Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Biografia dell'artista

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Milea
view post Posted on 7/9/2021, 10:17 by: Milea     +2   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Con gli occhi di Rembrandt




(...) Da un lato c' è il mondo visto dagli occhi di Rembrandt, più frequente nell'opera grafica che in quella pittorica, uno spazio geograficamente e socialmente limitato. è un mondo pragmatico e severo, improntato da luterano rigore, abitato da mercanti ed esattori delle tasse, contadini e mendicanti. Personaggi visti con realismo quasi spietato da un uomo che viveva solo attraverso i propri occhi e che all'universo visibile non aggiungeva né filtri né grazie.

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Un mondo naturale piatto e sterminato, solcato da canali e acquitrini, al quale rari alberi danno profondità, dove l'orizzonte è talmente lontano da essere appena percepibile e il cielo lattiginoso è solcato da nuvole sfilacciate. Vi si ritrovano dettagli appena accennati nella caligine o nella neb-bia, minuscoli campanili e mulini dalle ali scomposte, grandi come capocchie di spillo.

Un mondo in bianco e nero fatto di luci violente che bisogna sapere guardare con pazienza, sforzando i nostri occhi, organi quanto mai difettosi e carenti, per scoprire cosa succede nelle ombre profonde e vellutate. Un mondo in cui la materia: nuvole e foglie, pellicce e velluti, carni grasse e burrose, è raffigurata con tale minuzia che si finisce col chiedersi come funzionavano gli occhi di Rembrandt, quale microscopica qualità possedevano per controllare la punta che scalfiva la vernice sulla lastra metallica. Solo ingrandimenti macroscopici ci permettono di apprezzare la regolarità del tratto, la precisione dei limiti che circondano i particolari.

Ma noi conosciamo gli occhi di Rembrandt, anzi possiamo vederli. Nessun pittore si è rappresentato con tanta frequenza, e quegli occhi che sappiamo essere stati chiari, di un pallido grigioverde e lievemente asimmetrici, ci rincorrono nei tanti ritratti che vanno dalla gioventù alla maturità. Occhi intelligenti, talvolta spiritati e talvolta pensosi, occhi che non si dimenticano facilmente, aperture sull'anima e sul dramma contingente. E gli occhi di Rembrandt sono anche lo sguardo dei personaggi raffigurati, uomini paludati di scuro che ci scrutano con aria sorniona o mite ed espressione stupita o attenta, sono lo sguardo complice di Hendrikije al bagno e quello miracolosamente sensuale, abbandonato e felice della donna del Letto Francese ottenuto, in tutta la sua sconvolgente complessità, solo con una piccola scalfittura di punta secca. Fonte


Self-Portrait-Rembrandt-WashingtonP






 
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