Il delitto perfetto, Dial M for murder 1954

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Lottovolante
view post Posted on 31/10/2010, 13:22 by: Lottovolante     +1   -1
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Film a tre dimensioni:

Colore, sonoro e tridimensionalità sono state le aspirazioni del cinema fin dalla sua nascita o quasi.
Già nel 1936 la Metro Goldwin Meyer effettuò alcuni tentativo per cercare di ricreare la terza dimensione sullo schermo, ma il procedimento venne perfezionato nel 1952 dalla United Artists e dalla Columbia e prese in nome di Natural Vision.



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Il sistema sfruttava le caratteristiche della luce polarizzata ed erano necessari occhialini dalle lenti colorate ( una rossa e una verde ) che venivano forniti agli spettatori all'ingresso del cinema; la sensazione di rilievo prodotta era abbastanza efficace.
I primi film a tre dimensioni ( 3-D ) furono Bwana Devil di A.Oboler (1952 ) e L'uomo ombra di L.Landers (1953).

Promossi da una vasta campagna pubblicitaria - le locandine di un film ambientato nella giungla promettevano: "Proverete la sensazione di avere un leone in grembo !" - i film a tre dimensioni furono accolti inizialmente con grande entusiasmo, destinato però ad esaurirsi rapidamente.

Film come Il delitto perfetto di Hitchcock e Baciami Kate di G.Sidney (1954) girati in 3-D giunsero ormai fuori tempo massimo e furono distribuiti perlopiù in versione non tridimensionale.
Un'ulteriore ripresa del procedimento si è avuta in tempi più recenti con Lo squalo3 di J.Alves.
Anzichè ricorrere agli effetti più consueti e spettacolari del cinema stereoscopico - per esempio oggetti scagliati verso gli spettatori, quali pietre durante una frana o cose del genere - Hitchcock fece un uso più discreto ma altrettanto interessante della possibilità del Natural Vision.



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Come notano Chabrol e Rohmer, nel Delitto perfetto è intenzione di Hitch "inserire gli attori in un universo chiuso, teatrale, e offrirono allo spettatore il punto di vista del posto di platea"; a questo scopo gli oggetti posti in rilievo in primo piano - lo si nota anche osservando il film in versione bidimensionale - costituiscono una specie di confine fra il pubblico e la scena, che sembra così svolgersi su una storia di proscenio ( vi contribuisce anche la posizione della macchina da presa, spesso posta a livello del suolo ).

Si tratta però di un palcoscenico assai ravvicinato, di modo che lo spettatore risulti chiamato direttamente in causa, come se spiasse ciò che accade a pochi passi da lui.
L'effetto più drammatico si ha naturalmente nella scena del tentato omicidio di Margot, soprattutto quando la donna, distesa sulla scrivania, afferra le forbici dietro la sua testa, poste in primissimo piano, e colpisce a morte il suo assalitore. ( Mar L8v )


Edited by Lottovolante - 31/10/2010, 16:40
 
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