Lottovolante |
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Un film in costume:
Il film in costume è un genere che Hitch frequentò solo in altre due occasioni ( Vienna di Strauss, 1933 e Il peccato di Lady Considine, 1949 ), sempre con scarsa convinzione; il problema maggiore - ebbe a dichiarare - era che non riusciva a raffigurarsi i dettagli della vita quotidiana dei personaggi e questo gli rendeva difficile capirli e metterli in scena.
Più che probabile per un regista come Hitchcock che, pur essendo lontano da una rappresentazione "realistica" dell'esistenza, era comunque un regista profondamente legato a problematiche tipicamente contemporanee.
La taverna della Giamaica risente di questa perplessità di fondo dal regista: ne viene fuori un'opera strana, non priva di un aura suggestiva notturna e brumosa, ma senz'altro incerta, esitante, squilibrata. Intanto, troppi dialoghi per un cineasta che di solito preferisce privilegiare le immagini; il ritmo del film ne risulta rallentato, appesantito.
Ingombrante poi Charles Laughton, spesso perfetto ma in effetti troneggiante sullo schermo più di quanto sarebbe necessario al suo personaggio; fortunatamente la presenza fresca e vivace di Maureen O'Hara costituisce un buon antidoto. ( Mar L8v )
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