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| Formatosi a Parigi nello stesso periodo di Debussy, Ravel ricevette dall'ambiente culturale francese gli stessi influssi del suo contemporaneo, tuttavia le composizioni che più richiamano l'Impressionismo, come i Jeux d'eau (giochi d'acqua), furono scritte prima dei Préludes di Debussy. Rispetto a quest'ultimo, la personalità di Ravel è vigorosa e appassionata quanto l'altra è estenuata e intellettuale. Il giudizio di Stravinskij si riferisce all'assoluta precisione e alla strabiliante abilità di Ravel nell'orchestrazione. La sua sensibilità al timbro sonoro sono degli strumenti e al gioco fra le varie sezioni dell'orchestra è rimasta insuperata.
Danzano le dita, sui tasti neri e bianchi
Jeux d'eau è un'opera pianistica a carattere descrittivo, che si propone di rappresentare scene di "giochi d'acqua". Il pezzo, dalle atmosfere molto suggestive, è di discreta difficoltà. In esso si riconoscono alcuni tratti stilistici tipici della scrittura raveliana, come ad esempio il frequente uso di accordi paralleli di settima, o l'uso dell'accordo di settima maggiore, svincolato da ogni legame armonico-funzionale. Per rendere efficacemente la suggestione sonora dell'acqua, il brano è imperniato su accordi "sciolti", arpeggi incessanti, cadenze, spesso realizzati nel registro acuto del pianoforte. La tonalità costantemente fluttuante, e le progressioni armoniche spesso ondivaghe, contribuiscono ancora di più a rappresentare l'immagine evocativa, che quindi viene espressa non più solo dal punto di vista melodico, ma anche armonico e persino timbrico: i blocchi accordali, contrapposti alle fugaci figurazioni in arpeggio, evocano ora la staticità dell'acqua ferma, ora gli zampilli e le varie coreografie dell'acqua in movimento.
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