Guernica, Pablo Picasso, 1937

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view post Posted on 2/12/2010, 21:07     +5   +1   -1
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Picasso_Guernica-P

Pablo Picasso
Guernica
1937
Olio su tela
349,3X776,6cm
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia - Madrid



Per il padiglione dell'esposizione internazionale delle Arti e delle Tecniche, che si sarebbe svolta a Parigi nel 1937, Picasso decise di eseguire una tela di grandi dimensioni.

Per molti mesi cercò un soggetto adatto alle dimensioni della tela che aveva scelto.
Nell'aprile del 1937, giunse la notizia del bombardamento tedesco che aveva raso al suolo Guernica. L'attacco, avvenuto in ore in cui le strade della cittadina basca erano piene di gente, suscitò in Picasso ira e disperazione: si mise a dipingere freneticamente e nel giro di cinque settimane terminò l'opera che sarebbe diventata il simbolo della protesta universale contro la guerra.

L'opera fu per Picasso l'occasione per affrontare un tema politico. Il feroce bombardamento diventa un inno universalemnte pronunciato contro gli orrori della guerra.

La tecnica adottata e la monocromia scelta si adattano perfettamente a un'opera che vuole denunciare le conseguenza luttuose e distruttive di un evento bellico.

Come scrisse Herbert Read, Picasso creò:

''Un monumento alla disillusione,
alla disperazione,
alla distruzione...''


( Mar L8v )








Edited by Milea - 20/8/2021, 17:39
 
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Edited by Milea - 20/8/2021, 17:34
 
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view post Posted on 20/8/2021, 17:30     +1   -1
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Guernica : storia di un capolavoro




Pablo Picasso, Guernica - Collage dei protagonisti



È il gennaio del 1937.
Pablo Picasso, a quel tempo già artista affermato e famoso, riceve un incarico direttamente dalla Repubblica Spagnola. Vogliono che sia lui a realizzare un’imponente opera murale, che andrà a decorare il padiglione della Spagna durante l’EXPO che si terrà nel 1937.

Si tratta di un lavoro molto importante. La risposta dell’artista non si fa attendere, ma in quel periodo Picasso non si trova in Spagna: vive a Parigi, a Rue des Grands Augustins. L’ultima volta che è stato in Spagna era tre anni prima, nel 1934,. Da allora non è mai più tornato in patria.

Nonostante Pablo abbia accettato l’incarico, i lavori per questa imponente pittura cominciano molto a rilento, perché il pittore sta lavorando “senza passione”: non è ispirato.

Prima di mettersi a pensare sul serio a questo capolavoro passano diversi mesi: ha ricevuto l’incarico a gennaio ed ha realizzato le prime bozze della composizione ad aprile.

Per Picasso questa sarà un’opera come tante altre; non poteva sapere che presto sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe cambiato drasticamente questo suo incarico.

Il 26 aprile 1937 Guernica, una piccola città spagnola, viene bombardata senza pietà. Il poeta Juan Larrea, amico di Pablo, lo va a trovare per parlargli di questo evento; gli racconta del bombardamento e lo convince a cambiare il suo progetto: l’opera che stava realizzando per l’EXPO doveva assolutamente riguardare questo terribile atto di violenza.

In seguito l’artista legge anche un articolo del giornalista George Steer a proposito del bombardamento a Guernica. Ora è sicuro al 100%: la gigantesca opera su cui sta lavorando parlerà della guerra e delle vittime di Guernica.

Ma perché questo bombardamento?
Guernica è una piccola città in provincia di Biscaglia. Nel 1937 rappresenta un centro molto importante, dove si concentra la resistenza che sta combattendo per la proclamazione della Repubblica in Spagna. E’ una guerra civile; dall’altra parte del fronte ci sono i nazionalisti .

