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“Il gallo morto” – 1954
Olio su vetro – 52 x 36
Galleria d’Arte Moderna, Zagabria
Gli anni cinquanta sono stati il decennio decisivo per Generalić e per tutta la scuola di Hlebine. La Galleria d’Arte primitiva è già in piena funzione; nel 1953 Generalić espone con grande successo a Parigi e nel 1958 all’Esposizione mondiale di Bruxelles. Nel 1954 “ Il gallo morto”sbalordisce con la sua rude audacia.
Nello stesso anno appare “Lo spaventapasseri”.
Olio su vetro -53 x 45
Collezione privata, DDR
A Parigi nel suo catalogo, Marcel Arland scrive queste semplici parole: “Generalić è nato dalla terra. Egli ne possiede la grazia, la sapienza e il fascino e non ha bisogno di altra guida. Egli non è venuto a Parigi da conquistatore, ma ci disarma e ci conquista, perché quel piccolo mondo che egli ci porta è veramente suo.” In quell’occasione Generalić vede i musei e le gallerie, vede finalmente i dipinti di Brueghel e di Bosch, e si prepara alla sua mostra più importante,quella che si terrà alla Galleria d’Arte Primitiva di Zagabria nel 1960.
Con un ampio ventaglio di idee e con una meravigliosa finezza di esecuzione il Generalić della seconda metà degli anni cinquanta sembra preparare il proprio apogeo di creatore: l’anno 1959. Prima di quell’anno nascono molte opere nel segno di questa nuova perfezione.
“La cacciata dei galli” – 1955
Olio su vetro
“La cacciata dei galli” è un esempio di sottile spirito inventivo: due galli in lotta sui tetti sono cresciuti a dismisura, con un effetto risultante da uno sproporzionato rapporto dimensionale ( qualcuno parlò di effetto surrealista).
“Gallo sul tetto” - 1956
Olio su vetro - 38x 52
Galleria d’Arte primitiva, Zagabria
Questa combinazione è ancor meglio ideata nel dipinto “Gallo sul tetto”, dove il gran gallo assurgerà quasi a simbolo araldico : tra il gallo sul tetto e l’incendio che divampa, il pittore ha posto un albero spoglio e ramificato, più come un simbolo che come ritratto della realtà. (M.@rt)
“Gallo in croce” - 1964
Edited by Milea - 3/8/2021, 10:09
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