Lottovolante |
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Carta bianca a Marlene:
Il cast comprendeva due nomi di spicco: quello di Jane Wyman, reduce da un Oscar vinto l'anno precedente, e soprattutto quello di una grande diva come Marlene Dietrich. Se il rapporto con Hitch con la Wyman presentò alcune difficoltà, buono fu invece quello con l'attrice tedesca. Scrive Donald Spoto: "Marlene Dietrich fu, più o meno, la sola attrice che avesse mai goduto di sostanziale libertà creativa sul set di un film di Hitchcock. La mattina si presentava presto e si metteva a dare istruzioni al direttore della fotografia Wilkie Cooper sull'illuminazione adatta per lei. Stupefatti, i membri della troupe riferirono la faccenda ad Hitchcock: ma rimasero ancora più stupefatti quando egli ordinò loro di fare ciò che la Dietrich chiedeva. Dai suoi sette film con Joseph von Sternberg - che l'avevano caratterizzata come 'la donna fatale' per eccellenza - l'attrice aveva fatto un'ottima conoscenza in fatto di luci, ombre e angolazioni; Hitchcock non solo le diede carta bianca nel definire il suo personaggio, ma le concesse piena libertà nella scelta dei costumi e dei gioielli da indossare nel film".
In Paura in palcoscenico ebbe una particina anche Patricia Hitchcock, figlia del regista, che a quel tempo si trovava a Londra per seguire corsi di recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art, proprio come Eve Gill, la protagonista del film.
Nonostante le "buone intenzioni" del regista e la presenza delle star Paura in palcoscenico non ebbe successo; forse quello che meno andò giù al pubblico e alla critica fu il falso flashback iniziale ( il racconto di Jonathan a Eve ) del tutto fuorviante, ma geniale...uno scherzetto di Hitch ai danni degli spettatori di cui il regista comunque si pentì: "Ho fatto in questa storia una cosa che non mi sarei mai dovuto permettere...un flashback che era una menzogna", ammise anni dopo parlando con Truffaut. ( Mar L8v )
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