Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Biografia dell'artista

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/12/2010, 13:00     +4   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:


Rembrandt Harmenszoon van Rijn


Pittore e incisore olandese è considerato uno dei più grandi pittori della storia dell'arte europea e il più importante di quella olandese. Il suo periodo di attività coincide con quello che gli storici definiscono l'età d'oro olandese.

RembrandtselfPortrait

Rembrandt Harmenszoon van Rijn nacque il 15 luglio 1606 a Leida nei Paesi Bassi. Era il quarto di sei figli sopravvissuti all'infanzia su dieci complessivi avuti dalla madre (il nono in ordine di nascita). La sua era una famiglia benestante nonostante il padre fosse un mugnaio e la madre la figlia di un fornaio. Da ragazzo frequentò la scuola di latino e si iscrisse quindi all'Università di Leida. Poichè mostrava già un grande talento per la pittura venne messo a bottega da Jacob van Swanenburgh e successivamente da Pieter Lastman. Rembrandt aprì poi uno studio a Leida, che condivise con l'amico e collega Jan Lievens. Nel 1627 iniziò ad accettare a sua volta degli apprendisti, tra i quali Gerrit Dou.
Nel 1629 fu scoperto dallo statista e poeta Constantijn Huygens, il padre di Christiaan Huygens (un celebre matematico e fisico olandese), che gli procurò importanti commissioni da parte della corte reale dell'Aja.

Entro il 1631 Rembrandt si era creato una così buona reputazione da ricevere numerosi incarichi ad Amsterdam per la realizzazione di ritratti. Di conseguenza si trasferì in quella città andando ad abitare nella casa del mercante d'arte Hendrick van Uylenburgh. Qui conobbe e sposò la cugina di Hendrick, Saskia van Uylenburgh. Si trattò probabilmente di un matrimonio contratto sia per amore che per un avveduto calcolo economico: Saskia proveniva infatti da un'ottima famiglia e suo padre era stato avvocato e burgemeester (sindaco) di Leeuwarden. Quando Saskia, che era la sorella minore, era rimasta orfana era andata a vivere con la sorella maggiore a Het Bildt. Si sposarono nella chiesa locale, senza che i parenti fossero presenti.

Nel 1639 Rembrandt e Saskia si trasferirono in una bella casa in Jodenbreestraat, nel quartiere ebraico, che è stata poi trasformata nel museo Rembrandthuis. Fu lì che Rembrandt spesso fece posare i suoi vicini ebrei per usarli come modelli per i quadri che rappresentavano scene dell'Antico Testamento. Anche se le cose andavano bene sotto il profilo economico, la coppia dovette affrontare diverse difficoltà personali: loro figlio Rumbartus morì nel 1635 solo due mesi dopo la nascita e nel 1638 morì invece a solo tre settimane la figlia Cornelia. Nel 1640 anche una seconda figlia, anch'essa chiamata Cornelia, morì a neppure un mese di vita. Solo il loro quarto figlio, Titus nato nel 1641, riuscì a sopravvivere ed a raggiungere l'età adulta. Saskia morì nel 1642 poco dopo la nascita di Titus, probabilmente di tubercolosi. I disegni dell'artista che la ritraggono malata sul letto di morte sono senz'altro tra le sue opere più commoventi.

Durante la malattia di Saskia venne assunta una certa Geertje Dircx come balia di Titus ed infermiera, ed è possibile che sia diventata anche l'amante di Rembrandt. In seguito accusò il pittore di non aver mantenuto una promessa di matrimonio e Rembrandt la fece rinchiudere in un manicomio di Gouda dopo che la donna aveva tentato di vendere i gioielli appartenuti a Saskia che il pittore le aveva affidato.

Verso la fine del decennio del 1640 Rembrandt iniziò una relazione con Hendrickje Stoffels, molto più giovane di lui, che all'inizio era stata la sua domestica. Nel 1654 ebbero una figlia, Cornelia, fatto che attirò sulla testa di Hendrickje un rimprovero ufficiale della Chiesa riformata olandese
perché "viveva nel peccato". La coppia veniva considerata come legalmente sposata dalla legge civile, ma in effetti Rembrandt non sposò Henrickje, per non perdere il controllo di un fondo istituito in favore di Titus per volontà della madre. Rembrandt, a differenza della compagna, non fu però convocato ad apparire davanti al consiglio della Chiesa riformata perché non ne faceva parte. Tuttavia Rembrandt era indebitato con alcuni degli anziani della chiesa e quindi ne subì comunque le indirette pressioni. Va ad onore di Henrickje che nonostante tutto si rifiutò di lasciare l'artista.

