Io confesso, I confess 1953

« Older   Newer »
  Share  
Lottovolante
view post Posted on 18/10/2010, 12:04 by: Lottovolante     +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,192
Reputation:
+18,074

Status:




Tormenti, torture e tentazioni...:

Pur costituendo un argomento difficile da affrontare sul grande schermo, le vicissitudini e i tormenti interiori di sacerdoti, monaci, pastori e suore hanno dato spunto a numerosi film, alcuni dei quali di grande intensità.

E' il caso di "Diario di un curato di campagna" di R,Bresson (1950), in cui si narra di un giovane curato che, nonostante la buona volontà è incompreso dai fedeli e dai superiori e finisce col morire abbandonato quasi da tutti.

Difficoltà e sconfitte segnano anche l'esperienza dell'abate Nazarin nel film omonimo di L.Bunuel (1958); fede, ascetismo, incomprensioni e tentazioni diaboliche sono al centro di un altro film del grande regista spagnolo, "Simon del deserto" (1965), ispirato alla figura di un monaco stilita vissuto in Siria nel V secolo.

I tormenti e i dubbi di un eremita trovano rappresentazione anche in un film dei fratelli Taviani, "Il sole anche di notte" (1990). Più felice l'ispirazione di un altro regista contemporaneo; in "La messa è finita" N.Moretti osserva con amara ironia, attraverso lo sguardo di un giovane sacerdote, gli effetti di una crisi che coinvolge religione, società.

E' dello svedese I.Bergman in "Luci d'inverno" (1963) il più desolato ritratto di un religioso ( un pastore protestante )che sta perdendo la fede, in un mondo impaurito e disperato.
Un contributo importante alla riflessione sul senso della fede ( e dell'arte ) in una società sconvolta dalla violenza è dato da "Andrey Rubljov" di A.Tarkovskij (1969), dedicato al famoso monaco pittore di icone vissuto in Russia a cavallo fra il XIV e il XV secolo.

Sul versante delle figure religiose femminili ricordiamo "Narciso nero" di M.Powell e E.Pressburger (1946), in cui le difficoltà materiali e tentazioni della carne funestano la missione di un gruppo di suore inglesi in Tibet, costringendola infine ad abbandonare l'impresa, e "Storia di una monaca" di F.Zinnemann (1959) in cui una suora missionaria, non condividendo le rigide regole del suo ordine, finisce con l'abbandonare la veste religiosa per meglio assolvere il suo compito.

Altri film si sono ispirati a religiosi vissuti in questo secolo, in particolare a uomini di fede che hanno dovuto affrontare difficoltà di vario tipo incontrando in alcuni casi una morte tragica. "La città dei ragazzi" di N.Taurog (1938) narra di padre Flanagan, fondatore in Nebraska di una comunità per ragazzi abbandonati; "Un prete scomodo" di P.Tosini (1975) ripercorre la storia di Don Milani e della sua azione a fianco dei poveri, costellata da polemiche e condanne da parte delle gerarchie ecclesiastichge; "Un prete da uccidere" di A.Holland (1988) ricostruisce le vicende che hanno portato alla morte di padre Popielusko, il sacerdote polacco vicino a Solidarnosc ucciso nel 1984 probabilmente da agenti della polizia segreta; "Romero" di J.Duigan (1989) racconta la vita del vescovo di El Salvador, trucidato in chiesa dai fascisti filogovernativi del suo paese.

Il tono dei film che hanno come protagonisti preti e suore non è però sempre drammatico: è il caso di commedie come "La mia via" e del suo seguito, "Le campane di Santa Maria" (1944-1945) entrambi diretti da L.McCarey, oppure della celebre serie di Peppone e Don Camillo.

Infine un'ultima curiosità: un prete ( Claude Rains il cattivo di Notorious ) è protagonista anche di uno dei telefilm di Alfred Hitchcock "The horseplayer" del 1961. Anche qui il sacerdote è in preda a un dilemma, ma meno grave che in "Io confesso": sfruttare o meno la sfortuna sfacciata di un fedele che scommette alle corse dei cavalli per raggranellare il denaro necessario a riparare la chiesa ? ( Mar L8v )



image



Edited by Milea - 19/10/2010, 21:50
 
Web  Top
14 replies since 13/10/2010, 12:48   512 views
  Share