Il caso Paradine, The Paradine case, 1947

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/2/2011, 15:03     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




image





Per me l'interesse del film
consisteva nel mostrare
una donna come la signora Paradine
nelle mani della polizia,
tutte le formalità alle quali si deve sottomettere
quando lascia la casa scortata da due ispettori
dicendo alla cameriera:
''Non credo che sarò di ritorno per la cena'',
poi avrebbe passato la notte successiva in una cella...
Non c'è niente di strano
nel mostrare dei delinquenti
che si mettono in prigione,
ma quando si tratta di una persona di classe
nasce un contrasto di tinte
che mi interessa moltissimo.



Alfred Hitchcock

 
Web  Top
view post Posted on 3/2/2011, 20:30     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




image





Il caso Paradine
( The Paradine case, 1947 )



di Alfred Hitchcock


Dall'omonimo romanzo di Robert Hichens



Gregory Peck, Alida Valli,
Ann Todd, Charles Laughton,
Ethel Barrymore, Charles Coburn,
Louis Jourdan, Leo G.Carroll


Riprese: dicembre 1946 - marzo 1947







La trama:

Anna Maddalena Paradine (Alida Valli), una bellissima ed enigmatica donna straniera che vive a Londra, è accusata di aver ucciso il ricco marito, un anziano militare in pensione e cieco.

La signora Paradine, tramite il proprio legale, ingaggia un principe del Foro inglese, il brillante Anthony Keane (Gregory Peck) per difenderla da un giudizio già scritto. Nonostante l'avvocato sia felicemente sposato da 11 anni, Keane si innamora della misteriosa e altera cliente. La moglie di Keane, Gay (Ann Todd), capisce che l'infatuazione del marito è profonda e potrà causarle problemi. Quando però il marito si appresta ad abbandonare il caso, perché ha capito di non poter vincere, lei preme perché egli continui e tenti di salvare la vita alla sua cliente. Gay sa che un verdetto di colpevolezza, seguito dall'impiccagione della vedova Paradine, causerebbe per lei ed il marito una rottura insanabile.

Keane allora inizia a concentrare i propri sforzi sul cameriere devoto del colonnello Paradine, André Latour (Louis Jourdan). Keane vede in Latour il capro espiatorio, adatto per scagionare la signora Paradine. Quando il processo ha inizio nell'aula del tribunale i colpi di scena durante le deposizioni dei testimoni avranno riscontri altamente emotivi, sino al drammatico finale, in cui si apprende del suicidio di Andrè in carcere e della confessione del suo amore per lui da parte della Paradine, che verrà quindi condannata all'impiccagione.





 
Web  Top
view post Posted on 4/2/2011, 21:03     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Il film:

Il "Caso Paradine" concluse il lungo contratto di Hitchcock con Selznick nel 1939, in realtà, il regista inglese aveva lavorato a fianco con il produttore americano solo in altri due film: "Rebecca la prima moglie" e "Io ti salverò".

"Il caso Paradine" costituì l'esperienza più dura; particolarmente ansioso ( non a torto ) per le sorti della sua casa di produzione, Selznick era diventato negli ultimi tempi sempre più assillante e dittatoriale nei confronti dei suoi registi.
Il soggetto, tratto da un romanzo di Robert Hichens, non interessava affatto a Hitch; Selznick però, che progettava il film dagli anni '30, decise che era giunto il momento di realizzarlo.

Dopo aver elaborato un trattamento insieme ad Alma, Hitchcock chiese la collaborazione di uno scrittore inglese, James Bridie; in seguito ad alcune incomprensioni, Bridie si limitò tuttavia a fornire soltanto un abbozzo di sceneggiatura, su cui Hitch, Alma e Ben Hecht ( lo sceneggiatore di "Io ti salverò" e "Notorious" ) lavorarono ancora per qualche tempo.