Rembrandt viveva al di sopra dei propri mezzi, comprando opere d'arte (talvolta riacquistando ad un prezzo superiore i suoi stessi lavori), stampe (spesso usate nei suoi dipinti) ed oggetti rari, abitudine che probabilmente lo condusse alla bancarotta nel 1656. Il suo stato di insolvenza fece sì che la maggior parte dei suoi dipinti e dei suoi oggetti di antiquariato finirono per essere messi all'asta. Fu costretto anche a vendere la propria casa e il suo torchio da stampa, trasferendosi in un'abitazione più modesta nella zona di Rozengracht. Lì Hendrickje e Titus fondarono una società, dando a Rembrandt un impiego e proteggendolo dai creditori. Nel 1661 fu ingaggiato per completare le decorazioni del palazzo comunale di nuova costruzione, ma morì prima di completare il lavoro.
Rembrandt sopravvisse sia a Hendrickje, morta probabilmente di peste nel 1663, che a Titus: questi si era sposato da un anno con Magdalena Van Loo, da cui aveva avuto una bambina, Titia; la stessa Magdalena morirà poco prima del pittore che morì un anno dopo il figlio, il 4 ottobre 1669 ad Amsterdam a 63 anni, e fu sepolto in una tomba anonima nella Westerkerk.

Il numero delle opere sicuramente a lui attribuibili è di 300 dipinti. Nel corso della sua vita ha realizzato più di 2.000 disegni, ed eseguì molti autoritratti, quasi un centinaio, tra cui 20 incisioni.
Tra le più importanti caratteristiche della sua arte ci sono l'uso del chiaroscuro e il sapiente e scenografico sfruttamento della luce e delle ombre derivato da Caravaggio, ma adattato per i suoi scopi personali, l'abilità di presentare i soggetti in modo teatrale e realistico senza il rigido formalismo spesso presente negli artisti suoi contemporanei ed un'evidente e profonda compassione per l'uomo, senza preoccuparsi della sua ricchezza o età.
Inserì spesso i suoi parenti più stretti - la moglie Saskia, il figlio Titus e la seconda compagna Hendrickje - nei suoi dipinti, molti dei quali a soggetto mitologico, biblico o storico, dando le loro sembianze ai personaggi principali.


Clicca sulla tazza sottostante
per visualizzare tutte le opere trattate in questa sezione




RembrandtTrasp



Il nome e la firma



"Rembrandt" è una modifica fatta a posteriori del nome dell'artista. Le prime firme sui suoi lavori (1625 circa) consistevano nella sola iniziale "R", oppure nel monogramma "RH" (che stava per Rembrant Harmenszoon, ovvero "figlio di Harmen") e, a partire dal 1629, "RHL" (dove la "L" significava probabilmente Leida). Nel 1632 aggiunse il suo cognome ottenendo "RHL-van Rijn": sostituì però questo tipo di firma nello stesso anno ed iniziò ad usare il suo nome scritto nella forma originaria, "Rembrant". Nel 1633 aggiunse una "d", e da allora mantenne questa forma, dimostrando così che quel piccolo cambiamento aveva per lui un significato importante (di qualsiasi cosa si trattasse). Il cambiamento è di tipo puramente visivo; il modo in cui il nome viene pronunciato resta inalterato. Curiosamente, nonostante il gran numero di dipinti e stampe siglati con questa modifica, la maggior parte dei documenti che parlano di lui redatti nel corso della sua vita mantengono la forma originaria, "Rembrant".







Bibliografia delle opere trattate: Rizzoli/Skira, I classici dell'arte


Edited by Milea - 4/9/2021, 14:09
 
Web  Top
view post Posted on 6/12/2013, 15:45     +3   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Rembrandt, Lo sguardo in bianco e nero



Autoritratto-ridente
Autoritratto ridente



Anni fa lo storico inglese Simon Shama pubblicò un libro enciclopedico, torrenziale e travolgente intitolato Gli occhi di Rembrandt. Un titolo che, nel visitare la recente mostra allestita alla fondazione Magnani Rocca, è impossibile non ricordare ("Rembrandt dal Petit Palais di Parigi", fino al 28 giugno, Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, catalogo e mostra a cura di Sophie Renouard de Bussierre). Da un lato c' è il mondo visto dagli occhi di Rembrandt, più frequente nell' opera grafica che in quella pittorica, uno spazio geograficamente e socialmente limitato. è un mondo pragmatico e severo, improntato da luterano rigore, abitato da mercanti ed esattori delle tasse, contadini e mendicanti. Personaggi visti con realismo quasi spietato da un uomo che viveva solo attraverso i propri occhi e che all' universo visibile non aggiungeva né filtri né grazie. Un mondo naturale piatto e sterminato, solcato da canali e acquitrini, al quale rari alberi danno profondità, dove l' orizzonte è talmente lontano da essere appena percepibile e il cielo lattiginoso è solcato da nuvole sfilacciate.


