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Edward Hopper Gas ( Benzina ) 1940 Olio su tela 66,7X102,2cm MoMa - New York
Jo, in una lettera a Marion, la sorella di Hopper, raccontava a proposito di questo dipinto come l'artista avesse cercato per anni una stazione di benzina che corrispondesse alla sua idea, ma non avendola trovata e avendo ciononostante eseguito dei disegni dal vero di alcune pompe, ai primi di settembre del 1940 si accingesse a dipingere la celeberrima tela.
Il dipinto è orchestrato su direttrici spaziali parallele - gli alberi, il prato, la strada, le pompe, la stazione - che confluiscono tutte in un unico punto. Il tema è quello di molte opere , una figura solitaria, un melanconico crepuscolo, una strada deserta e un bosco impenetrabile...gli elementi della civiltà, quali le belle pompe rosse e l'insegna della stazione con il cavallino alato, simbolo della Mobilgas, sembrano quasi minacciati da una natura impervia che ha tutta l'aria di volersi riappropriare del posto che gli è stato sottratto. I ciuffi d'erba alta e secca sembrano vampe di fuoco sul ciglio della strada. La fonte di luce artificiale, che illumina la casa dall'interno, proietta i suoi raggi all'esterno attraverso la porta e le finestre. I colori brillanti e artificiali delle pompe di rifornimento contrastano con l'oscura malinconia del crepuscolo.
Ci sono undici disegni preparatori per questo dipinto, sei conservati al Whitney Museum di New York e tre in una collezione privata ( due di questi contengono figure umane ).
Il titolo stesso del dipinto è molto intrigante per la sua concisione. "Benzina", in un artista meno attento, sarebbe diventato "Stazione di benzina" o "Lavoratore alle pompe di benzina". Mentre la secca parola benzina esprime pienamente l'impatto di questo prodotto sulla quotidianità americana, come ha notato Charles Burchfield. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 27/8/2021, 10:21
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