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La mia più grande soddisfazione è che il film ha avuto un effetto sul pubblico, ed era la cosa alla quale tenevo di più. In Psyco del soggetto mi importa poco, dei personaggi anche; quello che mi importa è che il montaggio dei pezzi del film, la fotografia, la colonna sonora e tutto ciò che è puramente tecnico possano far urlare il pubblico. Credo sia una grande soddisfazione per noi utilizzare l'arte cinematografica per creare un'emozione di massa. E con Psyco ci siamo riusciti. Non è un messaggio che ha incuriosito il pubblico. Non è una grande interpretazione che lo ha sconvolto. Non è un romanzo molto apprezzato che lo ha avvinto. Quello che ha commosso il pubblico è stato il film puro...
Alfred Hitchcock
Psyco ( Psycho - 1960 )
di Alfred Hitchcock
Dal romanzo omonimo di Robert Bloch
Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, Martin Balsam, John Gavin Patricia Hitchcock, John McIntire
Riprese - Fine novembre 1959 - 1 febbraio 1960
La trama:
Marion Crane fugge in auto dalla città di Phoenix con 40.000 dollari che ha sottratto alla società immobiliare per la quale lavora come segretaria. Dopo aver viaggiato per un giorno e mezzo, si ferma a pernottare in un motel gestito da Norman Bates, uno strano giovane che vive con la madre oppressiva e autoritaria. Mentre sta facendo la doccia, Marion viene uccisa a coltellate da quella che sembra essere la madre di Norman. È la scena più famosa del film, dominata dall'inquietante colonna sonora di Bernard Herrmann. Preoccupata per la scomparsa di Marion, la sorella Lila si reca da Sam, l'amante di Marion, ma il giovane, ignaro anche del fatto che avesse rubato 40.000 dollari, non ha idea di dove possa essere la ragazza. Interviene a questo punto il detective privato Milton Arbogast, incaricato dalla società immobiliare di investigare sulla scomparsa dei soldi e di Marion. Il detective, dopo molte ricerche presso i vari motel della zona, trova il Bates Motel e scopre che Marion vi ha passato la notte. Dopo aver avvertito Lila e Sam della scoperta, torna al motel per parlare con la madre di Norman, ma proprio dopo essere entrato in casa Bates, viene ucciso dalla stessa figura che aveva assassinato Marion. Lila e Sam, non avendo più notizie del detective, si recano a loro volta presso il motel. Con un sotterfugio, Lila riesce ad entrare in casa Bates, dove scopre il cadavere mummificato di una donna. In quel momento una persona, che sembra la madre di Norman, cerca di assalirla, ma Sam giunge in tempo e ferma il vero autore dei delitti: Norman. Il film si conclude con l'arresto del giovane, che in seguito verrà deportato in un manicomio. Uno psichiatra ne spiega infine il comportamento psicotico: è stato lui ad uccidere la madre anni prima, dopo averla scoperta insieme all'amante. Per compensare la perdita della madre, a cui era profondamente legato, e per lenire i sensi di colpa, ne conserva il cadavere mummificato nella cantina, e ne assume la personalità. Classico esempio di doppia personalità: Norman uccide le donne (altre due, oltre a Marion) verso cui si sente attratto, perché "posseduto" dalla gelosia materna.
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