Trittico delle tentazioni di sant’Antonio, Hieronymus Bosch, 1501

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Tentazioni_Santantonio_1

Trittico delle tentazioni di sant’Antonio, dal 1501
olio su tavola
131,5x119 cm (tavola centrale) 131,5x53 (tavole laterali)
Lisbona, Museu Nacional de Arte Antiga



Il fascino ineffabile del trittico di Lisbona risiede nell’inesauribile fantasia delle invenzioni boschiane che realizzano una composizione di straboccante. Insuperata genialità visionaria. Dal punto di vista stilistico, Bosch raggiunge uno dei momenti più alti, per la trasparente fermezza del colore, la leggerezza espressiva del tocco, per la capacità di modificare il timbro cromatico con autentiche risonanze tonali.
La genialità è tutta nella mente del pittore: grazie a una concezione più moderna dei problemi della tavolozza, lo spazio viene risolto in chiave puramente visionaria.



Il tema delle tentazioni di sant’Antonio, molto caro alla poetica tardo-medioevale, grazie alla possibilità di rappresentare in chiave apocalittica i destini di un’umanità assediata dal peccato, non era certamente nuovo all’epoca di Bosch. Le fonti letterarie intorno al santo, oltre all’immancabile Legenda aurea di Jacopo da Varagine prevedevano anche la biografia sul santo orientale ( vissuto in eremitaggio nel deserto egiziano a cavallo tra III e IV secolo) scritta da sant’Atanasio e disponibile in lingua locale dal 1490 in poi. In questo dipinto tuttavia, superando di gran lunga le suggestioni letterarie, gli assilli dell’animo dell’eremita si materializzano configurando autentiche visioni escatologiche.

Trittico delle tentazioni di sant’Antonio - sportelli chiusi



Le ante esterne del trittico realizzate a grisaille ( rappresentazioni a monocromo, che facevano spiccare maggiormente i colori brillanti una volta che l'opera veniva aperta) raffigurano L’Arresto di Cristo nell’orto del Getsemani e l’Ascesa al Calvario, non lasciando certo presagire l’allucinante esplosione dell’interno.



Trasparente_IMMPR_0



Nel pannello sinistro vi è raffigurata la Cattura di Cristo; in primo piano è visibile san Pietro che taglia l'orecchio a Malco; in secondo piano i soldati accerchiano Gesù, caduto a terra, e a sinistra Giuda, mentre si allontana dopo il bacio.
Nel pannello di destra è raffigurato in secondo piano,il Cristo portacroce. In primo piano sono raffigurati i due ladroni: uno intento a confessarsi, l'altro che rifiuta la fede. Attorno a Gesù è assiepata una folla, ora molestatrice, ora in aiuto di Gesù (come Simone di Cirene che regge una parte della croce e la Veronica), ora semplicemente curiosa, come l'uomo avvolto in un mano con in bambini al seguito che additano l'evento. (M.@rt)




Edited by Milea - 23/8/2021, 18:42
 
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bosch_volo_caduta


Il volo e la caduta di sant’Antonio,1501
olio su tavola,131,5x 53 cm
Lisbona, Museu Nacional de Arte Antiga
Anta interna sinistra del Trittico delle tentazioni di sant’Antonio







Nel pannello sinistro del trittico il santo, riconoscibile grazie al saio con il tau trapuntato, è trasportato in volo da esseri mostruosi sotto forma di rospo alato, topo e volpe, e tormentato da un pesce volante cavalcato da un uomo-sirena e da un vascello popolato da demoni e da altre creature.

Solo grazie alla preghiera riuscirà a resistere alle visioni demoniache: la sua fede incrollabile che gli consentirà di non soccombere al demonio è tutta nel gesto tenace delle mani giunte e nell’espressione ascetica.

Il santo ritorna in primo piano, dopo la caduta, sostenuto da due confratelli e da un laico ( nel suo volto si è voluto riconoscere l’autoritratto del pittore), mentre attraversa un ponticello ad assi.

Tutt’attorno si concretizzano alcune delle più felici fantasie di Bosch, a partire dal demone-uccello che pattina sul ghiaccio, portando un messaggio al grasso frate sotto il ponte, accompagnato da due mostri; ancora in primo piano, un uccello divora i piccoli appena nati dall’uovo.

