso a una stesura cruda, costruendo l'opera sul contrasto, ritenuto brutale, delle zone chiare e scure, mentre proprio i raffinatissimi accostamenti di tono e la sintesi plastica fanno dell'opera un capolavoro. ( Mar L8v )







Edited by Milea - 18/9/2021, 13:33
 
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