Lottovolante |
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Croce e delizia:
Una storia raccontata con il sorriso sulle labbra, un sorriso analogo in tutto e per tutto a quello, ironico ma mai sprezzante, che compare spesso nel film sul volto di Robert Donat: Il club dei trentanove è anche un saggio esemplare dell'umorismo di Hitch, di quella capacità di osservare con ironia e understatement la stranezza della vita e dei rapporti umani che si trova in tanti altri film del maestro inglese.
Al centro dell'attenzione è la relazione uomo-donna, altra costante hitchcockiana: le principali figure femminili del film - Annabella, la giovane sposa del fattore, Pamela, la moglie di Jordan - offrono in tal senso un interessante campionario su cui si esercita l'occhio malizioso di Hitch.
L'avventura di Hannay è anche un viaggio, se non propriamente un'educazione, sentimentale. Ma senza addentrarci qui in una considerazione di tipo psicologico o sociale, Mi piace solo ricordare alcuni dei numerosi tocchi di ironia disseminati nel film: i rappresentanti che sciorinano biancheria intima sul treno, il bacio imposto a Pamela, la rocambolesca avventura della donna unita per forza ( dalle manette ) a Hannay e sballottata senza riguardo di qua e di là, la complice protezione offerta dalla locandiera ( che non ha capito nulla ) alla coppia, il gioco delle mani di Hannay sulle gambe di Pamela mentre lei si toglie le calze, l'acida battuta dello stesso Hannay che immagina il proprio risveglio accanto alla faccia "lucida e cisposa" della donna...E poi le mani dei due che si uniscono nell'inquadratura finale, in una stretta affettuosa e leggera, mentre dal polso di lui pendono ancora le manette: un'immagine che evoca altri finali di Hitch in cui l'unione fra uomo e donna è associata a qualche forma di costrizione ( La finestra sul cortile, Caccia al ladro ).
L'amore...croce e delizia. ( Mar L8v )
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