| Dalla metà del XIX secolo i caffè parigini erano frequentati da vari gruppi di artisti: al Cafè Taranne, dove si riunivano Fantin Latour e gli amici, a volte compariva Flaubert; il Cafè Fleuris, con pannelli decorati, fra gli altri, da Corot, è frequentato dagli allievi di Gleyre; il Cafè Tortoni, sui boulevards, ospitava i pittori alla moda. I più popolari si riunivano alla Brasserie des Martyres e all’Andler Keller, dove spesso si poteva incontrare Courbet. Le stanze della Brasserie sono sempre affollate da poeti, scrittori, giornalisti, pittori, che dibattono la questione del realismo, enunciata dallo stesso Coubert nel 1855.
Edouard Manet, Disegno del Cafè Guerbois - 1869
I caffè erano luoghi dove si lottava contro i pregiudizi e la supina accettazione della tradizione. Fino al 1866 si poteva incontrare Manet sulla terrazza del Cafè de Bade, locale alla moda nel centro di Parigi, poi abbandonato per il Cafè Guerbois. Lontano dalla folla rumorosa Manet, come negli anni precedenti Coulbert, si circondava di quanti erano interessati alle sue idee e alle sue ricerche.
Au café (Al caffè), 1878 olio su tela 78 x 84 cm Sammlung Oskar Reinhart am Römerholz Winterthur
Fra gli artisti vi erano Fantin, Degas, Renoir e ,quando erano a Parigi, Cèzanne, Sisley, Pissarro, Monet. Dopo la Comune gli amici di Manet e di Degas, insieme ai pittori più giovani come Forain, Raffaelli, Zandomeneghi, tornarono a riunirsi al Cafè de la Nouvelle Athènes in place Pigalle; due opere fondamentali di quegli anni, "L’assenzio di Degas" (1876 olio su tela, 92 x 68, Musee d'Orsay) e "La prugna" di Manet ( The Plum, 1877 olio su tela 73,5 x 50 cm, National Gallery of Art, Washington DC, Collection of Mr. and Mrs. Paul Mellon), furono ambientate in quel caffè. (M.@rt)
Edited by Milea - 1/8/2021, 14:12
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