|
Ritratto del Dr. Gachet, 1890 olio su tela, 67×56 cm Collezione Privata
Spirito eccentrico, con un vivissimo amore per l’arte, il dottor dottor Paul Gachet nutre per tutta la vita quell’interesse per le idee avanzate in pittura che, da giovane, lo avevano portato a frequentare i caffè parigini. Fervente repubblicano, darwinista, libero pensatore e socialista, ha conosciuto Courbet, Champfleury e Victor Hugo, e nei caffè frequentati da giovane, ha discusso di argomenti come omeopatia, cremazione, libero amore e altri soggetti che, all’epoca, costituivano il pensiero di avanguardia.
Durante il suo soggiorno parigino Paul, studente in medicina, si lega in amicizia con un gruppo di pittori realisti; nel tempo libero dipinge e quando insegna anatomia artistica, il giovane Seurat figura tra i suoi allievi.
La casa che compra nel 1875 a Auvers-sur-Oise accoglie amici pittori, tra cui Cézanne e Guillaumin. Medico di numerosi artisti, cura la famiglia Pissarro e Renoir con l’omeopatia. Poiché ha studiato le malattie mentali e redatto una tesi sulla malinconia, è a lui che Theo si rivolge quando cerca un medico per suo fratello.
Benchè ogni tanto si sia dedicato alla pittura, egli è soprattutto interessato all’incisione; nelle sua casa ha sistemato un laboratorio, che divide con gli amici. Anche Van Gogh, che si legherà a Gachet negli anni più difficili della sua vita, si mostra interessato a questo nuovo mezzo di espressione e durante una delle sue prime visite al dottore, disegna e incide su rame un ritratto del medico.
Lo ritrae dapprima in un'incisione tirata in sedici esemplari che è datata 25 maggio 1890, e che van Gogh fa utilizzando il torchio del dottore, anch'egli incisore e pittore che si firmava con lo pseudonimo van Ryssel, Lilla in fiammingo, sua città d'origine. Poi, in una lettera a Theo del 3 giugno scrive che aveva iniziato a dipingere il soggetto e correda la lettera con uno schizzo, che si riferisce a questa prima versione.
Il dipinto ha delle assonanze con L'Arlesiana, un quadro che il dottore aveva particolarmente apprezzato: la posa malinconica è la stessa, compaiono in entrambi i libri sul tavolo e ugualmente veloce è la stilizzazione decorativa. Gachet indossa il berretto da marinaio e la sua figura si staglia su un fondo astratto, trattato a piccole onde; alla sua professione di medico omeopatico van Gogh allude con la pianta di digitale in primo piano e descrive in una lettera le sue mani, più pallide del volto, “come le mani di un ostetrico”.
La sua espressione meditativa viene definita dal pittore in una lettera a Gauguin come “l'espressione triste della nostra epoca”, e anche i romanzi posati sul tavolo, Germinie Lacerteux e Manette Salomon dei fratelli Edmond e Jules de Goncourt, alludono alla vita moderna e ai suoi drammi. L’arte diviene legame profondo fra i due uomini: Vincent ha trovato qualcuno che parla il suo stesso linguaggio. (M.@rt)
Edited by Milea - 7/8/2021, 19:36
|