Nel momento in cui iniziarono le riprese, Selznick, non soddisfatto dello script, decise di prenderlo in mano lui stesso, con grande disappunto di Hitchcock, che si trovava così a lavorare in una situazione per lui difficilmente sopportabile: "Poi Selznick ha voluto adattare lui stesso...scriveva delle scene e le faceva portare sul set ogni due giorni. E' un metodo impossibile", racconterà anni dopo il regista a Truffaut. ( Mar L8v )



image



Edited by Milea - 19/2/2011, 21:13
 
Web  Top
view post Posted on 5/2/2011, 13:25     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Un conflitto inevitabile:

Ma le imposizioni del produttore non si limitarono alle scelte relative alle sceneggiatura.
Selznick mise il naso un po' dappertutto, occupandosi perfino di controllare i costumi. E naturalmente scelse gli interpreti, vagliando solo gli attori che aveva sotto contratto.

Ad avviso di Hitch non tutti si dimostrarono adatti alla parte; nell'intervista a Truffaut il regista si mostra eccessivamente duro, soprattutto con Gregory Peck ( "innanzitutto non penso che Gregory Peck possa impersonare in avvocato britannico, perchè un avvocato britannico è un uomo molto educato e appartiene alle classi superiori" ) e Louis Jourdan ( che avrebbe voluto molto meno sofisticato e meno sanguigno ); ma Hitch non risparmia nemmeno Alida Valli ( "sfortunatamente Selznick aveva ingaggiato Alida Valli, che credeva sarebbe diventata una seconda Ingrid Bergman" ) e Ann Todd ( "troppo fredda" ).

In questa atmosfera, se non proprio avvelenata certo inquinata dal latente conflitto fra Hitchcock e Selznick, le riprese in studio furono lunghe e faticose ( gli esterni londinesi erano stati fotografati in estate, quando Hitch si era recato nella sua città natale per compiere alcuni sopralluoghi e studiare gli ambienti da ricostruire in studio, come il tribunale dell'Old Bailey e la prigione Halloway ).



image





Per le scene in aula, il regista si avvalse di una tecnica per lui nuova il regista si avvalse di una tecnica a lui nuova; dispose quattro macchine da presa in punti differenti nello studio, girando con tutte e quattro e scegliendo poi in fase di montaggio le riprese migliori.

Del resto anche in altre scene Hitchcock sfoggiò un notevole virtuosismo nei movimenti di macchina e nella scelta delle angolazioni, cercando forse in tal modo di compensare il livello non eccelso della storia.

Fra le varie riprese, su cui torno più avanti, Hitchcock ne ricorda una in particolare: "Quando Loius Jourdan è chiamato a testimoniare nella sala del tribunale e deve passare dietro ad Alida Valli. Questa gli volta le spalle, ma volevo dare l'impressione che lo sentisse, non che indovinasse la sua presenza, ma che lo sentisse, con l'odorato. Allora, per tenere a fuoco entrambi gli attori, la Valli in primo piano , Jourdan sul fondo, ho dovuto firmare questa scena in due riprese. La macchina da presa è su Alida Valli e, sopra la sua spalla, si vede in lontananza, da una parte, Louis Jourdan che sta entrando e cammina dietro di lei per andare alla sbarra dei testimoni. In un primo tempo ho la panoramica a duecento gradi che mostra Jourdan che cammina dalla porta alla sbarra, ma senza Alida Valli; poi ho ripreso un primissimo piano di Alida Valli davanti allo schermo di trasparenza e ho dovuto farla sedere su uno sgabello girevole per ristabilire l'effetto di rotazione. Verso la fine del movimento bisognava far sparire Alida Valli, perchè la macchina da presa doveva ritornare su Louis Jourdan che stava arrivando alla sbarra. Era molto complicato da girare, ma molto interessante".

La lavorazione del film durò ben più a lungo di quanto programmato e il budget previsto venne ampiamente superato.
Stroncato dalla critica e disertato dal pubblico, "Il caso Paradine" si rivelò per Selznick, ancor più che per Hitchcock un vero fallimento. ( Mar L8v )



image



Edited by Milea - 19/2/2011, 21:11
 
Web  Top
view post Posted on 8/2/2011, 13:03     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Seduzione pericolosa:

"Nel caso Paradine la storia consiste nella degradazione di unS gentleman, un avvocato che s'innamora di una cliente. Questa è solo un'assassina ma anche una ninfomane e la degradazione raggiunge il culmine quando l'avvocato deve mettere a confronto dinnanzi al tribunale la protagonista con uno dei suoi amanti che è un garzone. Questo amante, il garzone, doveva puzzare di letame, veramente puzzare di letame", racconta Hitchcock a Truffaut, spiegando perche Louis Jourdan era troppo raffinato per interpretare il personaggio di Latour.


image




Sensualità, abiezione, fascino del perverso e dell'irraggiungibile: questo, nelle intenzioni di Hitch, avrebbe dovuto sprigionarsi nel film.

