Gli uccelli, The birds 1963

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Lottovolante
view post Posted on 28/9/2010, 20:09 by: Lottovolante     +1   -1
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Hitchcock inquieto:

Gli Uccelli è tratto dal racconto omonimo di Daphne Du Maurier, la scrittrice inglese a cui Hitch si era ispirato anche per La taverna della Giamaica (1939) e Rebecca la prima moglie (1940).
Solo l'idea centrale della Du Maurier è rimasta però nel film, quella dell'attacco degli uccelli agli uomini, mentre trama e personaggi sono una creazione ex novo.

Hitch dedicò, come sempre del resto, una grande attenzione al lavoro dello sceneggiatore, Evan Hunter, che dovette rivedere lo script più volte; al regista stavano particolarmente a cuore lo sviluppo del personaggio di Melanie e la definizione delle reazioni dei protagonisti man mano che la vicenda diventava più drammatica. Hitchcock giunse a intervenire sulla sceneggiatura anche durante le riprese, improvvisando sul set, cosa del tutto insolita per lui; si sentiva inquieto e stranamente emozionato.

Gli ci volle del tempo anche per decidere il finale. Una versione prevedeva che i fuggiaschi sarebbero giunti a San Francisco dove avrebbero trovato il Golden Gate ricoperto da uccelli; poi il regista optò per un finale aperto a tutte le possibili interpretazioni e volle che dopo l'ultima inquadratura non comparissero le parole "the end", ma soltanto "a Universal release".



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Alla Universal non furono entusiasti di questa idea e, dal loro punto di vista, non avevano torto: anche il pubblico mostrò in seguito di non capire nè apprezzare questo finale tanto sconcertante.

Il film fu girato in parte in teatro di posa, in parte nella cittadina di Bodega Bay, dove è ambientata la storia, una località sulla costa, non molto distante da San Francisco.
Grande cura fu dedicata ai costumi dei personaggi e all'arredamento delle abitazioni, studiati fin nei minimi particolari, affinchè risultassero realistici e tipici del luogo.



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Anche per cercare di abbassare i costi, gli attori scelti per Gli Uccelli non furono dei divi: a causa degli effetti speciali occorrevano riprese lunghe e faticose, e i compensi delle star sarebbero stati troppo elevati. Per Tippi Hedren, la protagonista, si trattò della prima esperienza cinematografica: fino ad allora aveva fatto soltanto qualche pubblicità; Hitch cercò di ritagliare sulla sua personalità il personaggio di Melanie Daniels, un po' come aveva fatto con Grace Kelly per La finestra sul cortile.
Comunque, anche senza divi, il film risultò molto costoso in termini di tempo ( sei mesi per il montaggio e la messa a punto degli effetti speciali ), e denaro.

Hitchcock organizzò da par suo un'intensa e intelligente campagna pubblicitaria ma, nonostante il buon successo di pubblico, i profitti finali furono alquanto modesti.
In generale i critici americani riconobbero l'elevata qualità degli effetti speciali e l'efficacia di certe sequenze, ma per il resto si mostrarono piuttosto tiepidi: la storia d'amore non si legava sufficientemente con gli sviluppi drammatici, i personaggi erano poco convincenti, gli interpreti - e qui si può essere anche d'accordo - deboli, il finale oscuro...in breve il film non era all'altezza di altri classici del regista.

Tuttavia gli ammiratori, anche negli Stati Uniti non mancarono: sulla scia della critica francese, già da alcuni anni appassionata sostenitrice dell'opera di Hitchcock, gli studiosi più sensibili resero omaggio a questa nuova, inquietante, straordinaria fantasia del regista. ( Mar L8v )



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Edited by Milea - 3/10/2010, 17:02
 
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