Ma non si tratta di un piccolo conflitto: oltre a queste due fazioni sono entrate in guerra anche altre forze. Al fianco dei repubblicani ci sono: socialisti, comunisti, anarchici. Il loro nemico è Francisco Franco, il generale delle truppe nazionaliste.

Secondo quest’ultimo, la Spagna sarebbe stata un posto migliore se al posto della repubblica ci fosse stato un governo basato su legge ed ordine (una dittatura).

Poiché le opposte fazioni non giungono ad un compromesso, il conflitto è inevitabile.
Al fianco di Francisco Franco intervengono i nazisti, che il 26 aprile 1937 lanciano un bombardamento a tappeto sulla città di Guernica; per due ore ininterrotte le bombe continuano a cadere sulla cittadina indifesa.
Le vittime sono tantissime: quel giorno gli abitanti sono tutti raccolti al centro del paese perché c’è il mercato. Quando comincia l’attacco nessuno riesce a mettersi in salvo. Le strade si riempiono di detriti in pochi minuti ed i ponti che portano fuori città sono distrutti.





Una strada di Guernica dopo il bombardamento



Guernica si trova a 10 chilometri dal fronte; attaccare la cittadina significava che, nel caso in cui le truppe repubblicane si fossero ritirate, avrebbero dovuto attraversare questo paese, ma distruggendolo non avrebbero trovato rifornimenti.
Il bombardamento è un puro atto di violenza, perché al momento dell’attacco gran parte degli uomini di Guernica sono al fronte a combattere contro le truppe di Franco e in paese sono rimasti prevalentemente donne e bambini. Il massacro e non passò inosservato. Le conseguenze di questo atto efferato giungono fino a Parigi, dove vive l’artista. Così Picasso pensa bene di realizzare una gigantesca immagine del bombardamento di Guernica.

Un aneddoto racconta che quando i nazisti occupano Parigi, nel corso della seconda guerra mondiale, un soldato arriva nell’appartamento di Picasso, vede l’immagine del quadro in una piccola fotografia e gli chiede:
“L’ha fatto lei?”
“La risposta di Pablo è immediata: No, siete stati voi”.
Con quella frase voleva intendere che i responsabili della “nascita” del Guernica originale sono stati proprio i nazisti.

Da quando ha avuto l’idea definitiva, Picasso ha impiegato poco più di un mese (circa 35 giorni) per completare l’opera. L’EXPO di Parigi si svolge a luglio ed il gigantesco lavoro viene esposto al padiglione spagnolo, che è stato finanziato dai repubblicani spagnoli impegnati nella guerra civile.
Quindi la Guernica di Picasso è il simbolo perfetto per dimostrare che loro sono contrari al tema principale dell’Esposizione, la tecnologia: è stata proprio la tecnologia bellica a permettere la distruzione della città di Guernica.

Inoltre all’ingresso del padiglione spagnolo all’EXPO c’è un gigantesco pannello fotografico ritraente i soldati repubblicani con uno slogan:

Stiamo combattendo per l’unità essenziale della Spagna.
Stiamo combattendo per l’integrità del suolo spagnolo.
Stiamo combattendo per l’indipendenza del nostro paese e per
i diritti degli Spagnoli per determinare il loro destino.”

Durante questo importante evento, il Guernica di Picasso non ebbe molto successo: il pubblico lo accolse con reazioni contrastanti.
Alcuni funzionari spagnoli non apprezzarono lo stile decisamente troppo moderno dell’opera, avrebbero preferito un’opera più classica. Altri criticarono il Guernica perché mostrava una realtà troppo pessimistica, senza alcuna allusione politica.

