Davide con la testa di Golia, Caravaggio, 1607

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view post Posted on 17/9/2010, 20:52     +1   +1   -1
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Michelangelo MERISI
detto Caravaggio
1607
Davide con la testa di Golia
Olio su tela
125X101cm
Galleria Borghese - Roma




In questa tela Caravaggio si ritrae nella testa mozzata del filisteo Golia, afferrata dal giustiziere Davide, il giovane israelita che solo osò sfidarlo, risoluto e audace: un macabro particolare che rivela lo stato d'animo dell'artista, la cui sorte sarebbe già stata segnata se non avesse ottenuto la grazia.

Il pittore riconosceva le proprie colpe, ma voleva forse ricordare al pontefice che nello sciagurato scontro del 1906, in cui durante un litigio aveva ucciso un uomo, Ranuccio Tomassoni, era stato colpito alla testa, quasi ad invocare un'attenuante e chiedere per se' quella pietà che si legge nello sguardo di Davide.

La resa brutale della realtà e la presenza della luce come apparizione simbolica danno alle opere di Caravaggio un contenuto profondamente religioso, che trova riscontro nell'impulso dato da alcuni scrittori della Controriforma cattolica ( San Filippo Neri, san'Ignazio di Loyola, san Carlo Borromeo ) alla pratica di culto rivolta a larghi strati popolari.
La spontanea aderenza di Caravaggio al contenuto umano dei testi biblici superò tuttavia gli intenti stessi dei riformatori: per questo, le sue opere incontrarono molta ostilità ed egli fu costretto a lavorare in un sostanziale isolamento.

Le lettere, riferibili a un facile motto latino, ancor leggibili sulla spada di Davide, "H(UMILI)TAS O(CCIDIT) S(UPERBIAM), sarebbero funzionali a sottolineare, come ha evidenziato Marini, il soggetto del dipinto rendendolo ancora più incisivo. ( Mar L8v )




Edited by Milea - 10/8/2021, 19:00
 
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view post Posted on 30/10/2010, 18:45     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Edited by Milea - 10/8/2021, 18:56
 
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view post Posted on 12/2/2011, 18:57     +1   -1
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Ricordato fin dal 1613 nella Galleria Borghese, secondo Bellori il dipinto sarebbe stato eseguito per il cardinale Scipione Borghese come omaggio e “sollecitazione” della domanda di grazia presso lo zio papa Paolo V (Camillo Borghese) implorata dal pittore, resosi latitante dopo l’uccisione di Ranuccio Tomassoni. Anche grazie all’interessamento del cardinale Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova, la petizione stava effettivamente percorrendo il necessario iter burocratico all’interno della cancelleria papale.



Il riferimento alla pena capitale è sottolineato in modo impressionante dall’identificazione tra Caravaggio e Golia. Fin dal XVII secolo infatti, nelle sembianze del gigante sconfitto, sfregiato e decapitato è sempre stato riconosciuto un drammatico ritratto del pittore lombardo e in molte delle opere eseguite da Caravaggio dopo la precipitosa fuga da Roma, si può ravvisare una dinamica psicologica tra il senso di colpa e il desiderio di espiazione.


Testa_GOLIA




La bocca semiaperta lascia intravedere denti radi e malsani, mentre la fronte è profondamente ferita dal sasso di Davide: Caravaggio, spesso coinvolto in risse, probabilmente doveva portare a sua volta sul volto i segni di percosse e colpi.



Caravaggio_Davide






Anche Davide,
staccandosi dalla tradizione iconografica,
mostra una profonda pietà
per il nemico ucciso:
il volto, anziché trionfante
per la vittoria conseguita
contro il gigantesco nemico,
è improntata
ad un senso di profondissima pietà,
di intima e sofferta partecipazione.










Caravaggio_David_veste






La stesura delle pennellate lunghe,
filamentose e magre,
acuisce il senso di solitudine
e di amarezza del dipinto.
















David_con_la_spada



Sulla lama della spada
si leggono nitidamente le lettere “HASOS”.
La proposta più convincente
per interpretazione della misteriosa sigla,
riporta al motto in latino di sant’Agostino
HumilitAS Occidit Superbiam,
“l’umiltà uccide la superbia.”
La parola “humilitas” è anche il motto dei Borromeo,
protagonisti della Chiesa milanese.

Ma potrebbero forse indicare,
molto più semplicemente,
il marchio dell’armaiolo.






Se tutti gli studiosi concordano sulla lettura del dipinto in chiave autobiografica, così come la sua probabile esecuzione a Napoli, controversa è la sua datazione. Alcuni specialisti tendono a considerare la tela come una delle ultimissime opere del pittore (e in questo caso la ferita sulla fronte di Golia potrebbe ricordare lo sfregio subito da Caravaggio nella rissa presso l’osteria del Cerriglio), ma altri propendono a considerarla eseguita poco dopo la fuga da Roma, durante il primo periodo napoletano, tra il 1606 e il 1607. (M.@rt)





Edited by Milea - 10/8/2021, 19:03
 
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