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Trittico del Giudizio Finale, 1486 circa
olio su tavola
99x60,5 cm (tavola centrale) - 99,5x28,7 cm (tavole laterali)
Bruges,Groeningemuseum
Il trittico ha sempre creato spinose questioni di ordine attributivo. Opera autografa o addirittura pastiche alla maniera di Bosch? Oggi si tende a considerarla un’opera in cui possa essere stato cospicuo, addirittura predominante, l’apporto di bottega. E’ innegabile che i tre pannelli richiamino l’iconografia del Trittico del Giudizio di Vienna con la descrizione del Paradiso terrestre nello sportello interno sinistro, del Giudizio Finale in quello centrale e dell’Inferno nell’anta destra. Da esso (o lo scambio può essere anche contrario, in base alla datazione accettata) derivano diverse punizioni ma richiami ancora più forti sono quelli all’Inferno musicale del Trittico delle Delizie.
Vi si scorge la similitudine tra alcuni strumenti musicali - ad esempio, l’arpa usata per crocifiggere il dannato, l’enorme cornamusa posta su una sorta di macina dentata, oppure il coltello con la M ( o l’omega) incisa o ancora l’impressionante gigantessa demoniaca che ingurgita anime per poi espellerle.
Numerose altre invenzioni contribuiscono però a differenziare le diverse opere, come la scarpa-vela in primo piano che schiaccia le anime o il gigantesco topo dalle lunghe orecchie, che porta sul dorso suore e chierici.
Un componente Cristo giudice è stavolta racchiuso in una sfera e poggia i piedi sul globo.
Anche gli scomparti laterali conservano la memoria delle invenzioni del Trittico delle delizie e di quello del Carro del Fieno.
Gli sportelli esterni raffigurano a grisaille l’Incoronazione di Spine: nonostante il forte degrado della pittura, si riescono ancora a scorgere il Cristo incoronato (a sinistra) e alcuni soldati (a destra).
La rappresentazione inoltre è interrotta dalla cornice centrale, mentre originariamente era dipinta anche su di essa, come avviene in altri trittici dell'autore.
Edited by Milea - 25/8/2021, 09:15 |
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