La realizzazione dell’opera costò al governo spagnolo 200.000 franchi. Solitamente Picasso quando terminava un’opera la vendeva direttamente al suo mercante di fiducia, Paul Rosenberg, ma in questo caso il pittore la consegna al governo come da accordi. Una volta terminata l’EXPO, Paul Rosenberg organizza una tournée del Guernica in varie località insieme ad altre centodiciotto opere di Picasso, Matisse, Braque, Laurens.
Nei primi quattro mesi del 1938 il tour porta tutte le opere ad Oslo, Copenaghen, Stoccolma e Göteborg.
Nell’estate dello stesso anno il Guernica viene ospitato a Londra, nella Whitechapel Art Gallery.
Tra il 1938 e l’anno successivo il tour giunge in altre città inglesi ed anche in Francia: Picasso e Guernica hanno un successo straordinario.

Nonostante ciò, la guerra civile spagnola continua a mietere vittime. Alla fine il conflitto si conclude con la vittoria dei nazionalisti di Francisco Franco. Ma Pablo non vuole arrendersi: così il quadro Guernica viene inviato negli USA per raccogliere dei fondi da destinare a tutte le vittime innocenti della guerra civile in Spagna.

L’opera riparte per essere ospitata in alcune delle più importanti sedi museali americane. Il museo di San Francisco espone il dipinto Guernica gratuitamente dal 27 agosto al 19 settembre 1939. Poi è il turno del MoMA di New York che dal 15 novembre 1939 al 7 gennaio 1940 indice una mostra interamente dedicata a Picasso.
In quest’occasione sono esposti ben 344 lavori dell’artista spagnolo, compreso il Guernica. Successivamente il quadro viene conservato al MoMA, su diretta richiesta di Pablo.
Il pittore voleva che la tela rimanesse al sicuro negli Stati Uniti e che non facesse ritorno in Spagna finché la democrazia non fosse stata nuovamente ripristinata e così è stato.

Durante il suo “soggiorno” americano Guernica viene trasportato in diversi paesi del mondo tra il 1939 ed il 1952, tra cui delle città in Brasile e Milano. Ma comincia a sorgere qualche problema, poiché tutti questi spostamenti non fanno bene alla “salute” del quadro, che è fragile e corre continuamente il rischio di danneggiarsi gravemente.



Così si prende una decisione: bisogna conservare Guernica in un luogo preciso una volta per tutte e viene scelta una stanza al terzo piano del MoMA. Lì, oltre alla gigantesca tela verranno esposti anche alcuni studi preliminari dell’opera insieme alle fotografie, fatte da Dora Maar, che documentano l’evoluzione del progetto. El Guernica de Picasso rimarrà qui fino al 1981.
Nel 1968 Francisco Franco dichiara pubblicamente che desidera che il quadro torni in Spagna, ma l’artista si rifiuta: avrebbe accettato il trasferimento soltanto se fosse stata ufficializzata la repubblica e poi aggiunge anche altre richieste: vuole che vengano ripristinate le libertà pubbliche e le istituzioni democratiche.

Nel 1973 Picasso muore e due anni dopo anche Francisco Franco.
Con la morte di quest’ultimo la Spagna diventa una monarchia costituzionale democratica.

Guernica si trova sempre negli USA, ma il MoMA non vuole separarsi da questo capolavoro: affermano che la monarchia costituzionale non è una repubblica come quella desiderata da Picasso.
Finalmente nel 1981 la Guernica de Picasso viene ceduta alla Spagna e fa la sua prima apparizione in pubblico al Casón del Buen Retiro di Madrid, visitata da più di un milione di visitatori. È un’occasione speciale: il 25 ottobre di quell’anno si festeggia il centenario della nascita di Picasso.

La tela viene ospitata al Museo del Prado per qualche anno; nel 1992 comincia il soggiorno del Guernica Museo Reina Sofia di Madrid. Esattamente come al MoMA, anche in questo caso è stata costruita una sezione per ospitare questo capolavoro in compagnia di venti bozze preparatorie dell’opera.

Picasso quando era in vita aveva espresso il desiderio che la tela venisse esposta al Museo del Prado, ma non è stato possibile perché non c’era spazio sufficiente.
Per questo oggi il Guernica Reina Sofia la accoglie, in compagnia di molte altre opere prestigiose.






 
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