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REMBRANDT Harmenszoon van Rijn La profetessa Anna 1631 Olio su tavola 60X40cm Rijksmuseum - Amsterdam
L'opera, una delle prime eseguite dall'artista ad Amsterdam, fu donata al museo della Società di Rembrandt, che l'aveva acquistata dalla collezione Voute di Amsterdam nel 1928. Quando ancora si trovava nella collezione del granduca di Oldenburg (1874), era già stata correttamente indicata come "Anna, la profetessa ottantaquattrenne ( la madre di Rembrandt )". Una lunga tradizione vuole infatti che nell'anziana signora Rembrandt ritraesse la madre, Neeltje Willemsdrochter van Zuydtbroeck, allora sessantenne. Per adeguarla all'età della profetessa, l'artista accentuò la rugosità della pelle. Sappiamo che Rembrandt e i suoi allievi erano soliti usare come modella l'anziana Neeltje, come dimostra la "Vecchia signora che legge" di Gerrit Dou, anch'essa al Rijksmuseum.
Anna era una vecchia vedova che aveva consacrato la sua vita allo studio della Bibbia e alla preghiera; trascorreva la maggior parte della giornata nel Tempio di Gerusalemme; quando Maria e Giuseppe vi portarono il piccolo Gesù, fu lei a riconoscerlo per prima come il Messia.
Sulla Bibbia raffigurata da Rembrandt, si leggono alcuni caratteri ebraici; la donna accarezza teneramente le pagine, posando sulla carta ingiallita le mani grinzose. La luce diventa il fulcro emotivo della scena: provenendo dalle spalle, lascia che il volto sia coperto dall'ombra, mentre illumina il testo sacro e il pesante mantello scuro. L'abilità dell'artista è stata quella di rappresentare la profetessa come una quieta donna che, a causa dell'oscurità, deve piegarsi affinchè la luce le consenta di leggere. La scena è priva di ogni forma di retorica; solo la luce, elemento che Rembrandt deriva dai caravaggisti olandesi, pur diluendone la violenza chiaroscurale in morbide modulazioni, riesce a rendere tangibile la presenza di Dio... ( Mar L8v )
Edited by Milea - 5/9/2021, 22:59
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