Lottovolante |
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Il tocco del maestro:
Se la caratterizzazione dei personaggi è elusiva, molto più eloquenti sono invece gli oggetti; ad essi, più che ai protagonisti, sono dedicati alcuni efficaci e suggestivi primi piani: il telefono, la borsetta, il disco col telefono con la "M", i meccanismi della centralina telefonica, le forbici.
Numerosi altri oggetti sono disseminati nel film e la loro presenza non è mai casuale, ma sempre carica di significato, spesso di allusioni minacciose: il bastone di Tony, i guanti, i bicchieri ripuliti per eliminare ogni impronta, il cestino da lavoro e le calze di Margot, la calza usata da Swan, il flacone di benzina, il vassoio con le tazze di tè, il letto spostato nel salotto, la valigetta blu.
Più importante di tutti, naturalmente è la chiave, elemento rivelatore come già in "Notorious". Con un solo dettaglio Hitchcock è capace di suscitare suspense, ansia, timore...
Altrettanta attenzione è dedicata alle luci e ai colori: nella sala dei Wendice vi sono varie lampade, che concorrono a creare l'atmosfera delle varie scene, costruendo uno spazio luminoso in cui si annidano tenebre minacciose o aprendo nell'oscurità squarci di luce, come nella scena dell'assassinio. Le ombre si stagliano inquietanti sui muri, alludendo a quanto viene taciuto e nascosto, come quando Margot e Mark si sciolgono dal reciproco abbraccio all'arrivo di Tony in casa.
Anche i colori giocano la loro parte: per esempio Grace Kelly, appetitosa come una ciliegia nel suo vestito rosso all'inizio o fluttuante e evanescente come un sogno nella camicia da notte bianca, perde man mano charme proprio attraverso i colori degli abiti, sempre più cupi e tristi.
I movimenti di macchina avvolgono sempre i personaggi come in una rete ( vediamo per esempio la sequenza dell'incontro tra Tony e Swan ), li intrappolano all'interno della stanza. Posizioni insolite della macchina da presa contribuiscono ad alimentare il senso di inquietudine: durante il colloquio tra Tony e Swan a un certo momento la macchina da presa incombe dall'alto, schiacciando i personaggi, come accade in "Psyco" nel momento dell'assassinio del detective Arbogast; poco prima che Swan aggredisca Margot, alcune inquadrature oblique della scrivania e di Swan presso le tende danno una sensazione di stranezza e precarietà. ( Mar L8v )
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