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Edward Hopper Eleven A.M. 1926 Olio su tela 71,4X91,8cm Hirshhorn Museum and Sculpture Garden - Washington
La luce naturale proveniente da una finestra che illumina il corpo nudo di una donna seduta su una poltrona, ricorda opere di pittori seicenteschi come Jan Vermeer o Pieter de Hooch, che Hopper ebbe modo di ammirare durante i suoi soggiorni europei.
La pallida nudità del corpo della ragazza in questo quadro, produce però un profondo senso di smarrimento che i dipinti antichi non hanno. Lì i personaggi sono intenti a svolgere lavori domestici o sono semplicemente addormentati, qui la donna sembra indugiare nel passare del tempo. Le scarpe ai piedi le conferiscono una spiccata sensualità che non sarebbe così sconveniente senza di esse. I colori acquistano un senso di brillantezza e vivacità grazie all'incidenza della luce naturale: proprio in tale procedimento è riscontrabile lo studio che Hopper condusse sugli antichi maestri.
Si insiste sempre molto sul senso di desolazione che producono le "figure d'interni" di Hopper, senza però tener conto di esplicite dichiarazioni dell'artista che ribadivano la sua mancanza di consapevolezza nell'esprimere ad esempio un sentimento come la solitudine.
La finestra aperta apre un dialogo tra interno ed esterno che Hopper indaga in tutta la sua produzione anche nelle incisioni. La consuetudine di Hopper con la tecnica dell'incisione produce, con effetto riscontrabile anche nei dipinti, una maggiore abilità nella costruzione delle luci e delle ombre. L'interno così raffigurato rappresenta un viaggio dentro la società americana e un elogio della "banalità quotidiana", in cui un momento insignificante diventa icona dell'esistenza umana. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 1/9/2022, 20:08
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