Il delitto perfetto, Dial M for murder 1954

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view post Posted on 24/10/2010, 12:36     +1   -1
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Ho una teoria sui film
tratti dai lavori teatrali. Molti registi
prendono un lavoro teatrale e dicono:
''Ne farò un film''; poi si dedicano
a quello che chiamano ''lo sviluppo'',
che consiste nella distruzione
dell'unità di luogo con l'abbandono
della scenografia teatrale. Dimenticano così
che la qualità fondamentale della commedia
sta nella concentrazione.
Così, quando ho girato ''Il delitto perfetto'',
ho abbandonato la scenografia teatrale
solo due o tre volte.




Alfred Hitchcock

 
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Il delitto perfetto
( Dial M for murder, 1954 )



di Alfred Hitchcock


Dal romanzo di Frederick Knott "Dial M for murder"



Ray Milland, Grace Kelly,
Robert Cummings, Anthony Dawson,
John Williams, Leo Britt,
George Anderson, Patrick Allen


Riprese - fine luglio-settembre 1954







La trama:

Londra. Tony Wendice, un ex campione di tennis che ora scrive su una rivista sportiva specializzata, scopre che la ricca moglie Margot lo tradisce con un amico, Mark Halliday, uno scrittore americano di romanzi gialli. Wendice decide pertanto di sbarazzarsi della moglie per ereditare a tempo debito la sua piccola fortuna.

Per evitare qualunque sospetto a suo carico, Wendice per quasi un anno si dedica alla scrupolosa e attentissima elaborazione dell'omicidio, trovando infine il sicario ideale in Swann Lesgate, un suo ex compagno di college, già colpevole di furto, che ora vive mantenuto da anziane signore. Con il ricatto e con una promessa di denaro, Wendice costringe Swann ad uccidere per lui la moglie Margot, orchestrando così un delitto apparentemente perfetto.

Ma gli eventi non vanno come previsto: per garantirsi un alibi incontestabile, Wendice si reca con Halliday a un ricevimento, mentre alla stessa ora Swann s'introduce nell'appartamento dove l'ignara Margot sta dormendo. All'ora prefissata, Wendice chiama la moglie al telefono per far scattare la trappola: Margot va a rispondere e viene aggredita alle spalle da Swann, sbucato da dietro le tende, il quale tenta di strangolarla.

Una strenua difesa e una disperata resistenza consentono però a Margot di liberarsi del maldestro killer, dopo una lunga colluttazione, conficcandogli nella schiena un paio di forbici, il che ne provoca la morte. Wendice, che da quanto ha sentito al telefono ha compreso ciò che è accaduto, rientra immediatamente a casa ed approfitta della situazione per sfruttare l'uccisione di Swann a suo vantaggio. Con freddezza e cinismo, riesce a inquinare le prove in modo da far accusare la moglie di omicidio (alcune lettere ricattatorie anonime, mandate dallo stesso Wendice, sarebbero state la prova dell'odio della donna per Swann). Margot viene condannata così al patibolo, ma uno zelante ed intelligente ispettore di Scotland Yard, Hubbard, dopo l'iniziale scetticismo sull'innocenza di Margot, comprende a poco a poco che nella vicenda c'è qualcosa di poco chiaro e, grazie ad uno stratagemma, trova le prove per scagionare definitivamente Margot ed incolpare il marito-mandante.







Edited by Lottovolante - 28/10/2010, 21:11
 
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Il film:

All'epoca del Delitto perfetto, Hitchcock era sotto contratto con la Warner Bros, per la quale aveva già girato parecchi film. Dopo aver esaminato diversi soggetti, nessuno dei quali lo aveva convinto, il regista decise infine, come lui stesso affermò in seguito, di "run for cover", cioè di mettersi al sicuro con un thriller di grande successo, un racconto di Frederick Knott dal titolo "Dial M for murder" ( componi M per assassinio: il titolo si riferisce alla letetra che l'aspirante omicida deve selezionare sull'apparecchio telefonico per chiamare la vittima predestinata ).



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Hitchcock lavorò con l'autore alla sceneggiatura e si mantenne piuttosto fedele all'originale.
Il film fu il primo , e l'ultimo, girato da Hitchcock con il sistema tridimensionale; le riprese durarono solo 36 giorni, ben 7 dei quali adoperati per provare e girare la straordinaria scena del tentato omicidio di Margot.

