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Edvard Munch
Gelosia II
1907
Olio su tela
75,5X98cm
Munch museet - Oslo
Ancora una volta Munch affronta le sofferenze provocate dall'amore. E' la donna come sempre, l'agente della catastrofe, ma questa volta la vittima maschile viene addirittura raddoppiata.
In una composizione del taglio estremamente ravvicinato, in cui le figure giganteggiano in uno spazio compresso, sono raffigurati tre personaggi.
In primo piano, rivolto verso lo spettatore, è presentato il geloso, dietro il quale si allunga l'ombra che ne manifesta l'ira. In uno dei diari il suo sentimento è così descritto:
''Uno sguardo misterioso, quello del geloso...
lo sguardo è indagatore,
con un interesse carico di odio
e penso di passione''
Sul fondo, in diagonale rispetto al compagno, campeggia la donna. I loro volti sono concepiti in parallelo: verde e impenetrabile quello di lui, rosso e sfrontato quello di lei.
Il suo atteggiamento è seducente e provocatorio, con le braccia piegate dietro la nuca, in una posizione identica a quella delle tentatrici delle "Mani e La donna in tre fasi".
I capelli sciolti ricadono sulle spalle e l'abito bianco sottolinea le forme del corpo.
Fra i due, con gli occhi chiusi e il volto abbassato in un'espressione dolente, si inserisce un uomo più giovane.
Nella prima versione del dipinto ( Bergen, Rasmus Meyers Samlinger ) all'uomo maturo in primo piano si contrapponeva una coppia, immersa in uno scenario naturale che si ricollegava al peccato originale.
L'appesantimento religioso è ora abbandonato per concentrarsi interamente sul dramma psicologico.
L'atteggiamento del giovane ne dichiara la partecipazione emotiva, ma contemporaneamente l'innocenza. Anche la sua pelle assume una tonalità verde, denunciando come entrambi gli uomini siano in fondo vittime del potere femminile.
Sul piano stilistico l'opera si rifà decisamente ai lavori di Emil Nolde, uno degli espressionisti del gruppo di Dresda Die Brucke, con cui Munch espose in diverse occasioni. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 29/8/2021, 20:25 |
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