Ma se la sfingea e altera Alida Valli può suscitare qualche brivido ( sarà stata così Rebecca ? In effeti il Caso Paradine evoca per diversi aspetti il primo film americano di Hitch ), la rigidità di Gregory Peck e soprattutto la costruzione stessa della storia non permettono alle corde del sentimento di vibrare come si deve: nulla a che vedere con le emozioni suscitate dalla "Donna che visse due volte" e dalla struggente spirale di desiderio di James Stewart.

Colpa della sceneggiatura di Selznick ?

O della svogliatezza di Hitch causata a sua volta dalle difficili condizioni di lavorazione del film ?

Certo non è molto hitchcockiano questo "whodunit" quasi del tutto privo di suspense quanto pieno di dialoghi a volte superflui ( troppo didascalici e quindi fastidiosi i commenti della giovane amica di Gay in tribuna ad esempio ).
E se non mancano caratterizzazioni ben riuscite ( soprattutto quelle del giudice lascivo e cinico ), in complesso i personaggi mancano di spessore ( e il film precedente era invece Notorious... ).

Hitchcock poi non è certo il regista adatto a farti credere nelle gioie del matrimonio e il finale è poco convincente, "tirato via" quasi distrattamente... ( Mar L8v )



image



Edited by Milea - 19/2/2011, 21:09
 
Web  Top
view post Posted on 12/2/2011, 12:39     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Aguzzando le frecce:

Panoramiche avvolgenti, gru e carrelli sinuosi, penetranti: all'inizio, per strada, e subito dopo a seguire il maggiordomo che entra in sala e a scoprire Anna Maddalena Paradine di spalle al pianoforte e infine il suo volto.

E in molte altre scene: l'ispettore comunica alla donna di cosa è accustata; Keane entra in casa e raggiunge la moglie al piano superiore ; il giudice osserva la spalla nuda di Gay; Keane e la moglie di ritorno dalla cena presso il giudice; Keane parla con Latour nella locanda; Gay in tribuna vede per la prima volta la Paradine; Latour entra in aula; Keane inizia il suo discorso in difesa della cliente; l'imputata rivela la verità; il difensore ammette in aula le sue colpe.



image





E suggestive inquadrature dall'alto; in carcere, in tribunale; inquadrature che emanano tutti il fascino che fatica invece a sprigionarsi dalla storia; e anche se al di là del "significante" ( il movimento di macchina, l'angolazione, la fotografia ) è possibile rintracciare sempre un "significato" drammatico, l'impressione generale è quella di trovarsi di fronte a raffinati esercizi di stile.

Fra i due pilastri di "Rebecca" e del "Caso Paradine", notano Chabrol e Rohmer, Hitchcock ha "aguzzato le frecce, si è costruito un universo".

E così anche l'ultimo film realizzato per Selznick fa parte di un percorso.
La cui tappa successiva è, non dimentichiamolo, l'elegante e virtuosistico balletto di "Nodo alla gola": gli esercizi di stile talvolta non fanno poi male. ( Mar L8v )



image



Edited by Milea - 19/2/2011, 20:57
 
Web  Top
view post Posted on 15/2/2011, 11:50     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Hitchcock sulle spine:


Le riprese del "Caso Paradine" vennero effettuate seguendo un sistema assai diverso da quello solitamente adottato da Hitch, dato che Selznick forniva scene e dialoghi giorno per giorno e non era possibile pianificare alcunchè.

Ricorda Gregory Peck: "Selznick era un uomo completamente disorganizzato [...] mentre Hitchcock [...] era completamente organizzato. Questo creava un'inevitabile tensione fra loro e chiaramente si rifletteva sull'atteggiamento di Hitchcock durante la lavorazione. Sembrava davvero seccato di tutta la faccenda; spesso dopo una ripresa guardavamo verso di lui e scoprivamo che stava sonencchiando ( forse fingeva soltanto ). Secondo me c'era qualcosa che lo tormentava anche più che durante "Io ti salverò". Non era mai sadico o crudele o apertamente villano con nessuno sul set, ma soffriva in maniera evidente...". ( Mar L8v )



image


 
Web  Top
view post Posted on 19/2/2011, 11:45     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Dove sta la verita ?