Il pubblico accolse "Il delitto perfetto" molto favorevolmente e il film, costato abbastanza poco, costituì il maggior successo di Hitchcock con la Warner: di lì a qualche mese "La finestra sul cortile" era però destinato a eclissarlo... ( Mar L8v )



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view post Posted on 25/10/2010, 12:28     +1   -1
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Cinema o teatro ?:

Nel celebre libro-intervista di Francois Truffaut, Hitchcock liquida in fretta "Il delitto perfetto", parlandone come un film minore, girato più che altro per esigenze contrattuali e commerciali.
Certo, perchè non ammetterlo ? Siamo lontani dai vertici di "Notorious" o della "Finestra sul cortile" e in particolare dal coinvolgimento emotivo che sanno suscitare i capolavori di Hitch.

Ancora una volta, Hitch è attratto da un soggetto che ha al centro le difficoltà, l'amarezza e la crudeltà che spesso si celano in un rapporto di coppia.
Ma è arduo identificarsi con questi personaggi sbiaditi ( Margot, Mark ) o poco credibili ( Tony ); a tale proposito è significativo il fatto che vi siano scarsissimi primi piani, come se le emozioni e i sentimenti dei protagonisti fossero secondari o inaccessibili.



delittolottovolante




I dialoghi e l'intreccio stesso, per quanto abilmente architettati, risultano forse meno convincenti del solito, anche se rimangono pur sempre eleganti esercizi di stile.
Tuttavia non sono poche le cose che restano di questo film: per molti aspetti il maestro colpisce ancora.
Vi è innanzititto un elemento che a Hitchcock stava a cuore; la concentrazione narrativa e strutturale del film, dovuta in parte alla commedia dal quale è tratto, ma soprattutto alla volontà e alla capacità del regista.

Parlando con Truffaut, Hitch nota che di solito i registi cinematografici tendono a distruggere l'unità - in particolare di luogo - delle opere teatrali, nell'errata convinzione che trasporre una commedia sullo schermo significhi inserire scene che per motivi tecnici in teatro non possono essere mostrate: "Ecco generalmente in cosa consiste l'operazione: nella commedia un personaggio arriva da fuori in taxi; allora nei film i registi fanno vedere l'arrivo del taxi pagano la corsa, salgono le scale, bussano alla porta, entrano nella camera...".
Hitch sapeva bene che fare cinema non vuol dire questo...non necessariamente, il linguaggio cinematografico possiede molte altre risorse e un bravo regista è in grado di non distruggere la sostanza di un'opera teatrale senza peraltro limitarsi a fare del teatro filmato.



delittocaffetteria





Nel caso di Hitch lo testimoniano numerosi film di impianto teatrale, girati in un unico ambiente ( due per tutti: Nodo alla gola e La finestra sul cortile ), fra i quali va annoverato anche "Il delitto perfetto" che in pratica si svolge interamente nella sala dei Wendice .

In pochi metri quadrati Hitch cock è capace di mettere in scena una vicenda serratissima e avvincente, dal ritmo perfettamente calibrato, alla cui costruzione concorrono montaggio, movimenti di macchina, colori, colonna sonora, tutti elementi specificatamente cinematografici. ( Mar L8v )


Edited by Milea - 19/8/2012, 10:52
 
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view post Posted on 26/10/2010, 09:58     +1   -1
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Il tocco del maestro:


Se la caratterizzazione dei personaggi è elusiva, molto più eloquenti sono invece gli oggetti; ad essi, più che ai protagonisti, sono dedicati alcuni efficaci e suggestivi primi piani: il telefono, la borsetta, il disco col telefono con la "M", i meccanismi della centralina telefonica, le forbici.

Numerosi altri oggetti sono disseminati nel film e la loro presenza non è mai casuale, ma sempre carica di significato, spesso di allusioni minacciose: il bastone di Tony, i guanti, i bicchieri ripuliti per eliminare ogni impronta, il cestino da lavoro e le calze di Margot, la calza usata da Swan, il flacone di benzina, il vassoio con le tazze di tè, il letto spostato nel salotto, la valigetta blu.



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Più importante di tutti, naturalmente è la chiave, elemento rivelatore come già in "Notorious".
Con un solo dettaglio Hitchcock è capace di suscitare suspense, ansia, timore...

