|
|
|
Jan Van Eyck
Tymotheos
1432
Olio su tavola
34,5X19cm
National Gallery - Londra
E' questa la prima opera firmata Van Eyck insieme al "Polittico" di Gand, concluso nello stesso anno. Contro il consueto sfondo nero, illuminato da sinistra, è raffigurato un uomo vestito con un abito bordato di pelliccia; la semplicità del taglio, insieme a quella del copricapo, non pare aristocratica. Nella mano destra, magistralmente scorciata, l'uomo stringe un foglio illeggibile, più volte ripiegato su se stesso.
Il ruolo, che nelle opere successive sarà affidato alle cornici dipinte, è qui svolto da una balaustra, rappresentata a trompe-l'oeil, fingendo la pietra, porosa, sbeccata in più punti e attraversata da una fessura.
Nella parte inferiore compare la firma dell'artista, accompagnata dalla data in cui l'opera è stata terminata: il 10 ottobre 1432; al centro è "scolpita" la scritta "LEAL SOUVENIR", ovvero "leale ricordo"; sopra di essa, infine, è visibile un'ulteriore iscrizione, in lettere greche, che formano il nome "Tymotheos".
Erwin Panofsky riteneva che l'artista alludesse a Timoteo di Mileto, il più grande musicista dell'antichità e che il pittore intendesse così rimandare in maniera colta alla professione del personaggio ritratto.
Proponeva inoltre una sua identificazione con Gilles Binchois, celebre musico della corete di Filippo il Buono, nonchè uno dei promotori dell'Ars Nova rinascimentale.
Il leale, ovvero fedele, ricordo potrebbe però essere inteso in modo letterale, come memoria di una persona scomparsa. Anche la scelta della pietra si accorderebbe all'idea, quale lastra tombale. L'originalità dell'invenzione, qualunque sia l'interpretazione corretta, denota appieno il genio di Van Eyck, che trasmette l'immagine di un viso, solo apparentemente inespressivo, impressione contraddetta dalla mascella forte, dallo sguardo concentrato e dalla fronte leggermente corrugata. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 22/9/2021, 16:44 |
| | |