Dopo aver steso insiema ad Alma, un trattamento del soggetto del "Caso Paradine", Hitch si rivolse per la sceneggiatura, allo scrittore inglese James Bridie.

Giunto appositamente negli Stati Uniti, Bridie venne però alquanto trascurato finchè decise di tornarsene a casa.
Questa la versione di Hitchcock a Truffaut: "Selznick l'ha fatto venire a New York, ma siccome nessuno era venuto ad aspettarlo all'aeroporto, è tornato a Londra con il primo aereo. Un carattere molto indipendente".

Tutta colpa di Selznick, dunque, e della suscettibilità di Bridie ?

Secondo Spoto, però l'incidente di Bridie andò in maniera diversa: nel momento in cui questi giungeva a New York, Hitchcock partiva per l'Inghilterra, senza preoccuparsi affatto di parlare di persona allo scrittore, ma limitandosi a lasciargli un mucchio di appunti.
Bridie girovagò per New York una quindicina di giorni poi, non sentendosi aiutato nè d'aiuto, spedì un cablogramma a Selznick in cui comunicava che si ritirava dal progetto e che se ne tornava a Londra, pur provvedendo comunque a inviargli una nuova stesura del soggetto e qualche dialogo.

Chissà quale versione è quella più corrispondente al vero... ( Mar L8v )



image



Edited by Milea - 19/2/2011, 20:54
 
Web  Top
view post Posted on 23/2/2011, 18:06     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Non è un'opera teatrale !:

Un'altra testimonianza del conflitto fra Hitchcock e Selznick è fornita da Ann Todd: "Hitch preparò un'elaborata ripresa di cinque minuti lungo una scala e su, fino ad una stanza, mentre Gregory Peck e io continuavamo a parlare. La provavamo senza difficoltà, poi la girammo una trentina di volte [...]. Selznick lo venne a sapere e si precipitò sul set, chiedendo che la scena fosse girata in modo normale, con campi e contorcampi. 'Non stiamo facendo un'opera teatrale !' gridò. Questo è quanto. Naturalmente Hitchcock dovette cedere".

Guarda caso il film successivo di Hitchcock, "Nodo alla gola" da lui stesso prodotto, fu realizzato con un unico piano sequenza: si trattò anceh di una vendetta nei confronti di Selznick ! ( Mar L8v )



image

 
Web  Top
view post Posted on 23/2/2011, 21:27     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Il tabù della stanza da bagno:


Come se i problemi relativi alla sceneggiatura del "Caso Paradine" già non bastassero, ulteriori difficoltà venenro solelvate anche dal funzionario incaricato di vigilare sugli aspetti che potevano incappare nelle maglie della censura.

Un paio di esempi: nella cella della prigione non doveva apparire una toilette; quando poi l'avvocato Keane, rientrato a casa, andava a fare una doccia, non lo si doveva mostrare in bagno.

Riportando questi aneddoti, Donald Spoto nota come alcuni anni più tardi Hitchcock si sia preso una bella "rivincita" in Psyco: non solo per la celebre scena della doccia, ma anche per il dettaglio del water in cui Marion Crane getta alcunr carte ! ( E forse la "bagnofobia" dell'epoca del "Caso Paradine" spiega anche perchè lo psicopatico Norman Bates non riesca nemmeno a pronunciare la parola "bagno"; si vede che è cresciuto in un ambiente dove la toilette era tabù !". ( Mar L8v )



image

 
Web  Top
view post Posted on 26/2/2011, 13:04     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Un mistero irrisolto:

Non avviliamoci se alla fine del "Caso Paradine", pur dopo un lungo e articolato processo, ci sentiamo ancora confusi sulla dinamica dell'omicidio del colonnello: non è dovuto alla scarsità del nostro acume...

