Lottovolante |
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Film puro:
In secondo luogo dobbiamo considerare la fotografia e l'uso del bianco e nero: è l'ultima volta che Hitch vi ricorre, e lo fa dopo una serie di opere in cui - se si eccettua Il ladro (1956) - ha usato il colore.
Nostalgico omaggio a una tradizione estetica a cui egli aveva molto contribuito ?
Una sfida ai film di "Serie B", realizzati in bianco e nero per questioni di economia, sul loro stesso terreno ?
...questi fattori devono aver avuto il loro peso, ma ad essi vanno aggiunti senz'altro motivi intrinseci al film stesso: Hitch riteneva infatti che il bianco e nero, nel suo tagliente contrasto di chiari e scuri, di luci e ombre, nella sua forte valenza espressionistica, avrebbe meglio reso la drammaticità della vicenda; non erano effetti di realtà quelli che cercava, tantomeno nelle scene di sangue, ma l'impatto di una violenza più sottile e penetrante. E come non associare il bianco e nero con la duplicità del personaggio di Norman Bates ( vi è un'inquadratura in cui dopo aver spiato Marion che si spoglia, si volge verso la macchina da presa, e il suo volto appare nettamente diviso: una metà in ombra e una metà in luce - foto sotto ) ?.
Molti altri elementi concorrono a determinare quello che - per dirla con gli addetti ai lavori - costutuisce lo "specifico filmico" di Psyco, ovverosia ciò che ne fa un'opera specificatamente cinematografica, quella che Hitchcock ha definito "film puro": montaggio, movimenti di macchina, scenografie, colonna sonora... Del resto è nota - al punto da essere leggendaria - la cura meticolosa con cui il regista occupava ogni minimo dettaglio dei suoi film, a partire dalla sceneggiatura fino alla pubblicità: perchè ogni elemento contribuisce con pari importanza alla creazione di un'opera cinematografica, al suo ritmo, al suo stile, alla sua capacità di avvincere lo spettatore. ( Mar L8v )
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