Più in profondità un anomalo corteo, composto da demoni dalle sembianze più disparate ( uno ha la testa di cervo, un altro mitra e pastorale), è diretto verso la capanna (forse la capanna del santo), il cui accesso è costituito dalle gambe divaricate di un gigante che vi è installato, il cui capo fuoriesce colpito da una freccia.


Completa la “visione” uno straordinario pesce-macchina: metà del suo corpo è racchiuso in una curiosa armatura metallica sormontata da una guglia. (M.@rt)




Bosch_Volo_Antonio



Bosch_Antonius



Bosch_pesce_Macchina





Edited by Milea - 23/8/2021, 18:48
 
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bosch_Pannello_Centrale

Le tentazioni di sant’Antonio, dal 1501
olio su tela, 131,5x119 cm
Lisbona, Museu Nacional de Arte Antiga
Pannello centrale del Trittico delle tentazioni di sant’Antonio




Nel centro esatto del pannello si incrociano lo sguardo e il gesto benedicente del santo: ecco perchè si è spesso ritenuto che il trittico fosse stato composto per un ente assistenziale per i malati di ergotismo ( una malattia comunemente nota come “fuoco di sant’Antonio” o “ fuoco sacro”).
Anche gli incendi devastanti che si sviluppano sul fondo hanno in qualche modo a che fare con il santo, protettore dalle fiamme. In questa memorabile composizione ogni soggetto è un piccolo capolavoro di inventiva e di realizzazione pittorica.



Bosch_incendio




Le visioni che tormentano il santo provengono da differenti punti geografici. Le visioni che tormentano il santo provengono da differenti punti geografici. A sinistra si scorge un corteo aperto da una donna con un tronco cavo a guisa di copricapo; più in basso, da un frutto gigantesco sbucano mostruosità inenarrabili, che procedono anche nell’acqua, infestata da pesci macchina.
Un cavallo col corpo di brocca fa capolino, accompagnato da un’autentica parodia della Sacra Famiglia in fuga e dell’Adorazione dei Magi: la megera vestita di corteccia a cavallo di un topo gigante tiene tra le braccia un piccolo in fasce.



Bosch_Nozze




Sul “palco” individuato dal’edificio in rovina pare svolgersi un rituale diabolico, una messa nera: si scorgono i protagonisti della tentazione, orchestrati dal mago seminascosto da un muretto, una suora in atto di prendere una scodella da una donna molto elegante, un “grillo” composto solo di una testa e due gambe, un suonatore dal capo suino, seguito da uno storpio con cagnetto al seguito e via dicendo.


Bosch_Animali




A officiare la cerimonia il prete-maiale sotto il podio, le cui budella fuoriescono dalla veste sacerdotale. L’unica via di salvezza è segnalata dal Cristo nell’oscura cappella che mostra il Crocifisso. (M.@rt)



Bosch_cristo




Bosch_torre




Edited by Milea - 23/8/2021, 18:53
 
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bosch_Meditazione_Antonio


La meditazione di sant’Antonio, dal 1501
olio su tavola, 131,5x53 cm
Lisbona, Museu Nacional de Arte Antiga
Anta interna destra del Trittico delle tentazioni di sant’Antonio












Nello scomparto destro del trittico, la tumultuosità delle visioni dell’eremita sembra ridimensionata in favore di un ritrovato raccoglimento interiore: il santo, rivestito del suo pesante saio e immerso nelle letture, rivolge lo sguardo all’esterno.

Evita di farsi tentare dalla lussuria, simboleggiata dall’ avvenente fanciulla sotto un albero cavo, la cui nudità è resa manifesta dallo scostamento del drappo rosso a opera del demone alato.

Un altro peccato da cui il santo è tenuto a guardarsi è la gola: la tavola imbandita e sorretta da alcune figure ignude allude proprio ai piaceri del cibo, la cui infida natura è rappresentata dal felino che sbuca sotto la tovaglia.

Altre creature enigmatiche, connesse con le tentazioni del santo, sono il “grillo” in primo piano (un ventre con un orecchio trafitto da un pugnale) e, più in profondità, quello nel girello, un vecchio bambino piuttosto inquietante.