Altrettanta attenzione è dedicata alle luci e ai colori: nella sala dei Wendice vi sono varie lampade, che concorrono a creare l'atmosfera delle varie scene, costruendo uno spazio luminoso in cui si annidano tenebre minacciose o aprendo nell'oscurità squarci di luce, come nella scena dell'assassinio.
Le ombre si stagliano inquietanti sui muri, alludendo a quanto viene taciuto e nascosto, come quando Margot e Mark si sciolgono dal reciproco abbraccio all'arrivo di Tony in casa.



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Anche i colori giocano la loro parte: per esempio Grace Kelly, appetitosa come una ciliegia nel suo vestito rosso all'inizio o fluttuante e evanescente come un sogno nella camicia da notte bianca, perde man mano charme proprio attraverso i colori degli abiti, sempre più cupi e tristi.

I movimenti di macchina avvolgono sempre i personaggi come in una rete ( vediamo per esempio la sequenza dell'incontro tra Tony e Swan ), li intrappolano all'interno della stanza.
Posizioni insolite della macchina da presa contribuiscono ad alimentare il senso di inquietudine: durante il colloquio tra Tony e Swan a un certo momento la macchina da presa incombe dall'alto, schiacciando i personaggi, come accade in "Psyco" nel momento dell'assassinio del detective Arbogast; poco prima che Swan aggredisca Margot, alcune inquadrature oblique della scrivania e di Swan presso le tende danno una sensazione di stranezza e precarietà. ( Mar L8v )
 
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Una scena perfetta:

Ma vi è una scena che in particolare si impone su tutte per drammaticità e intensità rappresentativa, una scena indimenticabile e straordinaria: quella del tentato omicidio a Margot .







Il buio, lo squillo del telefono, la luce che si accende, Margot che avanza ondeggiando nella camicia di seta e stagliandosi contro il riquadro illuminato della porta, il suo volto a metà in ombra mentre risponde al telefono; e la stretta improvvisata e brutale di Swan, il ricadere indietro di lei, il suo piede nudo che scalcia, le ombre dei corpi avvinghiati proiettate sul muro rosso cupo.
E infine la disperata ricerca delel forbici in primo piano, quasi una richiesta di soccorso allo spettatore, il ferimento, Margot che cade a peso morto dalla scrivania, Swan che si abbatte a terra supino, con il dettaglio crudele delle forbici che si conficcano ancora più profondamente nella sua schiena ( Hitchcock dimostra fra l'altro che si può girare una scena di una violenza inaudita senza far vedere nemmeno una goccia di sangue ).



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La solitudine dei personaggi, l'ineluttabilità della morte, la sua assurda gratuità, un'atmosfera di tragicità e disperazione...

...forse non esistono delitti perfetti, ma scene perfette come questa si. ( Mar L8v )
 
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view post Posted on 29/10/2010, 11:30     +1   -1
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Delitti perfetti:

Per un perfezionista e appassionato criminologo come Hitchcock un delitto che si rispetti dovrebbe essere sempre perfetto.

Scrive in tono ironico nella prefazione a una raccolta di racconti gialli: "Nutro un profondo rispetto per il delitto e per le persone che si dedicano a questo genere di attività e perciò deploro il delitto fatto alla carlona...manca di finesse, di senso della misura; di qualità insomma. Quando ci si mette a fare un lavoro bisogna partire con l'idea di farlo bene !".

(Da "Il galateo del delitto" - Alfred Hitchcock )



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view post Posted on 29/10/2010, 19:03     +1   -1
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Nella cabina del telefono:

A proposito di film girati in spazi ristretti, Hitchcock confessò a Truffaut: "Girerei volentieri un intero film in una cabina telefonica. Immaginiamo una coppia di innamorati in una cabina. Le loro mani si toccano, le bocche si uniscono e accidentalmente la pressione dei corpi fa in modo che il ricevitore si sollevi da solo e apra la linea. Ora, all'insaputa della coppia, la centralinista può seguire la loro conversazione intima. Il dramma ha fatto un passo avanti. Per il pubblico che guarda queste immagini è come legegre i primi paragrafi di un romanzo o come scoltare una commedia. Quindi, una scena dentro una cabina telefonica lascia a noi registi la stessa libertà che la pagina bianca allo scrittore di romanzi...". ( Mar L8v )



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view post Posted on 30/10/2010, 09:26     +1   -1
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Un'emozione unica:


Nel "Delitto perfetto" la condanna di Margot da parte del tribunale è "riassunta" da una serie di inquadrature nelle quali compare soltanto la donna in primo piano ( ve n'è una sola in cui si vede il giudice, sempre in primo piano ), mentre lo sfondo cambia continuamente di colore e fuori campo si sentono le voci minacciose di giudici e avvocati.



