Dragan Gazi, Già dalla prima infanzia mi divertivo a fare ghirigori…

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view post Posted on 19/8/2010, 17:38     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Dragan Gazi - (1930 - 1983)

“ Già dalla prima infanzia

mi divertivo

a fare ghirigori…”




“Costruendo la casa”


gazi_Costruire_una_casa



Nato nel 1930 nel villaggio rurale di Hlebine nella regione Podravina, Dragan Gazi ha rivelato, fin da bambino, un talento artistico che affinò con l'insegnamento di Ivan Generalić, abbozzando scene di vita rurale, nella quiete dei mesi invernali, sotto la neve.


“Ombrellaia” – 1962

olio su vetro – 39,4 x 35,5

Collezione privata



gazi3Ombrellaia


Gazi ha vissuto come un contadino, curando il fratello invalido, senza mai avventurarsi lontano dal suo luogo di nascita, anche dopo essere divenuto famoso, non solo nei centri urbani della Jugoslavia ma anche all'estero.


“Raccolta nel bosco”


gazi4Raccolto_nella_foresta




La sua vita è stata sicuramente difficoltosa; egli preferiva lavorare la terra e sentiva che le sue immagini contribuivano a preservare i suoi amati cavalli, il paesaggio e la gente, per i posteri.


“Cavallo nero” - 1962

Olio su vetro - 49,2 x 59,4

Collezione privata



gazi2il_cavallo_nero



Iniziò con semplici schizzi a matita e ad acquerello; successivamente seguì Ivan Generalić e spostò la sua attenzione alla pittura a olio su vetro. La critica ha spesso sostenuto che lo scostarsi dall’influsso diretto del Generalić, può essere avvertito nei suoi ritratti del 1956.

“La nonna di Dijak” – 1956

olio su vetro – 30 x 25

Galleria d’Arte primitiva, Zagabria


La-nonna-di-Dijakjpg



“Il vecchio Gabaj” – 1956

olio su vetro – 32 x 27

Galleria d’Arte primitiva, Zagabria


il-vecchio-Gabajjpg




In questi dipinti c’è qualcosa di deprimente e di solenne insieme: lo squallore e la monotonia della vita di campagna, quella stessa che a suo tempo aveva profondamente motivato la prima generazione hlebinese.


“Ritratto di Mate Bujina” - 1959

olio su vetro - 39 x 29

Galleria d’Arte primitiva, Zagabria



suonatore-2



Poi verso la fine degli anni sessanta nascono le opere che lo collocano tra i primi artisti della cerchia hlebinese. Nel 1969 vengono esposte, alla mostra di Zurigo, proprio le opere che segnano il momento della irruente comparsa di Gazi: la “Raccolta nel bosco” è la prima opera che rivela la maturazione dei nuovi modi espressivi di questo pittore.


“Raccolta nel bosco” - 1967

olio su vetro - 60 x 85

Liza Hagenauer - Zagabria

raccolta2-1



Dello stesso anno il “Grande paesaggio invernale” è ancora più ricco nella sua descrizione fatta di getto, soffusa di luce azzurra e non priva di notazioni cromatiche espresse con discrezione. Si tratta di quelle “soluzioni classiche “ delle quali Vladimir Crnković scrive che sono all’apice del “bel canto della scuola hlebinese” e in cui “la poeticità” è in primo piano.


“Grande paesaggio invernale” - 1969

olio su vetro - 60 x 80


paesaggio65-3



Il “bel canto” si sarebbe poi sviluppato senza intralci attraverso la poetizzazione di alberi e di chiome, con l’opera “Gli alberi in fiore” del 1970 e con tutta una serie di paesaggi invernale del ’72 e del ’73.



“Alberi in fiore” - 1970

olio su vetro - 80 x 100


Alberiinfiore1970



Col dipinto “Vento d’inverno” esposto alla mostra “Naïf ‘73” di Zagabria, tale poetizzazione assume una monumentalità inattesa: essa segna il trionfo della sua natura mite e filantropica. (M.@rt)


“Vento d’inverno” - 1973

olio su vetro - 100 x 200

Proprietà dell’autore


Dragan66ventodinverno





Edited by Milea - 3/8/2021, 09:45
 
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