La-Ronda-di-notte
La Ronda di notte


Vi si ritrovano dettagli appena accennati nella caligine o nella nebbia, minuscoli campanili e mulini dalle ali scomposte, grandi come capocchie di spillo. Un mondo in bianco e nero fatto di luci violente che bisogna sapere guardare con pazienza, sforzando i nostri occhi, organi quanto mai difettosi e carenti, per scoprire cosa succede nelle ombre profonde e vellutate. Un mondo in cui la materia: nuvole e foglie, pellicce e velluti, carni grasse e burrose, è raffigurata con tale minuzia che si finisce col chiedersi come funzionavano gli occhi di Rembrandt, quale microscopica qualità possedevano per controllare la punta che scalfiva la vernice sulla lastra metallica. Solo ingrandimenti macroscopici ci permettono di apprezzare la regolarità del tratto, la precisione dei limiti che circondano i particolari. Ma noi conosciamo gli occhi di Rembrandt, anzi possiamo vederli.


Due-autoritratti

Due autoritratti


Nessun pittore si è rappresentato con tanta frequenza, e quegli occhi che sappiamo essere stati chiari, di un pallido grigioverde e lievemente asimmetrici, ci rincorrono nei tanti ritratti che vanno dalla gioventù alla maturità. Occhi intelligenti, talvolta spiritati e talvolta pensosi, occhi che non si dimenticano facilmente, aperture sull' anima e sul dramma contingente. E gli occhi di Rembrandt sono anche lo sguardo dei personaggi raffigurati, uomini paludati di scuro che ci scrutano con aria sorniona o mite ed espressione stupita o attenta, sono lo sguardo complice di Hendrikije al bagno e quello miracolosamente sensuale, abbandonato e felice della donna del Letto Francese ottenuto, in tutta la sua sconvolgente complessità, solo con una piccola scalfittura di punta secca. Ma la mostra di Traversetolo offre un' ultima e rara coincidenza, la visita alla stanza dove Luigi Magnani aveva raccolto le incisioni di Morandi. Come ogni grande incisore Morandi venerava Rembrandt, di cui possedeva alcune opere. Il confronto, ovviamente meditato, tra il lavoro dell' uno e dell' altro rappresenta uno di quei momenti magici che raramente una mostra può regalare. Fonte



La-tempesta-sulla-nave-della-Galilea
La tempesta sulla nave della Galilea



La-caduta-di-Haman
La caduta di Haman



Uomo-anziano-con-la-barba
Uomo anziano con la barba



Sposa-ebrea
La sposa ebrea






Edited by Milea - 4/9/2021, 14:16
 
Web  Top
view post Posted on 7/9/2021, 10:17     +2   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:




Con gli occhi di Rembrandt




(...) Da un lato c' è il mondo visto dagli occhi di Rembrandt, più frequente nell'opera grafica che in quella pittorica, uno spazio geograficamente e socialmente limitato. è un mondo pragmatico e severo, improntato da luterano rigore, abitato da mercanti ed esattori delle tasse, contadini e mendicanti. Personaggi visti con realismo quasi spietato da un uomo che viveva solo attraverso i propri occhi e che all'universo visibile non aggiungeva né filtri né grazie.

rembrandt_pittore_dettaglio

Un mondo naturale piatto e sterminato, solcato da canali e acquitrini, al quale rari alberi danno profondità, dove l'orizzonte è talmente lontano da essere appena percepibile e il cielo lattiginoso è solcato da nuvole sfilacciate. Vi si ritrovano dettagli appena accennati nella caligine o nella neb-bia, minuscoli campanili e mulini dalle ali scomposte, grandi come capocchie di spillo.

Un mondo in bianco e nero fatto di luci violente che bisogna sapere guardare con pazienza, sforzando i nostri occhi, organi quanto mai difettosi e carenti, per scoprire cosa succede nelle ombre profonde e vellutate. Un mondo in cui la materia: nuvole e foglie, pellicce e velluti, carni grasse e burrose, è raffigurata con tale minuzia che si finisce col chiedersi come funzionavano gli occhi di Rembrandt, quale microscopica qualità possedevano per controllare la punta che scalfiva la vernice sulla lastra metallica. Solo ingrandimenti macroscopici ci permettono di apprezzare la regolarità del tratto, la precisione dei limiti che circondano i particolari.

Ma noi conosciamo gli occhi di Rembrandt, anzi possiamo vederli. Nessun pittore si è rappresentato con tanta frequenza, e quegli occhi che sappiamo essere stati chiari, di un pallido grigioverde e lievemente asimmetrici, ci rincorrono nei tanti ritratti che vanno dalla gioventù alla maturità. Occhi intelligenti, talvolta spiritati e talvolta pensosi, occhi che non si dimenticano facilmente, aperture sull'anima e sul dramma contingente. E gli occhi di Rembrandt sono anche lo sguardo dei personaggi raffigurati, uomini paludati di scuro che ci scrutano con aria sorniona o mite ed espressione stupita o attenta, sono lo sguardo complice di Hendrikije al bagno e quello miracolosamente sensuale, abbandonato e felice della donna del Letto Francese ottenuto, in tutta la sua sconvolgente complessità, solo con una piccola scalfittura di punta secca. Fonte


Self-Portrait-Rembrandt-WashingtonP






 
Web  Top
2 replies since 27/12/2010, 13:00   541 views
  Share