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Tale soluzione è ottimamante motivata dallo stesso Hitchcock: " Così era più intimo e manteneva l'unità dell'emozione. Se avessi fatto costruire una sala di tribunale, il pubblico si sarebbe messo a tossire e avrebbe pensato: 'Ecco un secondo film che incomincia'". ( Mar L8v )



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Nella vita mai:

La sera del tentato omicidio di Margot, fra i tre protagonisti si svolge il seguente dialogo premonitore:

Tony
: - Che ne pensi Mark, puoi fornirmi il delitto perfetto ?
Mark: - Ah, si...certamente.
Tony: - Come si scrive un romanzo poliziesco ?
Mark: - Bè, trascuri tutto e ti concentri su un delitto, è tutto qui...di solito mi metto nei panni del mio delinquente e mi domando: che farei al posto suo ?
Margot: - Credi davvero nel delitto perfetto ?
Mark: - Certo, ma nei libri...nei romanzi le cose vanno come vuole l'autore, nella vita no...MAI.



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Film a tre dimensioni:

Colore, sonoro e tridimensionalità sono state le aspirazioni del cinema fin dalla sua nascita o quasi.
Già nel 1936 la Metro Goldwin Meyer effettuò alcuni tentativo per cercare di ricreare la terza dimensione sullo schermo, ma il procedimento venne perfezionato nel 1952 dalla United Artists e dalla Columbia e prese in nome di Natural Vision.



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Il sistema sfruttava le caratteristiche della luce polarizzata ed erano necessari occhialini dalle lenti colorate ( una rossa e una verde ) che venivano forniti agli spettatori all'ingresso del cinema; la sensazione di rilievo prodotta era abbastanza efficace.
I primi film a tre dimensioni ( 3-D ) furono Bwana Devil di A.Oboler (1952 ) e L'uomo ombra di L.Landers (1953).

Promossi da una vasta campagna pubblicitaria - le locandine di un film ambientato nella giungla promettevano: "Proverete la sensazione di avere un leone in grembo !" - i film a tre dimensioni furono accolti inizialmente con grande entusiasmo, destinato però ad esaurirsi rapidamente.

Film come Il delitto perfetto di Hitchcock e Baciami Kate di G.Sidney (1954) girati in 3-D giunsero ormai fuori tempo massimo e furono distribuiti perlopiù in versione non tridimensionale.
Un'ulteriore ripresa del procedimento si è avuta in tempi più recenti con Lo squalo3 di J.Alves.
Anzichè ricorrere agli effetti più consueti e spettacolari del cinema stereoscopico - per esempio oggetti scagliati verso gli spettatori, quali pietre durante una frana o cose del genere - Hitchcock fece un uso più discreto ma altrettanto interessante della possibilità del Natural Vision.



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Come notano Chabrol e Rohmer, nel Delitto perfetto è intenzione di Hitch "inserire gli attori in un universo chiuso, teatrale, e offrirono allo spettatore il punto di vista del posto di platea"; a questo scopo gli oggetti posti in rilievo in primo piano - lo si nota anche osservando il film in versione bidimensionale - costituiscono una specie di confine fra il pubblico e la scena, che sembra così svolgersi su una storia di proscenio ( vi contribuisce anche la posizione della macchina da presa, spesso posta a livello del suolo ).

Si tratta però di un palcoscenico assai ravvicinato, di modo che lo spettatore risulti chiamato direttamente in causa, come se spiasse ciò che accade a pochi passi da lui.
L'effetto più drammatico si ha naturalmente nella scena del tentato omicidio di Margot, soprattutto quando la donna, distesa sulla scrivania, afferra le forbici dietro la sua testa, poste in primissimo piano, e colpisce a morte il suo assalitore. ( Mar L8v )


Edited by Lottovolante - 31/10/2010, 16:40
 
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Italia:


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Spagna:


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Usa:


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Momenti sul set...:


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Dov'è Hitch ?:


Appare una foto di gruppo, ricordo del collegio, che Ray Milland indica, appesa alla parete
Minuto dell'apparizione: 13'

 
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