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Andy Warhol Self Portrait 1978 circa Vernice di polimeri sintetici e inchiostro serigrafico su tela 101,6X101,6cm The Andy Warhol Foundation - New York
In questo autoritratto Warhol sovrappone, tre immagini forografiche diverse del suo volto: la prima, leggermente reclinata verso sinistra, con gli occhi fissi in quelli dello spettatore; la seconda, rivolta verso destra con lo sguardo perso nel vuoto; la terza, con il capo chinato verso il basso e lo sguardo concentrato su qualcosa che non possiamo vedere.
Il risultato finale sembra mescolare la volontà di registrare un movimento fisico, uno scatto improvviso del capo, con la registrazione di un moto interiore, nata dall'impulso a liberare il volto di Andrew Warhola dalla "maschera di Andy", l'immagine pubblica che è andato pazientemente a costruendosi dai primi anni Cinquanta in avanti.
Ne esce un ritratto di straordinaria pregnanza, capace di esprimere al meglio le ambivalenze e le indecisioni di un personaggio solo in apparenza monolitico, in realtà debole e forte a un tempo, sensibile e vacuo, superficiale e profondo, trasgressivo e "mammone".
Dirà John Richardson nel suo elogio funebre, pronunciato il 1 aprile 1987 in occasione della funzione commemorativa nella cattedrale di Saint Patrick: "Mai farsi un'idea di Andy dal suo aspetto esteriore. L'osservatore incallito era in realtà un angelo che teneva nota delle nostre azioni. E il distacco di Andy - la distanza che aveva posto tra sé e il mondo - era soprattutto una questione d'arte e di innocenza...Andy mi ha sempre colpito come uno yurodstvo, uno di quei santi sempliciotti che hanno abitato la letteratura russa e i villaggi slavi".
Poco incline all'introspezione, Warhol riesce qui a rivelarci qualcosa di sé senza andare al di là della superficie, semplicemente sdoppiandola e mostrandoci così quale livello di maturità sia riuscito ormai a raggiungere il suo lavoro alle soglie degli anni Ottanta. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 31/8/2021, 09:41
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