Flowers, Andy Warhol, 1964

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Milea
view post Posted on 31/8/2021, 15:33 by: Milea     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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FLOWERS

Andy Warhol
Ten Foot Flowers
1967
Serigrafia e acrilico su tela
304,8 X 304,8cm
Berlino, Museum für Gegenwart


“Non mi piace toccare le cose , ecco perché il mio lavoro è così distante da me”, ha scritto Warhol. Se questo è vero per tutta la sua produzione, il grado zero del coinvolgimento emotivo sembra essere raggiunto proprio dalla serie Flowers.
Persino la Cow Wallpaper, legittima erede di una serie che imbocca la strada del puro decorativismo, sembra, con la sua ironia, più partecipata di queste fredde immagini di vuota bellezza, concepite semplicemente per riempire uno spazio, o per estendersi, come un prato artificiale sul mondo e, a dimostrarlo, l’artista include persino le dimensioni nel titolo, come a dire che la pittura è semplicemente una merce da vendersi un tanto al metro.


Cow_Wallpaper
Andy Warhol, 1966
Screen print on wallpaper
46 by 28 inches (117 cm × 71 cm)
The Andy Warhol Museum, North Shore, Pittsburgh



Un’idea peraltro espressa chiaramente in una intervista del 1965:” Per ogni grande dipinto, io eseguo, pitturo anche una tela vuota con lo stesso colore di fondo… Serve semplicemente a farli più grandi del solito e a renderli più costosi. Liz , per esempio, un metro per un metro, in qualunque colore si voglia, con il vuoto costa 1600 dollari. Firmato ovviamente.

Guardando questo quadro sembrerebbe quasi che Warhol non abbia davvero mai toccato un fiore, non ne abbia mai aspirato il profumo. Negli anni Ottanta, con la bellissima serie dedicata agli animali in via di estinzione, l’artista dimostrerà ben altra sensibilità nei confronti delle meraviglie della natura: ma si tratta di un’altra epoca caratterizzata da un entusiastico ritorno ai piaceri della pittura.



Nei tardi anni Sessanta, invece, la pittura è lingua morta e lo sarà per tutti gli anni Settanta, il decennio del concettuale. Ancora nella Filosofia, pubblicata nel 1975, Warhol scriverà:” Quando ci penso mi rendo conto che fare pittura è sbagliato”.
Ma persistendo nel praticarla, non può che mostrare la nudità del re: usando la pittura per rivelarne l’inutilità, la scorrettezza, il carattere mercantile, e quindi entrare nel business. (M.@rt)


 
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