Crocifissione e Giudizio Universale, Jan Van Eyck, 1426

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view post Posted on 21/7/2010, 16:29     +4   +1   -1
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637px-Van_Eyck_-_The_Crucifixion%3B_The_Last_Judgment

Jan Van Eyck
Crocifissione e Giudizio Universale
1426 circa
Olio su tavola trasportata su tela
56,5X19,7cm cad.
The Metropolitan Museeum of Art - New York



La Crocifissione

La tavoletta, dall'anomalo formato alto e stretto, fa coppia col "Giudizio Universale" e a tutt'oggi non è chiaro se esse fossero le ali di un trittico, come parrebbe più logico, o un dittico autonomo: è estremamente difficoltoso trovare una plausibile tavola centrale, a causa del carattere densamente narrativo delle due scene. La "Crocifissione" mostra una vera e propria folla, a piedi e a cavallo, assiepata intorno alle croci di Cristo e dei ladroni, che svettano contro il cielo nuvoloso.
In primo piano, leggermente distaccato, compare il gruppo di donne piangenti. La massa dei soldati, ma anche di personaggi raffigurati in costume contemporaneo ( si notano i turbanti e i mantelli bordati di pelliccia ) è animata e caratterizzata; sugli oggetti metallici, come accadeva per le miniature, baluginano i riflessi di luce.
Il dettaglio più straordinario è però lo sfondo, che si spalanca in un paesaggio a perdita d'occhio, sfumato grazie all'uso precoce della prospettiva atmosferica. Una luce realistica illumina una catena montuosa innevata, che ha fatto ipotizzare un viaggio di Van Eyck attraverso le Alpi: alcuni documenti ci informano che l'artista compì un pellegrinaggio segreto per conto del duca Filippo il Buono e la rappresentazione dettagliata degli edifici di Gerusalemme, visibile oltre le croci, ha portato a supporre che l'artista si fosse recato in Terrasanta.

Lungo la cornice corre una fitta iscrizione, riferita al sacrificio di Gesù per l'umanità. La presenza del commento è una novità e dà all'opera un carattere colto, insieme alla scelta di riportare in ben tre lingue - ebraico, greco, latino - la scritta sopra la croce.

Van Eyck raggiunge così uno straordinario grado di naturalismo, nella raffigurazione dei cavalli, ma anche del corpo nudo del Salvatore, senza precedenti proprio per la sua verosimiglianza. La scena è al contempo unitaria e movimentata e proprio tale atmosfera vivace, così come il piccolo formato, l'avvicinano alla miniatura.



Il Giudizio Universale

In questa tavola, Van Eyck invece sfrutta l'obbligatoria impaginazione verticale creando un asse terra-cielo. Al Paradiso raffigurato nella parte alta della tavola, ambientato contro un cielo azzurro, fa da contrappeso l'Inferno buio, ovvero privo della luce divina, in cui precipitano i dannati, non più collocati sulla sinistra di Dio, bensì confinati in un mondo sotterraneo; la zona centrale è invece occupata dalla crosta terrestre e dal mare, attraverso i quali, come recitano le Scritture resuscitano le anime.
Gli eletti divisi tra laici e religiosi, formano un coro attorno agli scranni su cui siedono gli apostoli; al di sopra, Cristo Giudice fluttua immobile, come una sorta di icona bizantina, tra la Madonna e il Battista, mentre i gruppi di angeli recano gli strumenti della Passione e suonano le trombe del Giudizio.
Al centro della tavola giganteggia la figura variopinta dell'arcangelo Michele, in piedi sulle ali di pipistrello della Morte, personificata da uno scheletro rappresentato con incredibile precisione anatomica...quest'ultimo, con un'invenzione eccezionale, è in atto di partorire i dannati, che precipitano in mezzo a mostruosi demoni, di memoria medievale.
Un'ulteriore novità è costituita dalle iscrizioni, che invadono stavolta la stessa superficie pittorica.
Citazioni dell'"Apocalisse" e da altri testi, oltre che figurare sulla cornice, compaiono sulla veste di Cristo, sullo scudo di San Michele, sugli arti della Morte...esse aiutano a interpretare le immagini (accanto allo scheletro si legge ad esempio - UMBRA MORTIS - ) ma servono anche a caratterizzare il dipinto come oggetto raffinato, da decifrare oltre che da guardare.

L'alto grado di cultura necessario per comprendere la visione cosmica dispiegata da Van Eyck presupponeva un committente altrettanto erudito, in grado di apprezzarla pianamente, da cercarsi certamente all'interno di una corte.
Il dipinto di Jan, opera intellettuale e potente invenzione visiva, non ha paragoni nella pittura dell'epoca.( Mar L8v )



Edited by Milea - 22/9/2021, 17:34
 
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Edited by Milea - 22/7/2021, 17:29
 
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Edited by Milea - 22/7/2021, 17:37
 
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