Di sfondo si apre una città fantastica, con architetture orientali: un uomo nudo è costretto a sostenere una lotta acquatica con un drago.

Memorabile è la coppia volante, un uomo e una donna a cavallo di un pesce, uno dei simboli più riconoscibili di tutta la pittura di Bosch.

La loro originalità, così come per tutte le immagini inventate da Bosch, è indiscussa. (M.@rt)





Bosch_Pesce




Edited by Milea - 23/8/2021, 18:58
 
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view post Posted on 25/10/2013, 19:00     +1   +1   -1
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Sant'Antonio e il tormento del desiderio


Il santo, i demoni e i mostri di Bosch nel labirinto kafkiano delle tentazioni


tentazioniantoniofuori



Il santo prediletto dai demoni è Antonio. Sant' Atanasio e la Legenda Aurea narrano che, dopo aver fondato eremi e monasteri, Antonio si ritira in preghiera nel deserto. Lì i demoni lo tormentano. Lo malmenano, lo lusingano, lo abusano. Lui non cede. Le percosse che subisce sono reali. Ma i demoni (che gli offrono, come a Faust, tutto: denaro, sesso, potere) sono fantasmi della sua mente, frutto della sua immaginazione. Di più: del suo stesso desiderio. La tentazione è interiore: liberarsi, rinnegare ciò che si è creduto e creato, commettere il Male. Il santo la condivide con ogni essere umano. Bosch ha dedicato vari quadri alle Tentazioni di Antonio. Il suo capolavoro è il trittico di Lisbona.

Firmato in caratteri gotici, risale alla piena maturità
, quando già le sue «fantasie prodigiose e strane» sono ricercate da principesse e sovrani. Di incerta destinazione (forse era la pala d' altare di una confraternita), fu subito imitato e copiato (se ne conoscono almeno 20 repliche). È uno dei quadri più enigmatici della storia dell' arte. Nella sua interpretazione si sono esercitate menti eccelse. Gli esiti sono stati antitetici. Opera di un moralista cristiano ortodosso, volta alla repressione del vizio; di polemica proto-protestante contro la corruzione della Chiesa; apologia della magia ermetica; manifesto eretico (dei Catari, o degli Adamiti), perfino illustrazione della farmacopea ospedaliera. È stata decifrata come un geroglifico. Ogni immagine letta come un simbolo, la fonte scovata nel folclore, nei tarocchi, nella negromanzia, nell' alchimia, nella kabbalah, nella Bibbia, nel Malleus Maleficarum.

Ogni figura, lungi dall' esser frutto di delirio, allucinazione da mandragora o dell' inconscio tormentato del pittore, tradurrebbe visivamente le atroci maledizioni del Deuteronomio, dei Profeti e dell' Apocalisse, le usanze grottesche del Carnevale, o le credenze che Bosch condivideva coi contemporanei. L' infinità di dettagli - lettere di una lingua di cui ignoriamo l' alfabeto - fanno delle Tentazioni di Lisbona un labirinto iniziatico in cui è inevitabile smarrirsi. Il messaggio appare però chiaro. I pannelli esterni formano due sentieri che convergono. In quello di sinistra, Antonio viene rapito in cielo e poi, esanime, trascinato dai fratelli oltre il ponticello che sormonta lo stagno. In quello di destra, Antonio legge mentre una strega e una rana consumano un' orgia e la Lussuria (Lilith) fiorisce nell' utero di un salice. Un rito pagano - officiato per un idolo a forma di rana, in presenza di una sacerdotessa negra e religiosi deformi - si compie anche nel pannello centrale. Forse lo evoca il mago amputato col cappello a cilindro seduto sul proscenio.

Ma al centro esatto di questo pannello (e dunque dell' opera) c' è il volto del santo,
inginocchiato sul palcoscenico del teatro del mondo. Ci guarda, indicando il Crocifisso, esiliato nella cappellina del rudere. E il Redentore si incarna ai suoi occhi (e ai nostri), e lo rassicura, benedicendo lui-e noi. Il trittico di Lisbona illustra la vittoria della volontà. E però, nella Vita di Antonio, a questa segue un dialogo fra il Santo e Cristo. Dov' eri mentre il Male sconvolgeva il mondo? gli chiede Antonio. Ero vicino a te, e ti guardavo lottare, risponde Gesù. Così il significato del quadro trascende la tentazione e diventa una meditazione cosmica sul senso della vita di ognuno. L' universo è un incubo, il caos domina i 4 elementi: aria, acqua, terra e fuoco sono infestati dai demoni. Anche le architetture spettrali e fantasmagoriche sembrano alludere a un mondo onirico.