Lo conferma lo stesso Hitchcock, che confessa a Truffaut: "Quanto all'omicidio, non sono mai riuscito a capirlo bene; i personaggi si sarebbero incrociati da una camera all'altra, alla sommità o ai piedi di una scala in un corridoio...veramente non sono riuscito a capire la topografia di questa casa e neppure come è stato commesso l'omicidio...". ( Mar L8v )



image

 
Web  Top
view post Posted on 27/2/2011, 14:02     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Alida Valli:

Attrice dotata di una notevole sensibilità interpretativa e di una bellezza malinconica e sofisticata, per oltre sessant'anni Alida Valli ha dimostrato un talento e uno stile davvero rari, impersonando ruoli di grande spessore che hanno reso famosissimi il suo volto dolce e mesto, come la delicatezza e il garbo della sua recitazione.

Alida Maria Laura Altenburger, baronessa di Marckenstein e Frauenberg, nasce a Pola, in Istria, il 31 maggio 1921. Dopo aver frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia esordisce ancora adolescente nel film "I due sergenti" (1936) di Enrico Guazzoni, con lo pseudonimo di Alida Valli. Pare che il nome sia stato scelto consultando a caso l'elenco telefonico.

Il successo giunge nel 1939, con due commedie del genere dei "telefoni bianchi", entrambe dirette da Max Neufeld, quali "Mille lire al mese" e "Assenza ingiustificata". Famosa in seguito resterà la scena in cui, in "Stasera niente di nuovo" (1942) di Mario Mattoli, intona la celebre e malinconica canzone "Ma l'amore no", grande successo dell'epoca.

Alida Valli ribadisce il suo inconfondibile talento drammatico con il personaggio della sommessa Luisa nella traspostone cinematografica del celebre romanzo di Fogazzaro, "Piccolo mondo antico" (1941) di Mario Soldati. Successivamente interpreta con struggente intensità la tragica eroina sovietica protagonista del dramma in due parti "Noi vivi - Addio, Kira" (1942) di Goffredo Alessandrini, accanto a Fosco Giachetti e Rossano Brazzi.

Nel dopoguerra tenta la via del divismo internazionale, ma senza grande successo: nel 1947 viene diretta da Alfred Hitchcock nel thriller "Il caso Paradine" (The Paradine Case), e l'anno successivo da Carol Reed ne "Il terzo uomo" (The Third Man), con Joseph Cotten e Orson Welles.


image




Nel 1954 ottiene vasti consensi grazie alla sua sofferta interpretazione della contessa Serpieri in "Senso", di Luchino Visconti, elegante e cupo melodramma in costume che rappresenta un'occasione fondamentale per la sua carriera artistica. In questo ruolo ha infatti l'occasione di dimostrare appieno il suo grande stile e il suo straordinario potenziale drammatico.

Dal 1956 affianca alla sua intensa attività cinematografica, che dopo qualche anno si fa decisamente sporadica, sempre più frequenti lavori teatrali, che le danno modo di raffinare le notevoli capacità espressive. Tra le sue interpretazioni teatrali più intense si ricordano quelle ne "La Venexiana" di Anonimo del Cinquecento (1981), "La fiaccola sotto il moggio" di Gabriele D'Annunzio (1983), e "Improvvisamente l'estate scorsa" di Tennessee Williams (1991).

Le due ultime occasioni cinematografiche di livello le vengono offerte da Bernardo Bertolucci, con "La strategia del ragno" (1971) e "Novecento" (1976).
Nel 1997 riceve un Leone d'oro al Festival di Venezia, meritato contributo per un'attrice dotata di uno straordinario talento, e di una qualità davvero rara nelle dive nostrane, ossia una grande classe.

Muore a Roma il 22 aprile 2006.
 
Web  Top
view post Posted on 6/3/2011, 14:12     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




Locandine:



Francia:


image image



Germania:


image



Spagna:


image



Usa:


image image

 
Web  Top
view post Posted on 8/3/2011, 13:48     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,188
Reputation:
+18,062

Status:




image



Dov'è Hitch ?:


Seguendo Gregory Peck, esce dalla stazione e porta la custodia di un violoncello.
Minuto dell'apparizione: 36'

 
Web  Top
13 replies since 2/2/2011, 15:03   325 views
  Share