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La celesta, utilizzata da di Camille Saint Saëns per rendere l’effetto delle bollicine d’acqua nel brano "Acquario", fu inventata alla fine del 1800 e ben presto entrò a far parte dell'uso normale nell'orchestra. Ha una estensione di quattro ottave. E’ uno strumento musicale idiofono, cioè produce il suono mediante il materiale stesso di cui è composto senza l'ausilio di parti poste in tensione: nel caso specifico si tratta di uno strumento idiofono a percussione, il cui aspetto è simile a quello di un pianoforte verticale di piccole dimensioni. Il suono, dal caratteristico timbro simile a quello del carillon, viene prodotto da alcune lamelle di metallo sospese tramite un sistema di martelletti e comandate da una tastiera (lo stesso sistema viene applicato al pianoforte) e da una pedaliera. Quindi le sonorità che è in grado di produrre sono flebili, ovattate nel registro grave, luminose nel medio e brillanti nell'acuto. In quanto varianti dello xilofono, con lamelle di metallo al posto di quelle di legno, la celesta è classificata tra i metallofoni.
Costruita e brevettata nel 1886 dal francese Auguste Mustel, la celesta fece il suo primo ingresso nel mondo musicale con il balletto “Lo Schiaccianoci”, di Pëtr Il'ič Čajkovskij, episodio “Danza della Fata Confetto”. Fu utilizzata anche da Debussy, Schoenberg e di Bela Bartok .
E' stata utilizzata anche da musicisti rock e pop: ricordiamo alcune registrazioni degli anni '40, per la Columbia, di Frank Sinatra, tra cui "I'll Never Smile Again", i Velvet Undergrond nella celeberrima Sunday Morning; i Beatles ("Baby, It's You"), The Beach Boys ("Girl Don't Tell Me"), Buddy Holly ("Everyday"), ed i Pink Floyd ("The Gnome" e la versione di "Mother", usata nel film The Wall).
Edited by Milea - 11/8/2021, 11:59
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