È invece reale: nel paesaggio si riconosce la campagna olandese - fattorie, mulini, contadini, soldati. Antonio non è mai tentato, ha scelto di non partecipare, ma il Male si genera lo stesso, ovunque: può essere punito, non vinto. Antonio deve solo ignorare e resistere. Bosch non era un innovatore né nelle forme né nei contenuti. Vissuto in una cittadina di provincia (' s-Hertengenbosch, da cui il nome d' arte), rimase estraneo alle conquiste plastiche e spaziali dei suoi contemporanei, fedele a uno stile arcaizzante, piatto e bi-dimensionale, quasi grafico. Derivava i suoi "mostri" dalle miniature dei Bestiari medievali, dalla scultura gotica, dai repertori delle visioni dei monaci.



21-bosch---il-trittico-delle-tentazioni


Ma, trasponendoli in pittura, dà loro una forza inedita. Contamina con inesauribile inventiva mondo organico e inorganico, vegetale, animale, minerale, artificiale. Le Tentazioni pullulano di cani corazzati, uccelli dal corpo a zampogna o il becco a piffero, brocche e ratti giganti divenuti cavalcature, pesci come macchine da guerra e vascelli volanti, caverne umanoidi, castrati come cariatidi, uomini dal grugno di maiale o la testa di cardo, ridotti a piedi, ventri, orecchie, sederi. Ogni materia è in balia della metamorfosi. Gli umani sono oggetti o bestie, e gli edifici e le bestie umani.

Questi mostri ibridi, osceni e perversi, suscitano repulsione, spavento e riso. Ma anche attrazione e pietà. Ne scelgo tre. Nella palude infernale, alla gogna come la strega senza mammelle nel cesto, c' è un intellettuale con gli occhiali, annidato nel ventre di un' anatranave che inalbera come vessillo lo scheletro di una razza. È prigioniero, per qualche colpa che ha commesso e che non sa, come il kafkiano Josef K. I suoi occhi intelligenti e le sue labbra invocano un perché: ma non avrà risposta. Non raggiungerà mai il foglio scritto che sventola di là delle sbarre della gabbia. Forse per Bosch era emblema di un sapere deviato. Ma la sua desolazione mi turba ancora. Dal mostro che timona l' anatra sporge uno spino: al ramo è legata una corda che traina una culla.

Contiene un feto deforme: un omuncolo. Frutto mostruoso del parto alchemico, o del coito di due maschi (all' epoca, ignoranti e dotti ritenevano che essi potessero generare, e il quadro brulica di forme falliche, orifizi anali e altri indizi della diffusione della sodomia). Il nato contro natura si porta le manine alla testa, disperato. Solo un airone malefico si accorge di lui. Bosch lo abbandona alla processione dei puniti da Dio, insieme a Josef K., come un rifiuto cosmico. E poi c' è il buffo gobbo che pattina sul ghiaccio, in direzione opposta alla salvezza. Vestito da messaggero, nel becco reca una lettera. Nell' imbuto sulla sua testa sta confitto un ramo secco di salice da cui pende una bacca rossa: lo manda il Male.

Qual è l' annuncio? A chi deve consegnarlo?
La scritta sulla busta l' ha cancellata il tempo. Sono state proposte letture disparate. La più persuasiva: "bosco", il nome di Bosch nell' Europa del sud. È una firma. O piuttosto un modo per non dirsi innocente: le Tentazioni parlano anche di lui. La migliore interpretazione delle sue opere l' ha data nel 1605 il teologo fra Sigüenza, legato alla corte di Spagna: «tutti gli altri cercano di ritrarre l' uomo come appare all' esterno, mentre lui solo ha avuto l' ardire di dipingerlo qual è dal di dentro». Melania Mazzucco




21_Bosch_-_Trittico_delle_tentazioni




Edited by Milea - 23/8/2021, 19:03
 
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